Ammortizzatori sociali 2015: Cig, solidarietà, Aspi, Mini-Aspi, mobilità. Ecco le novità del Jobs Act

Marta Panicucci

30 Settembre 2014 - 11:42

Il jobs act non è solo articolo 18 e contratto a tutele crescenti, la riforma del lavoro mira a rivoluzionare il sistema dei sussidi italiani modificando gli ammortizzatori sociali. Ecco cosa cambia a partire dal 2015.

Ammortizzatori sociali 2015: Cig, solidarietà, Aspi, Mini-Aspi, mobilità. Ecco le novità del Jobs Act

In questi giorni al centro del dibattito politico c’è l’abolizione dell’articolo 18 e la discussione circa l’introduzione del contratto a tutele crescenti. Ma nel Jobs act il governo affronta un altro tema di fondamentale importanza per il mondo del lavoro italiano: ovvero gli ammortizzatori sociali, le tutele per i lavoratori disoccupati.

Nella riforma annunciata dal governo la riorganizzazione degli ammortizzatori sociali punta a creare un sistema di sussidi universale che dovrebbe tutelare una platea di 12 milioni di lavoratori.

Cig ordinaria
Attualmente la cassa integrazione guadagni ordinaria entra in azione quando un’azienda che opera nei settori dell’edilizia, dell’industria e dell’agricoltura si trova in difficoltà. La sospensione o la riduzione dell’attività dell’azienda però deve dipendere da situazione transitorie e non imputabili all’imprenditore o ai dipendenti; oppure da situazioni sfavorevoli date dal mercato. In questi casi entra in azione la Cid ordinaria, grazie alla quale i lavoratori percepiscono un’indennità pari all’80% dello stipendio. La Cig ordinaria è concessa per 13 settimane consecutive che in casi eccezionali possono arrivare a 12 mesi.

Con il Jobs act si prevedono modifiche per l’accesso alla Cig ordinaria: si potrà accedere alla Cig solo in seguito a l’esaurimento delle altre possibilità contrattuali come la riduzione dell’orario lavorativo. Inoltre sono previste forme di semplificazione delle procedure burocratiche.

Cig in deroga
La cassa integrazione in deroga entra in azione per quelle aziende che non hanno i requisiti per accedere alla cassa integrazione ordinaria. Con la riforma del lavoro di Renzi la Cig in deroga è destinata a sparire alla fine del 2016. Sarà però sostituita dai fondi di solidarietà bilaterali che dovrebbero entrare in azione per le aziende con più di 15 dipendenti nei settori non coperti dalle altre tutele.

Cig straordinaria
Attualmente la Cig straordinaria è concessa alle imprese con più di 15 lavoratori o alle aziende commerciali con più di 200 lavoratori nei casi di:

  • ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale;
  • oppure in caso di crisi economica dell’azienda che ne comporti il fallimento.

Il Jobs act prevede per la Cig straordinaria una serie di novità: semplificazione delle procedure burocratiche come avviene per la cassa integrazione ordinaria e revisione dei limiti di durata. Inoltre si prevede l’esclusione di ogni tipo di sussidio in caso di fallimento aziendale.

Contratti di solidarietà
I contratti di solidarietà prevedono la diminuzione dell’orario di lavoro e della retribuzione con lo scopo di evitare il taglio del personale e di incentivare le assunzioni. Con la riforma del lavoro l’accesso ai contratti di solidarietà dovrebbe essere più flessibile permettendone l’utilizzo anche alle imprese attualmente escluse dall’ambito di applicazione dei contratti di solidarietà.

Aspi
L'Aspi è l'indennità di disoccupazione introdotta dalla legge Fornero per tutelare coloro che si ritrovano involontariamente senza lavoro. L’Aspi ha sostituito la disoccupazione ordinaria e dal primo gennaio 2017 sostituirà anche l’indennità di disoccupazione speciale edile e l’indennità di mobilità.

L’introduzione del Jobs act renderà omogenea la disciplina di Aspi e Mini-Api: sarà aumentata la durata massima dell’Aspi per determinate categorie di lavoratori e si estenderà anche ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

Mini-Aspi
La Mini-Aspi è stata introdotta dalla legge Fornero per i lavoratori che non avevano i requisiti contributivi necessari per rientrare nella platea dei lavoratori coperti da Aspi. La Mini-Aspi spetta ai lavoratori con almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi a prescindere dall’anzianità contributiva.

La Mini-Aspi, così come l’Aspi, si finanzia con i contributi versati dai datori di lavoro in aggiunta ai contributi ordinari. Si tratta dell’addizionale dell’1,4% sui contratti a termine e del "ticket sui licenziamenti". Il Jobs act prevede di introdurre meccanismi per incentivare la ricerca attiva del lavoro con percorsi di formazione e personalizzati e penalizzazioni per chi rifiuta altre offerte di lavoro.

Indennità di mobilità
L’indennità di mobilità è destinata a scomparire. La legge Fornero infatti, ha stabilito la cancellazione della mobilità a partire dal 2017. Per il periodo tra il 2013 e la fine del 2016 è stata però prevista una disciplina transitoria con l’obiettivo di passare gradualmente dalla mobilità all’Aspi. A sostituire l’indennità di mobilità , così come per gli altri ammortizzatori in deroga, saranno i fondi di solidarietà bilaterali. Adesso sta al Senato decidere come e quando avviarli.

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