Pensioni oggi: il ministero del Lavoro sblocca la legge sul cumulo gratuito che è già attuativa, ma gli assegni ancora non si vedono.
Pensioni oggi: sbloccato in maniera definitiva dal Ministero del Lavoro il cumulo gratuito che era presente nella scorsa manovra Finanziaria, ma chi ha fatto domanda nel 2017 ancora sta aspettando da mesi di ricevere la propria pensione.
Il problema infatti è che l’Inps e tutti gli altri Enti privati che spesso fanno capo a ordini professionali, al giorno d’oggi ancora non si sono messi d’accordo a causa dei diversi metodi statistici per definire l’importo della pensione.
Un problema questo per tutte quelle persone, in questo 2017 dovrebbero essere 7.000, che in questi mesi hanno fatto domanda per poter accedere al cumulo gratuito, che ancora in pratica non hanno visto neanche un assegno.
Altra questione poi riguardante le pensioni oggi è quella del rimborso di chi negli anni scorsi il cumulo lo aveva pagato, con lo Stato che ancora non ha ben chiarito quanti sono i fondi a disposizione e l’Inps, così come gli altri Enti, che non possono accollarsi tale fardello.
Se per quanto riguarda la riforma delle pensioni le trattative tra governo e sindacati sembrerebbero essere in un punto di stallo, anche per una legge già approvata come il cumulo gratuito la confusione sembra regnare.
Pensioni oggi: cos’è il cumulo gratuito
Le pensioni oggi vedono tra gli argomenti più caldi senza dubbio anche quello del cumulo gratuito, provvedimento che era stato inglobato nella scorsa manovra Finanziaria mentre quella che il governo si appresta ad approvare in questo autunno dovrebbe contenere la tanto agognata riforma delle pensioni.
Da sempre lo Stato ha permesso ai lavoratori di riunire i vari contributi versati anche presso casse differenti, avendo così una pensione anche se non si sono raggiunti singolarmente i requisiti contributivi richiesti in nessuno dei vari Enti.
Ad essere interessate sono soprattutto, oltre all’Inps e le varie casse previdenziali pubbliche, tutti quegli Enti privati che fanno capo ai vari ordini professionali: avvocati, medici o commercianti tanto per intenderci.
Con il cumulo anche chi aveva avuto carriere discontinue, con esperienze quindi sia nel pubblico che nel privato, oppure aveva lavorato all’estero poteva così accorpare tutti i vari contributi per ottenere così, una volta maturati i requisiti, un’unica pensione.
Con il cumulo gratuito la grande differenza è che adesso questo accorpamento non costa nulla al lavoratore, mentre prima era costretto a sborsare anche somme importanti, ma questa legge già in vigore ancora trova difficoltà a entrare a regime.
Gli assegni e i rimborsi
Per poter accedere al cumulo gratuito il lavoratore che vuole andare in pensione oggi deve far domanda presso l’ultimo Ente cui ha versato contributi. L’assegno poi sarà erogato dall’Inps che a sua volta andrà a richiedere le varie quote alle altre casse.
Il problema però è che non tutte le Casse usano gli stessi metodi statistici per arrivare alla definizione della pensione. I vari disavanzi prima venivano pagati dai lavoratori, ma adesso con il cumulo gratuito si è creata una situazione di confusione.
In teoria a mettere questi soldi dovrebbe essere lo Stato, visto che Inps e gli altri Enti non possono di certo accollarsi questa spesa, ma i fondi a disposizione non sono ancora ben chiari anche se si parla di 300 milioni stanziati.
In più c’è tutta la questione dei rimborsi, visto che i lavoratori che negli scorsi anni hanno pagato di tasca propria per il cumulo possono presentare, entro il 31 dicembre 2017, una domanda per ottenere indietro quanto elargito.
Intanto però i 7.000 lavoratori che nel 2017 hanno usufruito del cumulo gratuito stanno ancora aspettando la propria pensione. Una situazione molto delicata e che potrebbe ulteriormente aggravarsi visto che si calcola che, nei prossimi dieci anni, saranno circa 100.000 le persone che ne faranno domanda.
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