DEF 2019: cosa prevede?

C. G.

10/04/2019

10/04/2019 - 11:54

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Cosa prevede il DEF 2019 (2020)? Dalla Flat Tax al rapporto deficit/PIL, ecco il Documento di Economia e Finanza, approvato dopo una riunione durata mezz’ora

DEF 2019: cosa prevede?

Cosa prevede il DEF 2019 dell’Italia?

Una domanda lecita alla luce delle discussioni emerse negli ultimi giorni che hanno avuto come protagonisti il deficit, il debito, il PIL, ma anche misure quali la Flat Tax e l’Iva.

Il Consiglio dei Ministri è stato chiamato ieri ad approvare il tanto atteso Documento di Economia e Finanza, che finirà poi nella prossima Legge di Bilancio. Al centro delle discussioni la crescita, la revisione al rialzo dell’obiettivo di deficit 2020, la Flat Tax e molto altro ancora. È proprio per la delicatezza dell’argomento che il mercato intero si è chiesto immediatamente cosa prevede il DEF 2019.

DEF 2019, cosa prevede? La nota

Al termine dell’attesa riunione di ieri durata circa mezz’ora, l’esecutivo ha pubblicato una nota didascalica nella quale ha tentato di chiarire i punti chiave del nuovo DEF 2019:

“Confermati i programmi di governo: nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva. Il documento resta in linea con i programmi di governo della legge di bilancio e il rispetto degli obiettivi fissati dalla commissione Ue”.

I colloqui non sono stati seguiti da alcuna conferenza stampa, fatto inusuale che non ha permesso di interpretare a pieno il documento.

Già prima del Consiglio dei Ministri diverse fonti di stampa nostrana avevano iniziato a commentare una bozza di DEF 2019 nella quale erano emersi (seppur non ufficialmente) i punti più importanti del documento.

Le stime sul PIL

Cosa prevede il DEF sul PIL dell’Italia? Il documento ha parlato di una crescita tendenziale crollata dall’1% allo 0,1% e di una crescita programmatica allo 0,2%. Il taglio delle stime ha trovato ragion d’essere nel contesto di debolezza economia internazionale:

“che il Governo ha fronteggiato mettendo in campo due pacchetti di misure di sostegno agli investimenti (il dl crescita e il dl sblocca cantieri) che dovrebbero portare ad una crescita aggiuntiva di 0,1 punti percentuali, fissando così il livello di Pil programmatico allo 0,2%, che salirebbe allo 0,8% nei tre anni successivi,”

si legge nel documento pubblicato dal MEF.

Deficit, debito e investimenti

Il DEF 2019 (riferito al prossimo triennio) ha altresì confermato le iniziali previsioni sul deficit/PIL che nel 2019 tornerà al 2,4%, sia nel quadro programmatico che in quello tendenziale. Poi, dal 2020 intraprenderà la via del ribasso e al 2022 si riporterà all’1,5%. Per quanto riguarda il deficit strutturale, invece, il documento ha parlato di un 1,6% per il 2019 e di uno 0,8% per la fine del triennio.

Sul fronte debito pubblico, poi, il dato rapportato al PIL salirà al 132,6% nell’anno corrente, al 131,3% nel 2020, 130,2% nel 2021. L’obiettivo per il 2022? Una riduzione sotto il 130%. Infine, ha precisato il DEF 2019, gli investimenti saliranno dall’1,9% del PIL del 2018 al 2,5% nel 2022.

Flat Tax dentro o fuori il DEF?

Il DEF 2019 prevederà anche la Flat Tax? A quanto pare sì. Nei giorni scorsi a spingere per l’inserimento della misura è stato soprattutto Matteo Salvini. Alla posizione del vice premier si è contrapposta quella del Ministro dell’economia Tria, che non è sembrato particolarmente entusiasta nei confronti della misura, e quella del Movimento 5 stelle, che è invece risultato piuttosto freddo.

Nel quadro programmatico, e in attesa della nota di aggiornamento e di eventuali misure alternative e di revisione della spesa pubblica, l’esecutivo ha preso in considerazione anche l’aumento dell’Iva (23 miliardi di euro).

Sul fronte Flat Tax, invece, il DEF ha previsto una graduale estensione del regime d’imposta sulle persone fisiche con due aliquote del 15 e del 20%, ad iniziare ovviamente dai redditi più bassi. Prevista anche una riduzione dell’aliquota Ires applicabile agli utili non distribuiti, una misura volta ad incentivare gli investimenti delle imprese.

“In campo fiscale, si intende continuare il processo di riforma delle imposte sui redditi in chiave flat tax, incidendo in particolare sull’imposizione a carico dei ceti medi, mentre si proseguirà negli interventi di sostegno alle famiglie ed alla natalità.”

Risparmiatori truffati

E il tema dei risparmiatori truffati? Nella giornata di lunedì, l’atteso accordo è stato trovato. Cosa prevede? Nello specifico l’erogazione di rimborsi automatici per chi ha redditi inferiori ai €35.000 (inizialmente si parlava, facendo confusione, di ISEE) o patrimoni immobiliari sotto i €100.000.

Il Consiglio dei Ministri di ieri, però, si è limitato ad approvare il DEF 2019 e, a causa di “dettagli da limare”, ha rinviato il via libera sul decreto risparmiatori truffati.

Salario minimo e altre misure

“Nella consapevolezza che le riforme sono la via maestra per migliorare il potenziale di crescita, il Governo intende agire su più fronti per incrementare la produttività di diversi comparti dell’economia,”

si legge nel comunicato del Ministero.
Per questo motivo, nel DEF 2019 è stata inserita anche una sezione dedicata all’introduzione del salario minimo legale che andrà ad affiancare il Reddito di Cittadinanza.
Previste altresì misure quali:

  • la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro;
  • strategie nazionali per la diffusione di banda larga e 5G
  • il rilancio della politica industriale;
  • lo stimolo alla mobilità sostenibile
  • le semplificazioni amministrative
  • maggiore efficienza della giustizia
  • interventi di sostegno alle famiglie ed alla natalità.

Di seguito una sintesi del quadro economico programmato pubblicato dal MEF

Ecco insomma cosa prevede il DEF 2019. I temi trattati nel documento, però, dovranno successivamente essere approfonditi dallo stesso esecutivo che dovrà occuparsi adesso di trovare le coperture.

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