In arrivo una nuova cedola per chi ha sottoscritto una precisa serie dei BTP Valore nel corso del 2024
La cedenza trimestrale dello stacco cedola accelera, inevitabilmente, il flusso degli incassi per gli investitori, e dei pagamenti per l’emittente di turno. Se l’affermazione è vera in linea di principio, lo è ancor nel caso dei BTP Valore che negli anni ha visto crescere il numero delle serie in circolo. Con l’ultima lanciata il mese scorso siamo a quota sei e, c’è da scommettere, altre ne arriveranno anche nell’anno anno a venire.
Intanto concentriamoci su quelle già fruttifere e in particolare sulla quarta. Bene, è in arrivo un nuovo 0,8375% di interessi in arrivo sul conto per questi titolari del BTP Valore.
Il BTP Valore per investire a medio termine sui titoli di Stato
Anche nel corso del 2024 il Dipartimento del Tesoro ha emesso due serie distinte di obbligazioni della famiglia Valore. Si tratta di titoli di Stato al pari degli altri ma con alcune caratteristiche particolari:
- media o medio-lunga durata dell’investimento, ad oggi compresa tra i 4 anni (in origine) del BTP Valore ’27 e gli 8 del BTP Più (sempre in origine);
- previsione di uno o più step, ossia di finestre temporali, in cui è scissa la durata iniziale del prestito obbligazionario;
- cedole fisse e crescenti nel passaggio da uno step al successivo, e pagate ogni 3 mesi al netto del solo BTP Valore ’27 che le paga ogni 6 mesi;
- emissione riservata al solo pubblico retail (famiglie e investitori individuali) a cui l’emittente riserva un premio fedeltà finale. Quest’ultimo è condizionato al fatto di portare fino al termine l’investimento e, ad oggi, non è stato previsto per il solo BTP Più 2033 emesso a febbraio ‘25. In compenso è l’unico che prevede l’opzione call per l’investitore iniziale, da esercitare al termine dei primi 4 anni di vita del titolo.
Il BTP Valore 2030 a cedole fisse e crescenti
Venerdì 14 novembre è una data di stacco cedola per il BTP Valore in scadenza il 14 maggio 3033 con ISIN ordinario IT0005594483. Il Dipartimento del Tesoro lo ha emesso il 14 maggio 2024 con una durata di 6 anni, nel frattempo scesi a 4 anni e mezzo. Per esso l’emittente ha previsto due soli step entrambi di durata triennale, ad ognuno dei quali è associato un tasso nominale annuo pari a:
- 3,35% lordo per il 1°, 2° e 3°, cioè dal 14 agosto del ‘24 sino al 14 maggio ’27. Detta diversamente, oggi il titolo è esattamente a metà del suo 1° step di vita utile fruttifera;
- 3,90% per il 4°, 5° e 6° anno, ossia dal 14/08/’27 fino a naturale scadenza;
- 0,8% di premio extra finale di fedeltà per i soli sottoscrittori della prima ora, cioè per i soli titolari (a scadenza) dei bond con ISIN IT0005594491.
Le cedole come detto sono corrisposte ogni 3 mesi e di preciso il 14 agosto, il 14 novembre, il 14 febbraio e il 14 maggio di ogni anno fino al 2030.
Quanto ha guadagnato il sottoscrittore della prima ora
In emissione il Tesoro raccolse 11,226 miliardi di € a fronte di 384.295 contratti registrati e, quindi, per un taglio medio a contratto di circa 29.213 €. L’importo della cedola di venerdì 14/11 è dello 0,8375%, cioè pari a un quarto del 3,35% lordo p.a. del 1° triennio.
Moltiplicandolo per il flottante otteniamo l’esborso complessivo del costo del debito che dovrà sostenere il Tesoro in termini di interessi trimestrali. Se invece lo decurtiamo del 12.50% di ritenuta fiscale e lo moltiplichiamo per il taglio medio, capiamo qual è l’incasso netto mediamente atteso da chi lo possiede in portafoglio. Detta in numeri, all’incirca 214 € di accredito interessi su un ipotetico controvalore di 29.213 €. Se invece facessimo i calcoli da emissione a oggi ne verrebbe fuori un ipotetico incasso netto complessivo di circa 1.284 €, pari alla somma di 6 cedole nel frattempo incassate.
Un nuovo 0,8375% di interessi in arrivo sul conto per questi titolari del BTP Valore
Al momento il titolo passa di mano sul MOT a 103,78 centesimi, sopra la pari, per un rendimento effettivo a scadenza del 2,8% lordo (dati: Borsa Italiana). In altri termini è andata molto meglio a chi lo ha comprato in origine, per almeno tre ragioni:
- incasserà l’extra cedola finale rappresentata dal premio fedeltà;
- è perlomeno sicuro di non aver acquistato sopra la pari, visto che a scadenza l’emittente rimborserà il titolo a 100, né un centesimo in più né uno in meno;
- se oggi volesse rivenderlo per un cambio di prodotto e/o strategia o per esigenze di liquidità o altri motivi ancora, porterebbe a casa un’extra gain del 3,78%. Sommando cedole e plusvalenza da rivendita anticipata l’obbligazione gli avrebbe fruttato l’8,8% lordo in soli 18 mesi. Non male data la natura dell’asset e il tempo dell’investimento.
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