Silvio Berlusconi si dice pronto a guidare il governo se Mattarella lo chiamasse, criticando poi in maniera netta il programma Lega-Movimento 5 Stelle.
Non è piaciuto molto a Silvio Berlusconi il programma di governo Lega-Movimento 5 Stelle. Arrivato in Valle d’Aosta in vista delle elezioni regionali di domenica, il leader di Forza Italia ha bocciato senza mezzi termini l’intesa raggiunta tra il carroccio e i pentastellati.
Non abbandonando l’idea di poter essere ora lui a guidare il paese se nel caso in cui Mattarella gli affidasse l’incarico, Berlusconi ha parlato di una distanza in questo momento con Salvini con la pace all’interno del Centrodestra che potrebbe avere di conseguenza vita breve.
Berlusconi critico con Salvini
La riabilitazione ottenuta pochi giorni fa ha di fatto ringalluzzito non di poco Silvio Berlusconi. Con gli ultimi sondaggi che danno Forza Italia in recupero, l’ex premier impegnato nel rush finale della campagna elettorale delle regionali in Valle d’Aosta non ha risparmiato frecciate avvelenate a Matteo Salvini.
In teoria tra i due sarebbe in corso una sorta di pace armata visto che Berlusconi ha sì dato il sostanziale via libera a Salvini per fare un governo con i 5 Stelle, ribadendo che l’alleanza di Centrodestra rimane comunque in vigore, specificando però che Forza Italia farà opposizione.
Ora che il programma partorito dalla Lega e dai 5 Stelle è ufficiale, Silvio Berlusconi ha espresso tutta la sua preoccupazione per la forte impronta giustizialista presente nel contratto di governo.
Il programma di governo stilato da M5s e Lega è preoccupante. Una preoccupazione molto forte, c’è anche una delusione profonda, perché ci sono troppi punti opposti al contratto Centrodestra, in alcuni punti sulla giustizia siamo nella direzione più giustizialista possibile e ci danno forti motivi di preoccupazione.
Una stroncatura che non può far altro che alimentare la distanza tra Berlusconi e Salvini, con il leader di Forza Italia che come al suo solito non usa mezzi termini per esplicitare questa differenza di vedute.
Il contratto di governo tra M5s e Lega non ha nulla a che vedere con il Centrodestra, sono un’altra cosa. Tra me e Salvini, in questo momento parlando del tavolo organizzato con i 5 stelle c’è molta distanza.
Una critica questa che poi si trasforma in una sorta di appello al Presidente della Repubblica, con Berlusconi che ora in quanto eleggibile si propone a Mattarella come possibile premier di governo convinto di poter trovare in Parlamento i numeri per una maggioranza di Centrodestra.
Devo sfogarmi un attimo, quello che dovrebbe accadere è che il presidente dia l’incarico al Centrodestra con una presentazione di un proprio programma in Parlamento dove sarei sicuro di ottenere la maggioranza. Io sono disponibile e credo che non c’è altro candidato che possa essere paragonabile al candidato Silvio Berlusconi.
Una proposta questa che ormai appare essere fuori tempo massimo, ma che è sintomo di come non sembrerebbero mancare al momento le frizioni all’interno del Centrodestra con anche Giorgia Meloni al momento abbastanza critica.
Sia alle regionali in Valle d’Aosta che in alcuni comuni dove si voterà alle amministrative di giugno, Lega e Forza Italia si andranno a presentare divise. La coalizione di conseguenza nei prossimi mesi potrebbe andare in frantumi al primo scontro parlamentare, con la tregua che al momento regge ma non sembrerebbe destinata a durare a lungo.
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