Stoccata alla preda Banco BPM, che ha bussato alla politica per difendersi dall’OPS. Orcel a 360°, parla anche della partita aperta su Generali.
Un monito alla preda Banco BPM, che ha messo di mezzo la politica per difendersi dall’OPS di UniCredit. Ma anche all’Europa tutta, che parla tanto di Unione bancaria e di Unione dei mercati dei capitali, e che poi è favorevole alle fusioni tra le banche solo in teoria.
Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, è tornato a parlare oggi, in occasione della CEO Conference di Mediobanca, e non ha risparmiato critiche a nessuno, in un momento in cui è sotto assedio sia nella sua Italia che in Germania.
Un commento è stato rilasciato anche su Generali, il colosso delle assicurazioni nel cui capitale è entrato all’inizio dell’anno, per poi salire ulteriormente.
Cosa vuole fare esattamente con le azioni del Leone di Trieste?
Occhio intanto al trend dei titoli UniCredit, che si confermano oggi le peggiori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, in una sessione caratterizzata dal segno meno, che vede il listino benchmark della borsa di Milano scendere di oltre l’1%.
In evidenza il trend al ribasso delle banche italiane in Borsa: tra le azioni maglie nere della sessione odierna, si mette in evidenza anche Intesa SanPaolo.
Giù, in una fase in cui il destino delle varie partite di risiko rimane ancora incerto, anche Mediobanca, preda di MPS-Monte dei Paschi di Siena e protagonista di quella improvvisa decisione che ha preso riguardo all’OPS promossa su Banca Generali.
Utili & Co., UniCredit pronta a migliorare la guidance?
Il numero uno di UniCredit non ha parlato ’soltanto’ dell’OPS lanciata su Banco BPM e sulle mire su Generali, così come anche solo della politica e del ruolo dell’Europa nelle operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni).
Orcel ha ricordato anche i risultati brillanti di UniCredit, ricordando come la realtà abbia smentito le stesse previsioni inizialmente improntate alla cautela che erano state inizialmente stilate: “Avevamo detto a inizio anno che avremmo avuto un declino a livello di utile operativo lordo e netto in tutti i trimestre e invece nel primo trimestre non è stato così”. Tanto che, ha ricordato, “ abbiamo migliorato la guidance ” sull’intero esercizio.
Cosa succederà ora? “ Ora stiamo guardando al secondo e al terzo trimestre e dobbiamo vedere se possiamo tenere meglio di quello che pensavamo”. E “se potremo farlo vuol dire che la guidance per l’anno può essere alzata ancora ”.
Detto questo, nel contesto attuale meglio optare per la prudenza. “ Ma siamo cauti . Aprile è stato molto volatile, maggio è andato meglio, navighiamo a vista al momento, ma il business è forte”.
OPS su Banco BPM, nuove dichiarazioni sconfortanti su golden power
Poco confortanti le dichiarazioni che il banchiere romano ha rilasciato sull’OPS lanciata lo scorso 25 novembre 2024 per la conquista di Banco BPM: un’offerta che si scontra con il golden power che il governo Meloni ha deciso di esercitare.
Orcel ha chiarito la frase proferita qualche giorno fa, quando ha ammesso di credere che le probabilità del successo dell’OPS su BPM fossero al 20%: “Intendevo che a questo punto le probabilità sono molto al di sotto del 50%”, ha precisato oggi, ricordando al contempo che se il matrimonio si facesse, “ per gli azionisti BPM il livello di ritorno per azione sarebbe del 30% più alto rispetto ad adesso , mentre per quelli di Unicredit solo del 5%”.
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“A mio parere, siamo al limite massimo di quello che possiamo” fare, ha rimarcato il Ronaldo dei banchieri, confermando quanto ha ripetuto più volte in passato, ovvero che “ siamo al limite superiore del premi che eravamo disposti a pagare ”.
Il nodo principale è rappresentato tuttavia dal fatto che l’AD di UniCredit, evidentemente, non riesce ancora ad avere risposte chiare dal governo Meloni a quelle domande che ha rivolto per cercare di capire meglio il significato dei paletti che sono stati imposti sull’OPS da Palazzo Chigi. “non vedo le cose muoversi”, ha ammesso.
E se non ci saranno chiarimenti sul golden power, ha aggiunto Orcel, precisando che “da italiano mi dispiace che siamo l’unica banca italiana a cui e’ stato applicato”, Piazza Gae Aulenti mollerà la presa. “ Non procederemo ”.
Per quanto riguarda invece Assicurazioni Generali, e la partecipazione che UniCredit ha deciso di accumulare dopo il primo blitz annunciato, il CEO ha così risposto: quella quota, la “ridurremo”, per poi uscire “nel corso del tempo”.
Banche mettono sempre più in mezzo la politica per difendersi
Non è mancata una dichiarazione al vetriolo con cui Andrea Orcel ha praticamente lanciato una stoccata contro Banco BPM, la banca preda della sua OPS che ha scelto di bussare alla porta del governo Meloni (ad avviso del banchiere e non solo), per sfuggire alle mire di UniCredit.
La strigliata è stata generale, con il manager che ha detto che gli istituti di credito che sono finiti prede del risiko bancario “stanno sempre di più mettendo in mezzo la politica per difendersi ”.
Di fatto, considerando tutte le fusioni in corso, ed escludendo quelle che “collegate o guidate da un governo, si trova che ogni singolo paese è contrario. E in alcuni casi sono contrari anche alle fusioni interne ”.
Complimenti invece alla Grecia: “L’unico paese che finora abbia avuto un atteggiamento positivo sulle fusioni e che abbia seguito i principi della Ue è la Grecia ”. Grecia che, di fatto, si è recentemente complimentata con UniCredit, dopo la notizia relativa all’acquisto di altre azioni nel capitale della banca ellenica Alpha.
La frase sulla Germania e su Commerzbank
Per quanto riguarda invece la Germania, dove UniCredit punta sulla seconda banca Commerzbank, Orcel ha parlato di un Paese che “può essere ambivalente”, ricordando che in Germania “siamo stati la terza maggiore banca per vent`anni” e che “abbiamo fatto il nostro lavoro correttamente”.
E anche qui il rimprovero non è mancato, in relazione alla scommessa lanciata su Commerzbank: “Siamo italiani che vanno in Germania, oppure (insieme a HVB) siamo due banche tedesche che si mettono insieme per far fronte alla concorrenza Usa? La Germania ha bisogno di banche più forti”, ha fatto notare.
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