L’Ue lascia l’Italia di Meloni senza soldi: “Bisogna ridurre gli aiuti contro il caro energia”. Quali saltano ad aprile?

Giacomo Andreoli

18 Gennaio 2023 - 16:54

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Secondo il commissario all’Economia Gentiloni bisogna evitare che le misure contro il caro energia diventino illimitate. A marzo scadono gli aiuti del governo Meloni: cosa succederà subito dopo?

L’Ue lascia l’Italia di Meloni senza soldi: “Bisogna ridurre gli aiuti contro il caro energia”. Quali saltano ad aprile?

Ad aprile l’Italia potrebbe non avere sufficienti risorse per affrontare il caro-energia, tra pochi soldi a disposizione e pressing della Commissione Ue ridurre gli aiuti e renderli più mirati. Con l’ultima legge di Bilancio, infatti, il governo Meloni ha impiegato circa 21 miliardi di euro per coprire gli aiuti a famiglie e imprese fino alla fine di marzo. Da aprile in poi, per ora non c’è nulla e i fondi a disposizione potrebbero essere davvero pochi.

Certo, c’è l’extragettito fiscale e i prezzi di gas ed energia elettrica stanno scendendo. Ma i soldi derivati dalle maggiori entrate delle tasse potrebbero comunque non essere sufficienti ad aiutare i cittadini, con un’inflazione e un caro-energia che stanno scemando molto lentamente.

Motivo per cui, per recuperare risorse, potrebbe aumentare il prelievo straordinario sugli extraprofitti delle società energetiche, ma per ora l’esecutivo la considera solo un’extrema ratio.

Crisi energetica, il pressing dell’Ue per ridurre gli aiuti

In questo scenario l’Unione europea ha impiegato quasi un anno per dare il via libera a un price cap sul gas a 180 euro al megawattora e sta procedendo ora con le riforme del mercato Ttf di Amsterdam e degli acquisti comuni di metano (il primo a fine primavera, il secondo entro l’estate).

Sono quindi aumentati i soldi a disposizione del RePower Eu, ma stando alle attuali posizioni degli Stati membri, non ci sarà un nuovo fondo comune contro il caro-bollette sul modello dei piani Sure e Recovery Fund. Al massimo arriverà un piano Ue per rispondere ai sussidi green miliardari degli Stati Uniti.

Ora, poi, dall’esecutivo europeo Paolo Gentiloni invita i governi nazionali a ridurre i sostegni contro la crisi energetica. “Dobbiamo evitare che le misure di spesa per affrontare la crisi energetica restino universali e illimitate nel tempo” ha spiegato il commissario, ritenendo l’opzione potenzialmente pericolosa per i conti pubblici. “Se continuiamo con le misure attuali - ha spiegato - il peso complessivo andrà circa al 2% e la riduzione di debito e deficit potrebbe essere sotto pressione”.

L’invito ai Paesi membri lanciato da Gentiloni, intervenuto al forum economico di Davos, è quindi di “passare a misure più mirate”.

Caro-energia, cosa farà il governo Meloni ad aprile?

Per ora Fratelli d’Italia si dice relativamente soddisfatta della situazione. Secondo il segretario di presidenza alla Camera dei deputati Riccardo Zucconi, “i prezzi del gas stanno finalmente diminuendo e questo comporterà degli effetti notevoli anche per le bollette delle famiglie e delle imprese”.

Per questo attacca chi ha criticato l’ultima manovra, dicendo che questa, assieme alle posizioni internazionali prese dall’Italia, sta generando effetti positivi. Che il prezzo dell’energia nel 2023 sarà significativamente inferiore al 2022 lo prevede anche il presidente di Federacciai Antonio Gozzi. “Tuttavia - aggiunge - resta il fattore responsabile del gap competitivo dell’Italia nei confronti di Francia, Germania e Spagna”.

Gas e luce, in Francia costano la metà

Si tratta di una questione di politica industriale e di minore o maggiore dipendenza dal gas straniero. Secondo Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, nonostante gli interventi del governo per l’energia elettrica, “l’Italia continua ad avere prezzi più alti dei nostri competitor europei: rispetto la Francia è più del doppio, perché lì si è deciso di applicare un freno all’aumento delle tariffe”.

Lo stesso è accaduto in Spagna e in Germania, dove per Sangalli “si pagano bollette meno salate fra il 30 e l’80%”. “Le imprese italiane del terziario - aggiunge - risultano pesantemente svantaggiate, con differenze sulla spesa annuale dell’ordine di quasi 100mila euro per un albergo di medie dimensioni, il 127% in più della Francia, situazione che si verifica anche per tutte le altre attività commerciali. Vi è da chiedersi come le nostre imprese del turismo possano competere con Parigi”.

Caro energia, quali aiuti saltano ad aprile?

Quali aiuti potrebbero quindi sopravvivere alla doppia tagliola dei pochi soldi a disposizione e del pressing della Commissione Ue? Difficile, con i prezzi di gas e luce ancora alti e un’inflazione a due cifre, non prorogare il bonus sociale per le famiglie meno abbienti (difficilmente verrà ampliata la platea che ne beneficia).

Potrebbero invece ridursi i crediti d’imposta a favore delle imprese e magari essere rivista la rateizzazione delle bollette elettriche. A rischio sono anche la riduzione dell’Iva al 5% sul gas e l’azzeramento degli oneri di sistema in bolletta.

Insomma, se davvero a marzo gas e luce avessero prezzi più bassi e il trend fosse positivo, il governo Meloni, in difficoltà sui conti pubblici, potrebbe approfittarne per risparmiare qualcosa rispetto agli ingenti aiuti dell’ultimo anno e mezzo.

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