Contratto di apprendistato: come rilanciarlo? Ecco 7 soluzioni

Valentina Pennacchio

21/05/2013

Contratto di apprendistato: come rilanciarlo? Ecco 7 soluzioni

Contratto di apprendistato: come rilanciarlo? Il contratto di apprendistato è stato il fiore all’occhiello della Riforma Fornero, che ha puntato a farne lo strumento privilegiato per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. In generale è rimasta una tipologia contrattuale scarsamente utilizzata, nonostante i dati Isfol registrino un +5,2% nel quarto trimestre del 2012, rispetto al medesimo periodo del 2011.

Parlare di ripresa potrebbe essere prematuro, ciò che è certo è che il nuovo ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha annunciato l’intenzione di modificare la Riforma Fornero partendo proprio dall’apprendistato, nonché dai contratti a termine.

Il modello a cui ci si potrebbe ispirare per intervenire, ancora una volta, sul contratto di apprendistato potrebbe essere quello della Germania, dove l’applicazione dello stesso cresce annualmente del 12% e un’azienda su tre ha difficoltà a trovare candidati.

In attesa di ulteriori sviluppi, ecco 7 soluzioni promosse dai sindacati e dalle associazioni di categoria, che sottolineano la necessità di una semplificazione in materia, nonché un rimodellamento delle regole assicurando l’omogeneità a livello regionale.

Sindacati

Sul fronte sindacale sono state mosse diverse proposte:

  • CGIL: concludere il repertorio nazionale di tutte le qualifiche al fine di facilitare il riconoscimento dei titoli sul territorio;
  • CISL: ampliare lo sgravio contributivo totale, attualmente vigente solo per le imprese con meno di 10 addetti, anche a quelle più grandi;
  • UIL: evitare interventi spot e inserire qualsiasi intervento sull’apprendistato in un quadro armonico di revisione circa il sostegno alle assunzioni. In particolare, si potrebbero utilizzare i fondi interprofessionali per procedere con un interventi sull’apprendistato professionalizzante, ammorbidendo i vincoli alle aziende per quanto concerne la formazione.

Associazioni di categoria

Le associazioni di categoria insistono soprattutto sull’aggravio dei costi, successivo alla Riforma Fornero. Nello specifico, Confcommercio mette in evidenza come

“l’attribuzione ai contratti collettivi della disciplina dell’apprendistato, compresa la formazione in azienda, sta facilitando l’utilizzo del contratto professionalizzante costruito sulle esigenze delle imprese. Resta, però, la criticità dell’incremento di costo introdotto dalla legge Fornero per l’ASPI”.

E Confartigianato ne spiega l’entità:

“Dopo la riforma per gli apprendisti assunti nell’artigianato si versa il contributo ASPI dell’1,61%, mentre per gli altri lavoratori il contributo è dello 0,70%. Una penalizzazione tanto più grave per il settore dell’artigianato, che impiega 1/3 degli apprendisti”.

Alla luce di questa problematicità, Confindustria propone una riforma incisiva che possa prevedere:

  • un aumento del periodo di prova degli apprendisti;
  • la possibilità di offrire loro la tutela obbligatoria/economica nel corso del periodo di formazione, secondo le proposte sul contratto unico.

Infine, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha suggerito di “prevedere una riduzione delle ore di formazione esterna, valorizzando quella sul campo” al fine di “incentivare il ricorso all’apprendistato di alta formazione e alleggerire i costi a carico degli studi”, dove gli apprendisti possono ottenere un’importante formazione.

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