Affitti brevi: soluzione smart e redditizia alla crisi immobiliare

Giulia Adonopoulos

29 Novembre 2018 - 17:25

I proprietari di immobili sono i nuovi poveri? Vendita e affitto (tradizionale) non risolvono la crisi del mercato, ma gli affitti brevi possono essere la soluzione più redditizia...

Affitti brevi: soluzione smart e redditizia alla crisi immobiliare

Secondo una recente indagine Istat essere proprietari immobiliari oggi non è più sinonimo di ricchezza come lo era in passato. Negli ultimi 8 anni, infatti, in Italia il valore degli immobili è calato del 15%, toccando perfino il 22,1% nel caso delle abitazioni più vecchie.

Così, tra il peso delle tasse da pagare e la perdita di valore di mercato, la seconda casa pende come una spada di Damocle sulla testa dei suoi proprietari, che preferiscono affiggere il cartello “Vendesi” piuttosto che spendere soldi per ristrutturare. Non a caso negli ultimi 5 anni si è assistito anche a una crescita del mercato delle aste.

Eppure esiste un sistema per mettere a reddito la seconda casa in maniera intelligente e proficua, e ruota intorno alla sharing economy. È di questo parere Francesco Zorgno, socio fondatore di CleanBnB, piattaforma che si occupa della gestione di affitti brevi e toglie ai proprietari iscritti su AirBnB o Booking le incombenze come gestione annunci, consegna chiavi, pulizie e cambio della biancheria. Noi ne abbiamo parlato in merito alla campagna di equity crowdfunding di successo lanciata su CrowdFundMe.

L’affitto tradizionale non funziona più

Mettere in affitto un appartamento in modo tradizionale non è più redditizio come prima. Il motivo è semplice: il panorama economico attuale, caratterizzato da alta disoccupazione e precarietà, mette a rischio la tranquillità finanziaria (ma non solo) del proprietario che affitta casa, in quanto l’inquilino si può facilmente trasformare in moroso.

“L’unica soluzione è l’affitto a breve termine, che permette di eliminare a monte il problema e offre una lunga serie di vantaggi. Gli ospiti pagano in anticipo e la casa resta a disposizione del proprietario tutte le volte che vuole. In parole povere, non si corre il rischio di ritrovarsi senza soldi e senza immobile” ha detto il CEO di CleanBnB.

Affitti brevi massimizzano le rendite

Il motto del portale è “Pensiamo a tutto noi”. Il proprietario che decide di affittare il suo appartamento per brevi periodi affida a CleanBnB le chiavi del suo immobile e la sua completa gestione, preoccupandosi solo di incassare le rendite dall’affitto.

Sarà quindi CleanBnb a fare le foto, pubblicare gli annunci, accogliere gli ospiti, occuparsi delle pulizie, della consegna delle chiavi, del check out e di risolvere ogni problema che dovesse presentarsi durante il soggiorno. Un sistema comodo e innovativo: pensate che è possibile pagare anche in criptovalute!

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CleanBnB: da piccola startup a società milionaria

A inizio 2016 CleanBnb, all’epoca neonata startup, affronta il suo primo round di equity crowdfunding, che riscontra un grande successo, ottenendo adesioni da investitori da tutta Italia. Grazie alla raccolta il team riesce ad ampliare il suo portafoglio appartamenti, a sbarcare in altre città e a moltiplicare gli incassi. Risultati che portano la valutazione della società da 400mila euro a 4 milioni di euro.
Anche il secondo round, sempre su CrowdFundMe, dà grandi soddisfazioni, raccogliendo 500mila euro sul target iniziale di 100mila.

Ad oggi, CleanBnB gestisce centinaia di appartamenti con personale diretto in oltre 30 località in tutta Italia, dalle principali città alle piazze turistiche sia di mare che di montagna. I nuovi capitali raccolti saranno utilizzati per consolidare l’assetto organizzativo, dall’assunzione di nuove risorse all’implementazione dei servizi, per espandersi ulteriormente su tutto il territorio italian, e per cercare di replicare un modello vincente simile sui mercati esteri più affini.

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