Agevolazioni 2022: come pianificare la propria impresa e ottenere aiuti di Stato

Fabio Pasinetti

8 Marzo 2022 - 16:49

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Consigli utili per la gestire l’attività imprenditoriale a fronte delle agevolazioni previste nel corso dell’anno.

Agevolazioni 2022: come pianificare la propria impresa e ottenere aiuti di Stato

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022 si delinea un quadro agevolativo, a favore delle imprese, con aiuti di Stato riguardanti svariate iniziative. Su tutti i fondi Pnrr hanno tracciato quelle che saranno le nuove linee guida nel prossimo quinquennio.

Lo scopo di questa breve guida è quello di fornire consigli utili a tutti gli imprenditori di Pmi o Midcap con sede in Italia, al fine di pianificare correttamente l’attività d’impresa. Sfruttare gli aiuti di Stato significa risparmiare costi e ottenere agevolazioni per sviluppare i propri programmi di investimento.

Vediamo dunque come procedere considerando le agevolazioni e i contributi a fondo perduto attuali e future.

Finanza agevolata 2022-2023: chi sono i maggiori beneficiari

È interesse dello Stato agevolare le imprese italiane. Come sappiamo l’economia del nostro Paese si fonda su una vasta platea PMI, per tale ragione gli incentivi sono orientati in questa direzione. Si può dire quindi che le agevolazioni principali riguardano le piccole e medie imprese, manifatturiere o di servizi, che possono godere di un buono stato di salute economico-finanziario.

Gli aiuti di Stato, soprattutto quelli che prevedono un contributo a fondo perduto, sono spesso legati a una specifica attività: investimento in beni produttivi, internazionalizzazione, richiesta di liquidità. Di conseguenza è obbligatorio presentare domanda di agevolazione prima di svolgere l’attività prevista dal bando. Altrimenti si corre il rischio di essere esclusi dai benefici previsti.

Caso contrario riguarda i crediti d’imposta (es. credito d’imposta beni strumentali 4.0 o credito d’imposta ricerca e sviluppo). In questi casi, essendo contributi automatici, non sussiste il problema di presentare domanda presso uno sportello. Inoltre tali aiuti possono riguardare sia le PMI che le grandi imprese.

Agevolazioni e contributi 2022.: investimenti in macchinari e impianti

La Legge di Bilancio 2022 ha previsto una riduzione del credito d’imposta beni strumentali 4.0 a partire dall’esercizio 2023 (il beneficio passa da un 40% del costo del cespite nel 2022 al 20% nel 2023). Di conseguenza l’esercizio 2022 è consigliabile valutare di investire in macchinari e impianti nel corso dell’anno.

Ogni imprenditore dovrebbe elaborare il proprio budget degli investimenti 4.0 per gli esercizi 2022 e 2023. Una volta redatto l’elenco è necessario capire, tenendo conto della sostenibilità economico-finanziaria, se è possibile procedere ad acquistare parte di essi nel 2022.

Individuato l’importo dei beni 4.0 da acquistare, in caso di PMI, si consiglia di presentare domanda di Nuova Sabatini (oppure, fino a esaurimento fondi, per Simest Transizione Digitale). In questo modo si ottengono le risorse finanziarie per procedere a investire.

Di seguito le ipotesi operative considerando la cumulabilità con il credito d’imposta 4.0:

  • Ipotesi 1: richiesta Nuova Sabatini, ottenimento di un finanziamento per effettuare gli investimento con un 10% a fondo perduto; una volta acquistati i beni si potrà beneficiare di un ulteriore credito d’imposta pari al 40% del valore degli stessi. Beneficio totale pari al 50% della somma investita.
  • Ipotesi 2: richiesta Simest Transizione Digitale (fino a esaurimento fondi e solo per le aziende esportatrici). Ottenimento di risorse fino a un massimo di 300.000€ (75.000€ fondo perduto, 225.000€ finanziamento agevolato). Ulteriore 40% attraverso il credito d’imposta beni strumentali 4.0. Beneficio totale pari al 65% della somma investita.

Da valutare inoltre le possibilità legate al bando ISI-Inail 2021 per quelle attività orientate alla riduzione dei rischi all’interno dell’impresa. In questo caso il contributo a fondo perduto è del 65% erogato in regime de minimis.

Per le grandi imprese valgono i medesimi ragionamenti per il solo credito d’imposta 4.0, Quest’ultime infatti non possono presentare domanda di Nuova Sabatini né tantomeno, per Simest Transizione Digitale.

Internazionalizzazione: come finanziare fiere, TEM, E-commerce e inserimenti in mercati esteri

Il legislatore ha previsto risorse importanti a favore delle imprese esportatrici. Questi aiuti di Stato, di fatto partiti con grande intensità dal 2020, sono erogati da Simestper il tramite del fondo 394/81.

Le agevolazioni riguardanti l’internazionalizzazione sono tipicamente dei finanziamenti che prevedono una quota a fondo perduto (attualmente pari al 25%). Le spese ammissibili al fine di presentare domanda comprendono diverse attività di internazionalizzazione: e-commerce, fiere nazionali e internazionali, inserimento in mercati esteri, temporary export manager.

Simest, in questa prima parte del 2022, risulta aperto, fino a esaurimento risorse per i bandi: Transizione Digitale ed Ecologica delle PMI esportatrici, E-Commerce e Fiere.

Nel corso dell’anno, e per i prossimi 5 anni, Simest continuerà a supportare l’internazionalizzazione delle aziende italiane. È consigliabile quindi attendere a sostenere i costi che possono riguardare una fiera di settore o una qualsiasi iniziativa internazionale.

In ogni caso Simest, nel corso dell’anno, pubblicherà i nuovi bandi per agevolare le iniziative internazionali delle aziende italiane. Si consiglia quindi di verificare quali possono essere i propri progetti di espansione estera, attendere la pubblicazione dei bandi Simest e presentare domanda di agevolazione.

Transizione ecologica: sostenibilità, green economy, fotovoltaico ed economia circolare

Gran parte dei fondi provenienti dal Pnrr saranno destinati alla transizione ecologica delle aziende italiane. Con questa denominazione si intende un vasto insieme di azioni rivolte alla sostenibilità dell’economia, per favorire il passaggio da un sistema basato sulle fonti energetiche inquinanti a un modello virtuoso incentrato sulle fonti verdi.

Considerando che il PNRR ha previsto 59,47 miliardi di risorse per la rivoluzione verde, ogni impresa è tenuta a valutare le possibilità agevolative a sua disposizione a tema green. È quindi consigliabile considerare gli investimenti da porre in essere a livello di transizione ecologica e attendere l’agevolazione adatta alle proprie esigenze.

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