IMU e IUC, importo ed esenzioni: ecco la guida per districarsi tra le tasse sulla casa

Marta Panicucci

5 Dicembre 2013 - 12:35

IMU e IUC, importo ed esenzioni: ecco la guida per districarsi tra le tasse sulla casa

La legge di stabilità deve ancora passare la vaglio della Camera, in questa sede il decreto che abolisce la seconda rata dell’imu potrebbe essere modificato nuovamente.

Il decreto approvato al Senato la settimana scorsa non ha accontentato quasi nessuno degli attori coinvolti: la seconda rata dell’Imu è stata abolita, però non per tutti. Ed è proprio dietro questo "però" che si nascondono le insidie di un decreto che cerca di compiacere tutti, ma alla fine per mancanza di risorse non accontenta quasi nessuno. E così il cantiere dell’Imu è ancora aperto.

A complicare ulteriormente la situazione arriva la Iuc introdotta, salvo altri cambiamenti, dalla legge di stabilità. La nuova Imposta unica comunale nasce per accorpare proprio l’Imu e le due componenti su servizi comunali e rifiuti che sarebbero dovute confluire nella Service Tax: tari e tasi. Ma finché sul terreno sull’Imu vige il caos più assoluto anche capire come funziona e quanto pesa la Iuc è impresa non da poco.

Soltanto il Parlamento potrà chiariate definitivamente la situazione, ma intanto tentiamo di fare chiarezza sulla situazione attuale.

Imu: chi paga e chi no

Intanto il primo punto importante da chiarire è per quali proprietari di casa sia abolita la seconda rata dell’Imu. Il decreto approvato la settimana scorsa cancella la seconda rata dell’Imu per i proprietari di prima casa eccetto le abitazioni di lusso, con rendite catastali A1, A8 e A9. (Per approfondire leggi: Legge di stabilità: abolita rata Imu, ma non per tutti. Ecco acconti, scadenze ed esenzioni)

La copertura finanziaria

La copertura finanziaria per il decreto arriva gran parte dall’aumento di acconti Ires per banche e assicurazioni. A questo si aggiunge l’aumento delle accise su benzina e carburante previsto della clausola di salvaguardia attivata in settimana dal ministero dell’economia. La risorse entrate nelle casse dello Stato sono state inferiori rispetto alle previsioni, soprattutto a causa del mancato incasso sulla sanatoria delle slot-machine facendo così scattare la clausola di salvaguardia per la copertura del decreto Imu.

I comuni che devono pagare l’IMU

Passiamo poi al punto più complesso del decreto Imu: il rimborso ai comuni. Il mancato gettito agli enti locali viene coperto per il 60% dallo Stato che risarcirà i comuni, ma il restante 40% sarà a carico dei cittadini. Quindi la seconda rata Imu è stato abolita, eccetto per quei comuni che hanno aumentato l’aliquota nel 2013. E’ per questo motivo che all’indomani dell’approvazione del decreto si è parlato di beffa per i comuni.

In sostanza, nei comuni che hanno alzato l’aliquota rispetto a quella base al 4 per mille, i proprietari di casa, anche se si tratta di prima abitazione, saranno costretti a pagare. Si è parlato in questo caso di Mini-Imu che i proprietari di casa dovranno versare entro il 16 gennaio. (Per approfondire vedi: Mini IMU prima casa: come si calcola?). Sono più di 2000 i comuni in Italia che hanno alzato l’aliquota oltre la quota base e la lista potrebbe ancora allungarsi; scade infatti il 9 dicembre la data in cui i comuni dovranno comunicare le aliquote per il 2013. (Per approfondire leggi: IMU prima casa: si pagherà in più di 2000 Comuni. Ecco quali sono e quanto si dovrà versare)

Terreni agricoli e seconde case

La prima versione del decreto prevedeva il pagamento dell’Imu da parte di tutti i terreni e fabbricati agricoli, nessuno escluso. Alle pressioni del ministro dell’agricoltura De Girolamo e delle associazioni di agricoltori il governo ha risposto modificando il decreto, ma solo in parte.

Al momento sono esentati dal pagamento i terreni agricoli di aziende o imprenditori professionisti. I proprietari di terreni e fabbricati agricoli, che però non hanno i requisiti di coltivatori o imprenditori, devono pagare la seconda rata Imu entro il 16 gennaio.

Anche sul versante delle seconde case la situazione è più che complessa. L’unica certezza è che entro il 16 dicembre, salvo rinvii, i proprietari di seconde case, abitazioni accatastate come A1, A8 e A9 devono pagare. Qui il problema riguarda cosa i Comuni hanno disposto sul tema delle assimilazioni di particolari abitazioni a prima casa. Restano ad esempio interrogativi circa le abitazioni date in comodato gratuito a parenti o amici che le utilizzano come prima casa. Questo resta un nodo da sciogliere.

IUC

Finchè non si risolve il problema Imu, è difficile comprendere anche la natura e l’entità della Iuc. La nuova imposta municipale unica accorpa Imu e le due tasse sui servizi che in un primo momento doveva confluire nella service tax. Il problema è il tetto massimo d’incidenza al 10,6 per mille fissato per la Iuc.

Questo tetto, al momento, viene già toccato in molti degli enti locali che hanno alzato l’aliquota dell’Imu. Il risultato è che quei comuni raggiungono già il limite stabilito dalla legge di stabilità con l’Imu e quindi i servizi indivisibili, ovvero la Tasi non potrebbe rientrare nel conteggio della Iuc.

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