Jobs Act: nuovi contratti da febbraio, Naspi a maggio, poi la Cig. La road map della Riforma del Lavoro

Vittoria Patanè

15 Gennaio 2015 - 12:59

Il Governo ha fissato la road map del Jobs Act: il contratto a tutele crescenti arriverà a febbraio, a maggio la Naspi. Poi la riforma della Cig. Ecco tutte le tappe della riforma che mira a modificare il mercato del lavoro

Jobs Act: nuovi contratti da febbraio, Naspi a maggio, poi la Cig. La road map della Riforma del Lavoro

Prende piede la riforma del Lavoro. La road map del Jobs Act è stata fissata e i primi, reali cambiamenti, arriveranno a metà febbraio con i decreti attuativi sul contratto a tutele crescenti e sulla Naspi, il nuovo ammortizzatore sociale che sostituirà Aspi e Mini Aspi.

Limite temporale fissato è il 15 febbraio. Entro quella data i suddetti decreti verranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale, divenendo de facto legge dello Stato. alle commissioni verranno dunque dai 30 giorni per esprimere un parere non vincolante, poi si passerà alla seconda fase: cioè riformare la Cassa integrazione allo scopo di tagliare il costo del lavro senza però limitare i sussidi di disoccupazione per i lavoratori.

Contratto a tutele crescenti e Naspi
Secondo i calcoli della Ragioneria di Stato, l’introduzione del contratto a tutele crescenti sarà praticamente a costo zero. Diversa invece la situazione degli ammortizzatori sociali. La Naspi durerà 2 anni e non più 18 mesi e tutelerà anche i collaboratori. Il costo di queste estensioni sarà pari a 2 miliardi di euro fino al 2016.

Per il 2017 invece, mancano ancora 300 milioni che con ogni probabilità saranno inclusi all’interno della prossima Legge di Stabilità. Se però l’esecutivo non dovesse trovare le coperture necessarie, la durata del sussidio di disoccupazione potrebbe nuovamente ridursi a 18 mesi. Questa la condizione imposta dalla Ragioneria di Stato.

Ammortizzatori sociali
Se il contratto a tutele crescenti arriverà a febbraio, per la Naspi dovremo attendere fino al 1°maggio. Il Governo ha però assicurato che il diritto all’assegno verrà maturato già a partire dal 1° gennaio:

"La tutela in questo modo viene estesa a circa 250mila persone tra collaboratori e persone con una carriera lavorativa discontinua"

ha spiegato Stefano Sacchi, consulente del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Per quanto riguarda i collaboratori, verranno inclusi nel sussidio 400mila persone. La Naspi avrà una durata pari a metà dei mesi lavorati fino a un massimo di 24, mentre l’importo di 1.300 euro al mese.

Il calcolo verrà effettuato così: il 75% dell’ultimo stipendio fino a 1.193 euro e il 25% della parte eccedente. In via sperimentale, partirà anche l’assegno di disoccupazione universale per coloro che hanno esaurito la Naspi. L’assegno verrà erogato per sei mesi e sarà riconosciuto in base al reddito Isee con priorità alle famiglie con figli minori a carico.

Cassa Integrazione
Una volta messe al sicuro tutele crescenti e Naspi, il Governo provvederà alla riforma della cassa integrazione, considerata un misura cardine per ridurre il costo del lavoro.
L’idea è quella di mettere in atto una rimodulazione che agganci il pagamento all’effettivo uso. In altre parole, gli imprenditori che non la utilizzeranno potranno accedere ad una riduzione del costo del lavoro. Ad oggi il contributo ordinario a carico delle imprese è pari all’1% dello stipendio (0,75% per le imprese con meno di 50 dipendenti). Le imprese che usufruiscono della Cig dell’8% dell’integrazione salariale corrisposta ai propri dipendenti dovranno versare un contributo addizionale.

Rimane infine in vigore il contributo dello Stato destinato alle aziende virtuose si profilano nuovi risparmi sul costo lordo del lavoro.

Infine, dal 2016, dovrebbe essere cancellata la Cassa integrazione in deroga e introdotti dei limiti sulla durata della Cassa ordinaria di quella straordinaria.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it