3 motivi per spiegare l’incertezza dei mercati oggi

Violetta Silvestri

05/02/2024

05/02/2024 - 08:39

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La settimana dei mercati inizia all’insegna della volatilità, con almeno 3 fattori chiave per spiegare perché il sentiment dominante tra gli investitori è di grande incertezza. Cosa c’è da sapere?

3 motivi per spiegare l’incertezza dei mercati oggi

Il sentiment è incerto tra gli investitori oggi e i mercati asiatici oscillano, in attesa delle sessioni in Europa e più tardi a Wall Street che dovrebbero confermare il clima ricco di insidie. Almeno 3 motivi rendono inquieti i trader.

I riflettori sono puntati su banche centrali, con la Federal Reserve in primo piano, sulle guerre in corso con il Medio Oriente che preoccupa sempre di più il mondo per la pericolosa escalation che si sta innescando oltre Israele e sull’andamento economico cinese.

Uno sguardo attento su questi fattori cruciali per l’economia e la finanza globali non può che avvertire un clima incerto. La giornata dei mercati si apre con 3 motivi che spiegano la volatilità.

1. Volatilità Cina

I titoli azionari cinesi hanno archiviato un’altra sessione volatile dopo le perdite della scorsa settimana, mentre gli investitori valutano l’ultima promessa dei politici di stabilizzare il mercato azionario in crisi.

Gli indicatori delle azioni a piccola capitalizzazione sono crollati, con l’indice CSI 1000 che ha perso fino all’8% intraday, inviando una scossa di volatilità al mercato. Circa 7mila miliardi di dollari sono stati cancellati dal valore delle azioni in Cina e Hong Kong dopo i picchi raggiunti all’inizio del 2021, poiché gli investitori sono sempre più cauti nei confronti del rallentamento della crescita e delle tensioni geopolitiche.

Dopo che i mercati onshore sono crollati fino al 3% prima di ridurre le perdite venerdì, la China Securities Regulatory Commission si è impegnata domenica a proteggere gli interessi degli investitori, compreso il giro di vite su attività illegali come vendite allo scoperto, insider trading e frodi.

Un taglio alle riserve di liquidità è stato inoltre avviato oggi e probabilmente allevierà la crisi di liquidità nell’ultima settimana di negoziazione prima di una settimana di vacanze per la festa del Capodanno lunare.

2. Dilemma taglio tassi per la Fed. Powell è cauto

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che gli americani potrebbero dover aspettare oltre marzo prima che la banca centrale tagli i tassi di interesse mentre i funzionari cercano ulteriori dati economici per confermare che l’inflazione è diretta al 2%.

Il “pericolo è di agire troppo presto visto che il lavoro non è ancora finito”, ha detto Powell a 60 Minutes della CBS, trasmesso domenica sera negli Stati Uniti.

I mercati stanno attualmente scontando una probabilità dell’80% che la Fed mantenga i tassi fermi a marzo, rispetto a una probabilità del 33% all’inizio dell’anno, ha mostrato lo strumento FedWatch del CME come riportato da Reuters. I trader stanno attualmente scontando tagli appena inferiori a 120 punti base quest’anno.

I dati di venerdì hanno mostrato che la crescita dell’occupazione Usa ha accelerato a gennaio e che i salari sono aumentati al livello più alto in quasi due anni, segnali di forza persistente nel mercato del lavoro che potrebbero spingere la Fed ad avviare il suo ciclo di allentamento un po’ più tardi nel corso dell’anno rispetto a quanto previsto dai mercati.

3. La guerra si complica

L’amministrazione Biden ha promesso ulteriori attacchi contro le forze iraniane e i suoi “delegati” in Medio Oriente dopo tre giorni consecutivi di attacchi punitivi, anche se alti funzionari hanno insistito sul fatto che gli Stati Uniti non saranno trascinati in un conflitto regionale prolungato.

Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha dichiarato alla CBS che gli Stati Uniti risponderanno con “forza” e in “modo sostenuto” agli attacchi. Ali Al-Kahoum, membro del consiglio politico Houthi, ha affermato che il gruppo yemenita ha la capacità militare per contrattaccare.

In questo contesto di guerra allargata, i futures sul Brent e WTI salgono. L’escalation della tensione geopolitica e le sue ripercussioni sull’offerta di petrolio stanno di nuovo spingendo i prezzi.

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