Sarà la riunione di oggi dell’Eurogruppo a segnare una tappa fondamentale delle trattative sul futuro della Grecia, dopo lo stallo della scorsa settimana, ecco quali sono i piani del nuovo esecutivo e le richieste che verranno presentate ai partners dell’Unione Europea.
In vista della riunione straordinaria dell’Eurogruppo di oggi, il consiglio dei ministri finanziari dell’Unione Europea che dovrà, in buona parte decidere riguardo al futuro della Grecia, i differenti attori in campo hanno già iniziato a scaldare i motori nei giorni scorsi.
Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, dal G20 di Istanbul ha ribadito il secco rifiuto della Germania a qualsiasi richiesta greca rilevando non solo che sarebbe un errore concedere 6 mesi di tempo alla Grecia ma anche che gli unici responsabili dei problemi ellenici sono i greci stessi e che l’Europa non ha mai imposto programmi di salvataggio alla Grecia.
Al di là delle improbabili affermazioni di Schaeuble, quel che però è maggiormente degno di nota è la definizione di un nuovo piano finanziario con cui la Grecia si presenterà alla riunione dell’Eurogruppo di oggi, per chiederne l’approvazione.
Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha illustrato questo piano lo scorso lunedì al Parlamento Greco ha svelato lunedì in Parlamento ad Atene il nuovo piano che la Grecia porterà all’Eurogruppo, un piano su cui ci sarebbe stato già ieri un confronto telefonico tra Alexis Tsipras e Jean Claude Juncker.
In linea di massima accanto al già noto programma-ponte per il quale sarebbero necessari nuovi finanziamenti europei, il piano di salvataggio approntato dalla Grecia prevedrebbe sia modifiche sostanziali alle politiche economiche finora messe in campo dai precedenti governi, sia un nuovo piano di risanamento del debito greco e di risarcimento dei vari creditori internazionali che dovrebbe essere avviato a partire da Settembre.
Più nello specifico, la proposta del nuovo governo greco consta di quattro distinti capitoli. Il primo di essi implicherebbe la rottamazione di circa un terzo delle misure previste dal vecchio programma di salvataggio elaborato dalla Troika; le misure di austerità fiscale e di spending rewiew messe in campo dai funzionari di FMI, BCE e UE, sarebbero sostituite con dieci nuove riforme da attuare con l’aiuto dell’OCSE, per il quale ieri era presente ad Atene il segretario generale Angel Gurria.
Il secondo punto del nuovo programma di risanamento firmato Tsipras andrebbe a rivedere anche il rapporto deficit/PIL per quest’anno, fissando alla soglia del 3% l’obiettivo di avanzo da raggiungere. Rimarrebbe in campo anche il piano di riduzione del debito contratto dalla Grecia con le istituzioni internazionali, attraverso quel doppio swap comporterebbe al trasformazione del debito pubblico greco in titoli di stato, di cui sarebbero pagati i soli interessi (bond perpetui). A tal proposito occorre anche segnalare che la società finanziaria Lazard a cui il governo greco ha assegnato un mandato di assistenza fiscale, ha proposto ieri la cancellazione di una parte del debito greco, pari a 100 mld di euro.
L’ultimo punto del nuovo piano di risanamento prevedrebbe il potenziamento degli interventi di welfare state, al fine di fronteggiare quella che è diventata una vera e propria crisi umanitaria. In questo capitolo rientrerebbero interventi come l’aumento del limite fiscale di esenzione, l’aumento de salario minimo a 750 euro, il ripristino della tredicesima per i pensionati minimi, l’elettricità gratuita e i buoni pasti per le famiglie finite in stato di povertà e l’assistenza sanitaria pubblica per la totalità della popolazione.
Per quanto riguarda gli interventi di natura prettamente finanziaria, Yanis Varoufakis ha spiegato al parlamento greco che i finanziamenti necessari alla Grecia dovrebbero essere ottenuti attraverso l’emissione di bond a sei mesi con i quali si otterrebbero circa 8 miliardi di euro, pur andando ancora oltre il limite di 15 miliardi di euro, già superato dalla Grecia. Accanto a questa misura si vorrebbe richiedere alla BCE un ulteriore innalzamento della soglia di liquidità di ultima istanza, dopo quello già concesso nei giorni scorsi per potenziare il fondo Ela.
Nonostante la natura estremamente ambiziosa del nuovo piano di risanamento è stata comunque avanzata qualche apertura alle condizioni europee affermando che il piano di risanamento della Troika (che prevederebbe l’esborso di 7,2 mld di euro in questi giorni, nell’ipotesi fosse prorogato), non è stato ancora stracciato. Occorrerà ora comprendere quali saranno gli esiti della riunione dell’Eurogruppo di oggi e se sarà possibile arrivare a un compromesso, necessario non solo alla Grecia ma a tutta l’Eurozona.
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