Wall Street su nuovi massimi, Cina in deflazione: che succede oggi nei mercati?

Violetta Silvestri

09/06/2023

09/06/2023 - 08:39

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I mercati oggi si avviano positivi: nuovi massimi a Wall Street, Cina in deflazione, nomine cruciali in Turchia sono i temi centrali per gli investitori. Quali segnali stanno inviando le Borse?

Wall Street su nuovi massimi, Cina in deflazione: che succede oggi nei mercati?

I mercati oggi viaggiano in rally: gli indici dell’Asia-Pacifico sono stati scambiati per lo più al rialzo dopo che l’S&P 500 ha chiuso su un nuovo massimo per il 2023 e il Dow Jones Industrial Average ha registrato un terzo giorno consecutivo di guadagni.

Gli investitori hanno osservato che l’indice S&P 500 è entrato in un mercato rialzista durante la notte, mentre le azioni si sono riprese dai minimi dello scorso anno sull’ottimismo che la Federal Reserve si sta avvicinando alla fine dei suoi aumenti dei tassi di interesse.

Banche centrali e ripresa in Cina restano i temi cruciali per i mercati. Se da una parte si aspetta con trepidazione la decisione della Fed della prossima settimana, con una pausa nei rialzi in vista, dall’altra la deflazione cinese per i prezzi alla produzione ha spinto le speculazioni sulla necessità di stimoli.

Con una attenzione particolare anche sulla Turchia, i mercati oggi ripartono da tre punti chiave.

Mercati positivi: Fed, Cina e Turchia in focus

Gli indici cinesi si dirigono verso una chiusura sopra la parità, con i riflettori accesi su nuovi dati macro appena pubblicati.

L’indice dei prezzi al consumo del dragone è aumentato dello 0,2% a maggio rispetto a un anno fa, mentre di mese in mese i prezzi sono scesi dello 0,2%.

La deflazione dei produttori cinesi è continuata a maggio, con l’indice dei prezzi alla produzione in calo del 4,6% nel mese, un ulteriore ribasso rispetto al -3,6% di aprile e segnando il calo più marcato da giugno 2016.

Quest’anno le azioni cinesi sono rimaste indietro rispetto alle controparti asiatiche e statunitensi a causa della delusione per la debolezza della ripresa economica della nazione dalla pandemia e delle persistenti tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti. I dati di venerdì che mostrano un calo dei prezzi alla produzione e una tiepida inflazione dei prezzi al consumo hanno rafforzato la speculazione secondo cui il governo dovrà fare di più per sostenere l’economia.

“È necessario vedere un tasso di crescita molto più elevato in Cina rispetto agli Stati Uniti per giustificare il ritorno in Cina dati i rischi geopolitici e la mancanza di stimoli politici”, ha dichiarato Thomas Taw di BlackRock.

Intanto, negli Usa un balzo delle richieste di disoccupazione ai massimi dall’ottobre 2021 suggerisce che il mercato del lavoro sta iniziando a raffreddarsi, il che ha contribuito ad alimentare i titoli tecnologici. In questa cornice, stanno avanzando le scommesse che la Fed possa davvero mettere in pausa i rialzi dei tassi di interesse nell’incontro del 13-14 giugno.

Infine, c’è interesse anche per la Turchia. Un altro giorno, un’altra nomina positiva per il mercato da parte del presidente turco Tayyip Erdogan, e ancora, un altro minimo storico per la lira.

Erdogan sta facendo diversi passi per segnalare un ritorno a una politica più ortodossa, scegliendo il dirigente bancario statunitense Hafize Gaye Erkan come capo della banca centrale. Aveva anche nominato l’ex ministro delle finanze Mehmet Simsek come incaricato dell’economia.

Anche così, la lira è apparentemente in caduta libera, raggiungendo un livello senza precedenti di 23,54 per dollaro nelle ore asiatiche e prolungando il calo di questo mese al 12%. Il passaggio stesso a una politica più convenzionale, con il ritiro delle misure eccezionali che hanno fatto scendere drasticamente le riserve di dollari in Turchia comportano sofferenze.

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