Lavoro: prima mossa? Defiscalizzazione. Questa sembra la ricetta del vicepremier Angelino Alfano: defiscalizzazione totale per chi assume giovani a tempo indeterminato. Una tesi che rientra nell’ottica di far fronte alla grave emergenza del lavoro, su cui verrà messa appunto anche un Piano UE, che Van Rompuy ha riassunto in 5 punti.
Angelino Alfano ha dichiarato:
“Dobbiamo dare lavoro ai giovani e abbiamo una ricetta che può immediatamente offrire la possibilità che questo lavoro si crei, e cioè zero tasse per gli imprenditori che assumono giovani disoccupati. Chi assumerà questi ragazzi insomma non dovrà pagare quelle tasse che fin qui hanno rappresentato un disincentivo all’assunzione”.
Tagliare le tasse è l’apice di una tesi più ampia che includerebbe:
- politiche fiscali di detassazione;
- semplificazione e sburocratizzazione.
Zanonato: si alla defiscalizzazione
Tagliare le tasse è opinione condivisa anche dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che ha illustrato due azioni importanti che il Governo intende mettere in atto:
- potenziare il fondo garanzia, mettendo a disposizione più credito per le imprese;
- defiscalizzazione per le aziende per aiutare i giovani ad avere programmi per il proprio futuro, senza la necessità di emigrare all’estero.
Su quest’ultimo aspetto Zanonato ha chiarito che:
“Sarà un’esenzione fiscale di tasse e contributi per l’intero monte salari di nuovi assunti a tempo indeterminato. La durata? Dipenderà dalle risorse disponibili. L’importante è fare uno sforzo: abbiamo due milioni e mezzo di giovani – una cifra che fa venire i brividi – che non lavorano e non studiano, i cosiddetti NEET”.
Defiscalizzazione è anche la parola chiave del leader della Cisl, Raffaele Bonanni:
“Ci troviamo nella crisi occupazionale più grave dell’ ultimo trentennio e non è più il momento delle analisi. Va fatto ogni sforzo per rimettere in moto l’economia e creare nuovi posti di lavoro, dimezzando le tasse”.
Urge terapia shock
Piuttosto all’unisono viene richiesta una terapia shock “concentrata nel secondo semestre e capace anche di innestare una crescita sostenibile e superiore alle previsioni attuali, con un trascinamento positivo sul 2014 e passare da un rimbalzo dello 0,7% a una crescita di almeno un punto e mezzo”, come ha dichiarato il capogruppo alla Camera del PDL, Renato Brunetta. La terapia shock dovrebbe rilanciare lavoro e crescita attraverso:
- abolizione dell’IMU;
- non aumento dell’Iva;
- detassazione dell’economia.
Andrea Cozzolino, vice capodelegazione del PD e componente della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali al Parlamento europeo, ha aggiunto:
“L’Italia, con il sostegno dell’Europa, ha bisogno di una terapia shock per sostenere la ripresa dell’occupazione e contrastare efficacemente la povertà e il disagio sempre più dilaganti. Occorre un’agenda europea fatta di investimenti e di misure necessarie a venire incontro ai bisogni delle famiglie e a dare garanzie e opportunità di lavoro, in primo luogo, per i giovani”.
La terapia shock dovrà creare ricchezza, ovvero il presupposto perché l’Italia sia migliore grazie ad uno sforzo collettivo che assicuri, secondo Alfano: maggior benessere, più equità, giustizia sociale e certezze per il futuro.
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