#digiunoperSalvini, l’ultima trovata social della “Bestia”

Alessandro Cipolla

21 Gennaio 2020 - 09:42

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Dopo il via libera della Giunta per le autorizzazioni del Senato, grazie al voto dei leghisti, Matteo Salvini sui social ha lanciato la campagna di un giorno di digiuno come attestato di solidarietà degli elettori nei suoi confronti.

#digiunoperSalvini, l’ultima trovata social della “Bestia”

Un giorno di digiuno per solidarizzare con Matteo Salvini che, dopo il voto dei suoi senatori in Giunta, rischia ora di finire a processo con l’accusa di sequestro di persona per la vicenda riguardante la nave Gregoretti.

È questa l’ultima trovata social della “Bestia”, ovvero la macchina social del leader della Lega guidata dal suo spin doctor Luca Morisi e che per molti sarebbe la vera artefice del successo politico dell’ex ministro certificato anche dagli ultimi sondaggi.

La situazione però è molto paradossale. Matteo Salvini rischia il processo e una possibile condanna fino a 15 anni di carcere per aver infranto una sua legge, il decreto Sicurezza bis nella precisione, visto che la Gregoretti è una nave militare italiana per la quale non può valere il blocco.

Il Capitano dopo che per il caso analogo della Diciotti si era salvato dal processo grazie al voto dei 5 Stelle, all’epoca ancora alleati di governo, adesso ha invece chiesto ai suoi di essere mandato a processo non rinunciando però all’immunità, cosa che semplificherebbe di molto la questione se veramente fosse quella volontà.

Un giorno di digiuno per Salvini

Subito dopo il via libera della Giunta, dove paradossalmente hanno votato in maniera favorevole gli esponenti della Lega mentre quelli di governo non sono entrati per protesta contro la presidentessa del Senato Elisabetta Casellati, ecco che sui social Matteo Salvini ha lanciato la sua campagna #digiunoperSalvini.

A dire la verità l’iniziativa finora ha scatenato soprattutto l’ironia degli utenti, ma questa mossa può essere definita emblematica di come sia cambiata la comunicazione politica nel nostro Paese specie a ridosso delle competizioni elettorali.

Domenica infatti si voterà per le regionali in Emilia Romagna e in Calabria. Soprattutto nel primo caso, una possibile vittoria del centrodestra rischierebbe di mandare a casa il governo spalancando le porte a delle elezioni anticipate.

Invece che parlare dei programmi elettorali, Salvini ha preferito soprattutto in Emilia Romagna concentrare tutte le attenzioni su di sé, tanto da definire il voto di domenica una sorta di referendum sul caso Gregoretti.

Una sorta di strategia del “martire”, vittima questa volta di una sua stessa legge, per infiammare ulteriormente il rush finale di una campagna elettorale dove si è parlato di tutto tranne che di proposte per la Regione.

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