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Legge di stabilità: abolita rata Imu, ma non per tutti. Ecco acconti, scadenze ed esenzioni

giovedì 28 novembre 2013, di Marta Panicucci

Abolita la seconda rata dell’Imu, ma non per tutti: a carico dei contribuenti restano comunque 500 milioni di maggiori rimborsi ai sindaci. Entro il 16 gennaio si pagherà la seconda rata dell’Imu nei comuni che nel 2013 hanno aumentato l’aliquota rispetto all’anno precedente.

Per coprire la seconda rata arriva una stangata su banche e assicurazioni, l’ires sale al 36%, l’acconto sarà al 130%da pagare entro il 10 dicembre. L’anticipo sale anche per le imprese, toccando il 102,5%.

Il consiglio dei ministri di ieri, ha approvato nel pomeriggio il decreto per la seconda rata dell’Imu, e la rivalutazione delle quote in Bankitalia.

Abolita seconda rata

Sembrava già un cosa certa, ma ieri è arrivata la conferma ufficiale: la seconda rata è stata abolita, ma non per tutti. Non sarà così per chi risiede nei comuni che hanno alzato le aliquote e che entro il 16 gennaio dovrà versare la differenza tra il 50% del tributo pagato nel 2012 e il 50% dell’importo previsto per quest’anno.

A pesare sulle spalle dei cittadini almeno la metà dei 500 milioni di maggiori rimborsi ai sindaci.

Il Ministro Saccomanni alla fine del consiglio dei ministri ha così riassunto il provvedimento approvato dal governo: "l’importo della rata dell’Imu abolita è di 2,150 miliardi compresi gli immobili strumentali agricoli e viene coperta essenzialmente con interventi sul sistema bancario, per una quota di un terzo con anticipi sull’imposizione del risparmio amministrato e due terzi con aumenti di anticipi su Ires e Irap a fronte a fronte di un aumento delle aliquote che graverà solo per un anno sulle banche".

Copertura finanziaria

La copertura finanziaria di 2,15 miliardi sarà a carico di banche e assicurazioni, mentre il mancato gettito atteso dai comuni sarà coperto in parte dallo Stato, ma un parte resta a carico del cittadini. Il decreto prevede anche una clausola di salvaguardia, che prevede un aumento della accise sulla benzina per 670 milioni di euro.

L’acconto Ires e Irap viene alzato al 130% per l’anno di imposta 2013 per banche e assicurazioni. Semper per i medesimi soggetti l’aliquota Ires viene alzata al 36%. Si prevede anche un anticipo sulle ritenute riguardanti i conti titoli. Slitta però la data di versamento dei maxi acconti dal 2 al 10 dicembre.

La copertura del mancato gettito dei comuni avverrà invece, tramite due modalità: una parte sarà coperta dallo Stato, mentre il resto, il 50% circa, resta a carico dei cittadini, che saranno chiamati alla cassa entro il 16 gennaio.

La clausola di salvaguardia prevede invece un aumento della benzina per 670 milioni, per coprire il mancato gettito determinato dal saldo versato dalle imprese.

Per approfondire leggi: IMU, decreto approvato: una beffa per banche, aziende, ma anche per i cittadini. Ecco perché

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