Ultime notizie pensioni: in commissione Lavoro la senatrice Gatti di MDP vota contro un parere sul Def, se il testo non viene approvato addio riforma.
Ultime notizie pensioni: in commissione Lavoro al Senato l’esponente del Movimento Democratici e Progressisti Maria Grazia Gatti vota contro un parere sul Def, mandando così un chiaro segnale al governo e mettendo anche a rischio il futuro della riforma.
Nella partita a scacchi che da tempo si sta giocando tra l’esecutivo e i sindacati irrompe un pericoloso terzo incomodo: Pier Luigi Bersani. Anche se paradossalmente l’ex PD è uno dei più caldi sostenitori della riforma delle pensioni, il comportamento del suo partito in Parlamento fa sorgere degli interrogativi sull’approvazione del Def.
Come in una sorta di domino, senza il via libera alla nota di aggiornamento del tanto agognato Def con ogni probabilità andrà a cadere il governo e quindi, di conseguenza, niente legge di Bilancio e naturalmente anche niente riforma.
Le ultime notizie pensioni quindi non sono molto rassicuranti per i tanti lavoratori che da mesi si aspettano risposte concrete sul tema dopo tante parole. Anche se durante questa legislatura i vari governi di centrosinistra hanno cercato di mettere diverse pezze alla riforma Fornero, vedi cumulo gratuito, Ape Social, esodati e Opzione Donna, i sindacati si aspettano ancora molti cambiamenti.
Le trattative però stanno vivendo un momento di stallo, visto che prima di sedersi al tavolo per concordare in maniera definitiva la riforma il governo deve sapere con esattezza quanti fondi ha a disposizione per le pensioni. Queste ultime notizie però che arrivano da Palazzo Madama mettono il tutto ancora più in discussione.
Ultime notizie pensioni: Bersani agita le acque
Nonostante il cauto ottimismo che da qualche giorno trapela tra le parti, queste ultime notizie pensioni vanno ad agitare non poco le acque. Come se non bastasse la delicatezza e la complessità delle trattative sulla riforma, di mezzo ora ci si mettono anche i giochetti politici.
La nota di aggiornamento al Def è appena approdata in Parlamento dove dal 4 ottobre inizieranno le votazioni nelle due Camere per la sua approvazione. Al momento quindi il testo è al vaglio delle varie commissioni.
Proprio nella commissione Lavoro del Senato però ecco arrivare il voto contrario di Maria Grazia Gatti, con l’esponente degli scissionisti che ha motivato la scelta dicendo che a riguardo la maggioranza non aveva ascoltato le richieste proveniente da MDP in materia di lavoro e pensioni.
Per Bersani e soci quindi nel Def, che è una sorta di anticamera della manovra Finanziaria, non ci sarebbero sufficienti attenzioni per i lavoratori e i pensionati. Un voto contrario questo che si va a sommare a uno simile in commissione Difesa dei giorni precedenti, dove la maggioranza è andata addirittura sotto.
Se alla Camera il premier Paolo Gentiloni può contare su un largo sostegno, al Senato invece i voti del Movimento Democratici e Progressisti sono fondamentali. L’approvazione del Def prima e della manovra Finanziaria poi quindi sono tutt’altro che scontati.
Riforma delle pensioni a rischio?
Come ormai è stato deciso da tempo, la riforma delle pensioni sarà inglobata come di consuetudine nella legge di Bilancio che il Parlamento dovrà per forza licenziare entro la fine dell’anno.
I sentori che arrivano da Palazzo Madama però confermerebbero la volontà da parte di Bersani di non dare nulla per scontato in merito al sostegno alla maggioranza. Per gli scissionisti o il governo ascolta le loro proposte oppure potrebbero decidere anche di votare contro.
Una bocciatura del Def o della Finanziaria al Senato significherebbe con ogni probabilità la fine del governo Gentiloni a pochi mesi dal termine naturale della legislatura. Le ultime notizie sulle pensioni quindi non sono molto rassicuranti.
MDP più volte ha ribadito come “non farà arrivare la Troika”, ma gli scissionisti da tempo stanno mandando chiari segnali al Partito Democratico, con la questione che non riguarderebbe soltanto lavoro e pensioni.
La legge elettorale Rosatellum-bis che quasi in contemporanea con il Def farà il suo debutto in Parlamento è infatti particolarmente indigesta agli scissionisti, visto che con il ritorno delle coalizioni potrebbero essere svantaggiati alle prossime elezioni.
Il puntare i piedi nelle varie commissioni quindi potrebbe essere una sorta di strategia per mettere pressione al governo, che non può permettersi che la manovra Finanziaria non venga approvata entro la fine dell’anno.
Il problema però è che a rischio non ci sarebbe soltanto la tenuta dell’esecutivo, ma anche lo stato di salute del paese. Se il governo cade infatti addio alla riforma delle pensioni e via libera all’aumento dell’Iva.
Un conto salato che gli italiani non possono permettersi di pagare ecco perché da più fonti arrivano rassicurazioni in merito. In una partita che sta diventando sempre più politica in mezzo ecco i cittadini, ormai sempre più agitati da questi continui ostacoli che tutto fanno tranne che giovare ai lavoratori.
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