Da Ischia Silvio Berlusconi si dice certo di una vittoria alle prossime elezioni che saranno anche le sue ultime: nei collegi però dovrà fare i conti con la Lega.
Le prossime elezioni politiche saranno anche le ultime per Silvio Berlusconi? A sentire le parole del leader di Forza Italia sembrerebbe essere proprio così, anche perché a 81 anni forse il momento di passare la mano potrebbe essere arrivato.
Per prima cosa però si dovrà vedere se Berlusconi potrà candidarsi nel voto del 2018: anche in caso di una sentenza favorevole da parte della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, si potrebbe non fare in tempo visto i tempi lunghi di Strasburgo.
A prescindere però l’ex premier sarà in prima linea nella campagna elettorale, tanto da sbilanciarsi fino a dichiarare che con il suo apporto Forza Italia potrebbe superare il 20% e il centrodestra il 40%, percentuali queste che andrebbero a garantire la possibilità, stando al Rosatellum-bis, di poter ottenere una maggioranza parlamentare.
Gli ostacoli però non mancano: stando agli ultimi sondaggi politici elettorali Forza Italia e il centrodestra sarebbero indietro rispetto le soglie sperate. Anche in seno alla coalizione poi non mancherebbero le spine per Silvio Berlusconi, visto che la partita per la spartizione dei vari collegi con gli alleati Lega Nord e Fratelli d’Italia sembrerebbe essere tutt’altro che decisa.
Berlusconi: “Vinco e poi lascio”
Silvio Berlusconi lancia la sua campagna elettorale da Ischia, isola da sempre molto cara all’ex premier e che nei mesi scorsi è stata colpita da un violento terremoto che ha provocato morti e danni.
Oltre alla visita ai luoghi colpiti dal sisma e l’incontro con la popolazione che chiede interventi efficaci per la ricostruzione, questo fine settimana isolano è stato anche l’occasione per il lancio di una sorta di dichiarazione di intenti.
Aspettando sempre di sapere se potrà candidarsi alle prossime elezioni, a Strasburgo si riuniranno il 22 novembre poi ci vorranno alcuni mesi per la sentenza, Silvio Berlusconi si dice comunque molto fiducioso per la prossima tornata elettorale.
Porterò Forza Italia al 25% e la coalizione oltre al 40%. Sarà la mia ultima sfida politica della vita.
Dopo queste elezioni e la conseguente legislatura quindi il leader di Forza Italia sarebbe pronto a dire addio alla politica, aggiustando comunque il tiro rispetto ad altre dichiarazioni riportate dall’Ansa soltanto alcune ore prima.
Se non ho la maggioranza io mi ritiro, perché è colpa degli italiani se non sanno giudicare chi è capace da chi invece non ha mai fatto niente.
Fatto sta che comunque il dato certo è che queste saranno le ultime elezioni per Berlusconi dopo più di vent’anni dalla sua “scesa in campo” nel 1994. Il fondatore di Forza Italia e del centrodestra però vuole lasciare da vincitore.
Ecco perché ipotizza il suo partito oltre il 20% e la coalizione oltre il 40%, una mole di voti questi che secondo Berlusconi potrebbero consentire al centrodestra di poter formare un governo senza ricorrere alle larghe intese con il PD di Renzi.
Anche se il Rosatellum-bis non prevede premi di maggioranza, la soglia che dovrebbe garantire la governabilità resterebbe sempre quella del 40%. Prima però nel centrodestra si dovranno sciogliere i vari nodi riguardanti la costruzione della coalizione.
La questione dei collegi
Silvio Berlusconi quindi si dice certo di poter vincere le prossime elezioni politiche, prima però dovranno essere chiarite tutte le questioni in sospeso nel centrodestra. Il primo argomento su cui si dovrà decidere è quello relativo alla composizione della coalizione.
Con il Rosatellum-bis infatti sono possibili alleanze a sostegno di un candidato che possono variare nei vari collegi. Gli unici due partiti così che dovrebbero essere sempre presenti con il loro nome e simbolo dovrebbero essere Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La Lega Nord naturalmente sarà presente in tutte le regioni del Nord e del centro, mentre al Sud dovrebbe esserci il movimento Noi con Salvini già presente alle ultime elezioni amministrative e in quelle che si svolgeranno il 5 novembre in Sicilia.
Nel meridione però fondamentale potrebbe essere anche l’apporto dei centristi dell’UdC e delle Autonomie, mentre il Movimento Animalista della Brambilla dovrebbe confluire nella lista Rivoluzione Italia, dove potrebbero essere presenti anche diversi volti noti dello spettacolo e della società civile.
Senza contare la possibile confluenza anche di partiti di destra, vedi il Polo Sovranista di Alemanno e Storace, la composizione dello scacchiere del centrodestra alle prossime elezioni sembrerebbe essere molto complesso.
Tutto questo non potrà che ricadere sulla decisione da parte della coalizione in merito a chi candidare nei vari collegi uninominali. In quest’ottica sembrerebbero da tempo girare delle percentuali da assegnare a ogni partito in base al peso politico attribuito dai recenti sondaggi.
La Lega quindi potrebbe ottenere il 42% dei collegi, quasi tutti quelli al Nord, Forza Italia il 38%, Fratelli d’Italia il 12% e tutti gli altri partiti che si andrebbero poi a spartire il restante 8%.
Visto che il centrodestra sembrerebbe essere molto più forte nelle regioni settentrionali, per Berlusconi ci sarebbe il rischio di vedere eletti nei vari collegi quasi tutti i candidati della Lega mentre i forzisti se la dovrebbero giocare in regioni molto più ostiche.
Le trattative quindi saranno molto lunghe in quest’ottica, anche se prima si dovrà aspettare che il Senato dia il via libera definitivo al Rosatellum-bis altrimenti ogni discorso relativo ai collegi diventerebbe vano.
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