La Russia apre alla Grecia: "disponibili ad aiuti" ma l’Europa inasprisce le sanzioni contro Mosca

Simone Casavecchia

30/01/2015

La situazione greca sembra destare sempre più sospetti non solo sul piano economico ma anche su quello politico e internazionale: la Russia, infatti, tende la mano alla Grecia mentre l’Europa prolunga le sanzioni.

La Russia apre alla Grecia:

All’indomani dell’elezione di Alexis Tsipras, uno degli elementi più insoliti che ha destato l’attenzione di politici e commentatori è stata la nuova compagine di Governo e, in particolare, l’alleanza con la formazione di destra dei "Greci Indipendenti". Tra le strane amicizie di Tsipras però, non c’è solo un partito tradizionalista, ortodosso e xenofobo ma anche la Russia di Vladimir Putin, nella quale Tsipras si era recato lo scorso anno, all’indomani dello scoppio del conflitto ucraino per tessere una rete diplomatica salda, che sta mostrando in questi giorni i suoi effetti.

In un’intervista esclusiva rilasciata all’emittente Cnbc, infatti, Anton Siluanov, ministro delle Finanze russo, ha dichiarato la piena disponibilità di Mosca a concedere aiuti economici alla Grecia, qualora venissero richiesti. Anche se non è stata, per ora, avanzata alcuna richiesta ufficiale dal governo greco, se ciò avvenisse

"lo prenderemmo sicuramente in considerazione"

Non si tratta di una dichiarazione unilaterale di Mosca - in tal caso arriverebbe del tutto a sproposito, considerato la recente revisione al ribasso del giudizio di S&P sul debito russo, una valutazione questa che attesta il perdurare della crisi russa - ma dell’ultima tappa di un percorso di avvicinamento reciproco in cui anche la Grecia, nei giorni scorsi, aveva mosso importanti passi.

Dopo il riaccendersi della crisi Ucraina, infatti, una delle prime prese di posizione del Governo Tsipras sulla politica internazionale, in sede europea, era stata la richiesta di non comminare alla Russia nuove sanzioni.

Le dichiarazioni di Siluanov sembrano, quindi, una risposta a quelle precedenti del nuovo Governo di Syriza e contribuiscono a far salire la tensione dello scenario internazionale sempre più preoccupato per questo inedito avvicinamento della Grecia al fronte orientale.

Soprattutto il governo tedesco e le istituzioni europee vedono con sospetto l’atteggiamento del nuovo governo greco guidato da Syriza, non solo per l’alleanza con la destra di Kammenos, ma per questo recente avvicinamento a Mosca che potrebbe avere ricadute anche sulle scelte economiche di Atene e sulle scadenze che la Grecia deve onorare con i partner internazionali nei prossimi mesi.

Mentre il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, ieri in visita ad Atene, si è affrettato a gettare acqua sul fuoco sul fronte greco, affermando di aver avuto colloqui costruttivi e di essere realmente fiducioso, circa la possibilità di concludere un accordo sulla riduzione del debito greco e sull’estensione del programma di aiuti concessi dall’Unione Europea, nei confronti della Russia l’Europa sembra aver preso una strada del tutto differente.

In seguito ai nuovi scontri tra i nazionalisti ucraini e i separatisti presenti nell’Ucraina orientale, infatti, si è tenuta nei giorni scorsi a Bruxelles una riunione straordinaria dei ministri degli esteri europei, della quale Federica Mogherini (Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera e la Sicurezza) ha presentato ieri i risultati e le decisioni:

  • Le sanzioni contro individui e società russe, sospettati di ingerenze nelle situazione ucraina, sono state estese fino a Settembre 2015 (sarebbero dovute scadere il prossimo Marzo);
  • E’ stato anche chiesto ai servizi della Commissione Europea “di individuare entro una settimana i nuovi nomi da aggiungere a questa lista” che saranno resi disponibili, in vista della prossima riunione dei Ministri degli Esteri Europei, fissata per il 9 Febbraio prossimo;
  • sul piano delle sanzioni economiche, non sono stati presi nuovi provvedimenti, anche se è stato chiesto ai servizi della Commissione Europea di preparare “qualsiasi altra misura appropriata”;

Le conclusioni presentate dalla Mogherini sarebbero state il frutto di un’estenuante trattativa tra Paesi, come la Gran Bretagna, che vorrebbero un inasprimento delle sanzioni e Paesi che si attestano su posizioni più miti e vorrebbero l’interruzione delle sanzioni. Il testo delle conclusioni sarebbe stato limato fino all’ultimo anche a causa della posizione assunta dalla Grecia, in seno al Consiglio. Secondo fonti web, la Grecia si sarebbe recata a Bruxelles con l’intenzione di porre un veto all’estensione delle sanzioni, mentre la Mogherini a proposito della Grecia ha notato che

“ha difeso la sua posizione, ma è stata costruttiva e dedicata a mantenere l’unità europea”

Proprio la decisione di prorogare le sanzioni fino a Settembre sarebbe una concessione alla Grecia, dal momento che altri Paesi avrebbero voluto estenderle fino a Dicembre, mentre, per quanto riguarda l’opposizione a nuove sanzioni economiche, il fronte dei Paesi contrari sarebbe più ampio.

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