Il decreto su IMU e Cig è arrivato. Oggi il Consiglio dei Ministri ha ufficializzato la sospensione dei pagamenti di giugno e il congelamento della prima rata IMU sulla prima casa.
Nel frattempo, entro il 31 agosto, si attende una riforma complessiva in materia di tassazione degli immobili. Qualora questo non avvenisse, i contribuenti dovranno pagare la rata sospesa di giugno entro il 16 settembre 2013 con i parametri vigenti.
Tra le priorità, in linea con la logica del rilancio, la previsione di forme di deducibilità dell’imposta pagata su immobili che servono per attività produttive.
In attesa di avere notizie più dettagliate sulle coperture finanziarie, che arriveranno nel pomeriggio, vediamo cosa è stato deciso con il decreto.
Sospesi o no?
La sospensione della rata IMU di giugno riguarderà:
- la prima casa varrà (abitazioni principali e pertinenze);
- le cooperative edilizie a proprietà indivisa;
- gli Iacp;
- gli immobili rurali e i terreni agricoli.
Saranno invece esclusi:
- gli immobili di pregio (ville, castelli);
- gli immobili signorili.
Le reazioni
Il Premier Letta si è detto fiducioso che
“l’Europa colga tutti gli sforzi che l’Italia sta facendo per rimanere virtuosa e siamo orgogliosi degli impegni di un Paese che avendo un pesante debito pubblico non vuole fare debiti con il futuro”.
Il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano ha mostrato tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto:
“Il governo si è incamminato su una buona strada perché il superamento dell’IMU è un obiettivo a portata di mano e darà una boccata ossigeno per famiglie e per deducibilità alle imprese. Per coprire quanto fatto non si sono messe tasse da altre parte ma 100 per cento tagli e zero tasse".
La soddisfazione di Alfano è condivisa dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni:
“Questa manovra è neutrale rispetto ai saldi di bilancio concordati a livello europeo e consente di guardare con ottimismo alla possibilità di chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo”.
Abrogazione doppi stipendi
Un messaggio molto forte ai cittadini italiani è stato dato con l’abrogazione del doppio stipendio per coloro che sono membri del governo, nonché parlamentari tramite un “intervento strutturale che riguarda anche il futuro” e che vale circa 600 mila euro.
Questa cifra verrà utilizzata per finanziare la spesa per interessi per le anticipazioni ai Comuni, a causa della sospensione della rata IMU, che vale 16 milioni di euro. La parte restante sarà coperta attraverso fondi del MEF, nonché tramite il fondo per gli interventi strutturali.
Il Premier Letta ha così commentato la decisione:
“Il decreto legge approvato elimina lo stipendio di ministri, sottosegretari e viceministri perché riteniamo che non sarebbe stata sufficiente una semplice rinuncia. Il parlamentare che svolge la funzione di ministro deve sapere che gli basta lo stipendio da parlamentare. Non ha senso un doppio stipendio”.
Cassa integrazione e precari
Sul fronte della Cassa integrazione, verrà stanziato un miliardo per rifinanziarla, contro i 496 milioni di euro inizialmente previsti, di cui 250 milioni dal Fondo sociale per l’occupazione e la formazione e altri 246 milioni versati dall’INPS. Come è stato coperto questo miliardo? Il ministro Enrico Giovannini ha precisato:
“Per la produttività in bilancio c’erano 500 milioni di euro da erogare nel 2014 in base agli accordi tra le parti nel 2013: il governo ha deciso di prendere una parte - 250 milioni di euro - che però sarà reintegrata. E’ una copertura di cassa temporanea e non ha nessun effetto sul numero di accordi".
Il Consiglio dei ministri oggi ha anche deciso di far slittare dal 31 luglio al 31 dicembre la scadenza dei contratti dei precari della P.A.
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