Tutti i Titoli di Stato in arrivo a giugno, in base al calendario delle emissioni del Tesoro-MEF, dopo la grande novità del BTP Italia.
Nuovi BTP, BOT e altri Titoli di Stato italiani in arrivo nel mese di giugno.
Dopo le emissioni di maggio, culminate nella novità del BTP Italia, il nuovo Titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione dell’Italia che ha fatto il suo debutto alla fine del mese, altri Titoli del debito pubblico italiano si apprestano a essere collocati dal MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti.
Le novità di giugno, che avranno per oggetto i collocamenti da parte del Tesoro di BTP, BOT, BTP Short Term e BTP indicizzati all’inflazione BTP€i, sono presenti nel calendario delle emissioni dell’intero anno 2025.
Aste BTP, BOT, BTP Short e BTP€i a giugno 2025
Di seguito il calendario delle emissioni di BTP, BOT, BTP Short e BTP€i che il Tesoro lancerà nel mese di giugno 2025.
- Mercoledì, 11 giugno 2025: Asta BOT.
- Giovedi, 12 giugno 2025: Asta Medio-Lungo.
- Mercoledì, 25 giugno 2025: Asta BTP Short - BTP€i.
- Giovedì, 26 giugno 2025: Asta BOT.
- Venerdì, 27 giugno 2025: Asta medio-lungo.
Non si prevedono al momento emissioni di Titoli di Stato ’speciali’, intendendo come tali quelli che il governo ha lanciato dall’inizio del 2025 chiamando all’appello la platea degli investitori retail, allo scopo di soddisfare il desiderio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in primis di incrementare la partecipazione degli italiani al debito pubblico dell’Italia.
L’ultimo atto in tal senso, è arrivato per l’appunto con il BTP Italia, che si differenzia dai BTP Valore, Titoli di Stato rivolti esclusivamente al pubblico retail in quanto, sebbene concepito per attrarre l’interesse soprattutto dei risparmiatori individuali, è dedicato anche agli investitori istituzionali.
L’emissione del BTP Italia si è conclusa nella giornata di ieri, venerdì 30 maggio, al termine della seconda fase di collocamento, dedicata agli investitori istituzionali.
La prima fase di collocamento è andata di scena a partire da martedì 27 maggio fino a giovedì 29 maggio. I risultati, che il MEF ha riassunto parlando di “significativa partecipazione dei piccoli risparmiatori” all’emissione del Titolo, in realtà sono stati più deboli di quelli delle precedenti due emissioni del BTP Italia. Il Tesoro ha raccolto nel complesso 8,8 miliardi di euro circa, di cui 6,5 miliardi arrivati con gli ordini inoltrati dagli investitori retail.
Il primo atto dell’anno della strategia di Meloni volta a convogliare il numero più alto possibile di BTP People nel debito pubblico italiano, si è concretizzato a febbraio 2025, con il debutto del BTP Più, il Titolo di Stato appartenente alla famiglia dei BTP Valore che ha presentato la novità del rimborso anticipato.
Aste BOT giugno 2025
Tornando al calendario delle aste relativo al mese di giugno, le emissioni dei Titoli di Stato italiani partiranno ufficialmente mercoledì 11 giugno 2025, con l’asta che avrà per oggetto i BOT.
La comunicazione al mercato arriverà dal MEF in data 6 giugno, mentre la data di presentazione delle domande da parte del pubblico è stata fissata al 10 giugno. La data del regolamento è stata stabilita al 13 giugno.
Riguardo all’asta dei BOT di fine mese, decisa per il 26 giugno, la comunicazione al mercato avverrà il 23 giugno.
Il 25 giugno il pubblico potrà presentare le domande per l’acquisto di questi Buoni ordinari del Tesoro, in vista dell’asta che partirà il giorno dopo, mentre la data di regolamento è stata fissata al 30 giugno.
I BOT, o anche Buoni Ordinari del Tesoro sono titoli a breve termine, con durata non superiore a 1 anno, privi di cedole.
Il rendimento è dato dallo scarto di emissione, (ovvero dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo pagato).
Nel corso del 2024 le emissioni di BOT sono risultate pari a circa 171 miliardi di euro.
In conformità con quanto previsto dalle Linee Guida di gestione del debito pubblico per il 2025, il documento sulle aste dei Titoli di Stato che il MEF ha pubblicato alla fine del 2024, i BOT con scadenza a 12 mesi e quelli con scadenza a 6 mesi saranno offerti ogni mese, rispettivamente nelle aste di metà e fine mese.
Le caratteristiche dell’ultimo BOT emesso dal Tesoro
Da segnalare che l’ultimo BOT, con Codice ISIN IT0005652554, è stato assegnato dal Tesoro in data 28 maggio 2025, con un’asta da 6,5 miliardi di euro, accolta con ordini per 9,473 miliardi e un rapporto di copertura pari a 1,46.
In evidenza il rendimento, che è sceso di ben 29 punti base rispetto al precedente collocamento, all’1,981%, al livello più basso dal 2022, a fronte di un prezzo di aggiudicazione di 99,008.
Dalle informazioni rese note dal Tesoro, è emersa la scadenza di BOT, in data 30 maggio 2025, per un ammontare totale di 8.198.829 euro, dunque di 8,2 miliardi di euro circa: tutti BOT a 6 mesi.
Ancora, il Tesoro ha annunciato che i BOT in circolazione in data 14 maggio 2025, sono stati in tutto 131.703,796 milioni di euro, tra 27.773,829 milioni di BOT a 6 mesi e 103.929,967 milioni di euro di BOT a 12 mesi.
Asta BTP Medio-Lungo giugno 2025
Il MEF ha fissato le aste dei Titoli di Stato a medio-lungo per le date di giovedì 12 giugno e per venerdì 27 giugno 2025.
Le aste a medio-lungo hanno per oggetto le emissioni dei BTP, Buoni del Tesoro Poliennali, Titoli di Stato a medio-lungo termine, con una cedola fissa pagata semestralmente.
Nel 2024, il MEF ha lanciato emissioni di Titoli a medio-lungo termine per un totale poco inferiore ai 377 miliardi di euro, di cui 16 in concambio.
Di conseguenza, le emissioni al netto dei concambi sono state pari a 361 miliardi di euro.
Per il 2025 il Tesoro, considerando i prestiti del pacchetto NGEU e dell’attività di gestione delle disponibilità di cassa, prevede emissioni lorde complessive di Titoli a medio lungo termine tra i 330 ed i 350 miliardi di euro, dunque in calo rispetto a quelle del 2024.
In generale, nel corso di questo anno, alla metà del mese verranno emessi i BTP a 3 e 7 anni e, a seconda delle condizioni, il Tesoro offrirà anche uno o più BTP a lungo termine sulle scadenze a 15, 20, 30 o 50 anni.
Nelle aste di fine mese, invece, sarà la volta dei BTP a 5 e 10 anni insieme ai CCTeu, questi ultimi non previsti per il mese di giugno.
Ultima asta BTP di maggio, emessi 10 miliardi di euro di BTP e CCTeu, occhio ai rendimenti
In evidenza l’ultima asta dei BTP di maggio, che avrà dato grandi soddisfazioni al Tesoro di Giorgetti e, dunque, al governo Meloni.
In data 29 maggio, il MEF ha annunciato di avere emesso 10 miliardi di euro di BTP e CCTeu. Per la precisione, a essere stati collocati sono stati 3,25 miliardi di euro del BTP 2,95% a 5 anni con scadenza al 1° luglio 2030, a fronte di una domanda che è salita fino a 4.933.300.000, e dunque di un rapporto di copertura pari a 1,52.
Questi BTP sono stati emessi al rendimento lordo del 2,73%, in ribasso di 2 punti base rispetto all’asta dello scorso 29 aprile.
Il Tesoro ha collocato anche BTP 3,60% a 10 anni con scadenza al 1° ottobre 2035, per un valore di 3,25 miliardi di euro, con la domanda che anche in questo caso ha superato quota 4,93 miliardi, a 4.934.277.000, e un rapporto bid-to-cover pari anche qui a 1,52.
In discesa il rendimento lordo, che segnato un calo al 3,57%, valore inferiore di 5 punti base rispetto all’asta dello scorso 29 aprile 2025.
Infine, a essere stati collocati sono stati anche 3,5 miliardi di euro del CCTeu T.V. 7 anni 15-04-2034, accolto con una domanda di ben 5.305.240.000 euro, che ha garantito anche in questo caso un rapporto di copertura pari a 1,52, a fronte di un rendimento lordo al 3,28%.
Asta BTP Short - BTP€i giugno 2025
Ancora prima della seconda asta avente per oggetto i BTP di medio e lungo termine, nella giornata di mercoledì 25 giugno 2025 sarà il turno dei BTP Short e dei BTP€i.
I BTP Short Term, va ricordato, sono Titoli di Stato con cedole fisse semestrali e durata compresa tra 18 e 36 mesi, mentre il BTP€i è un BTP indicizzato all’inflazione europea, ovvero un Titolo di Stato che fornisce all’investitore una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi.
Come spiega il Tesoro, nel caso dei BTP€i, sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole pagate semestralmente sono rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area euro, misurata dall’Eurostat attraverso l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) con esclusione del tabacco, a differenza invece del BTP Italia, che è un Titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana.
Questi Buoni del Tesoro Poliennale indicizzati all’inflazione europea (Btp€i) possono avere diverse scadenze, per la precisione a 5, 10, 15 e 30 anni e offrono una remunerazione a favore dell’investitore caratterizzata dalla corresponsione di cedole variabili posticipate, semestrali, indicizzate all’indice armonizzato dei prezzi al consumo Eurostat (escluso il tabacco) ed eventuale scarto d’emissione più rivalutazione del capitale a scadenza.
I Btp€i vengono emessi attraverso un’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa, e vincolo sul limite massimo da poter offrire. Il rimborso avviene in una unica soluzione a scadenza, con il capitale rimborsato rivalutato in base al coefficiente di indicizzazione relativo al giorno di scadenza, che non può essere inferiore al valore nominale del titolo.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha già reso noto che, nel corso del 2025, continuerà ad offrire con regolarità i BTP Short Term nel ciclo d’asta ordinario di fine mese, insieme ai BTP indicizzati, precisando che si assisterà tuttavia a una diminuzione graduale del peso dei BTP Short Term sul totale delle emissioni, con una conseguente ridistribuzione dei volumi sulle scadenze di medio termine.
In quest’ottica, gli importi che saranno collocati nel 2025 potranno essere inferiori rispetto a quelli del 2024 e “le emissioni nette sul comparto potranno risultare marginalmente negative ”.
Dai dati statistici del MEF è emerso che, nel periodo compreso tra gennaio e aprile del 2025 (al 30 aprile 2025) lo stock dei Titoli di Stato in circolazione si è attestato a 2.573 miliardi di euro.
La vita media dello stock di tutte le emissioni è stata pari a 7,01 anni.
Il volume lordo delle emissioni dei Titoli a medio-lungo termine del periodo compreso tra gennaio e aprile 2025 è stato inoltre pari a 145.873 milioni di euro.
Assist ai BTP di Meloni da tassi BCE e agenzie di rating
In generale i BTP italiani continuare a fare gola al pubblico retail e degli investitori istituzionali, in un contesto in cui la BCE si appresta a tagliare ulteriormente i tassi di interesse dell’area euro e sulla scia della fiducia che l’Italia di Meloni riscuote dalle agenzie di rating.
Nel mese di aprile si è messa in evidenza, nello specifico, la decisione di S&P Global Ratings di alzare il rating sul debito pubblico italiano da BBB a BBB+, con outlook stabile, mentre a maggio un premio per i BTP è arrivato dall’agenzia di rating Moody’s che, pur lasciando invariato il rating a un livello al di sopra della valutazione junk di appena un gradino, ha migliorato l’outlook da stabile a positivo.
Finora, la prospettiva dell’arrivo di più tagli dei tassi da parte della BCE (che tuttavia si sta facendo più incerta, come ha confermato lo stesso Fabio Panetta, governatore di Bankitalia) ha indubbiamente portato diversi investitori, anche esteri, a fare incetta di carta italiana, attratti dai rendimenti dei BTP, che continuano a confermarsi ghiotti.
Importante sarà comunque continuare a monitorare il trend dell’inflazione dell’area euro - che, secondo la presidente della BCE Christine Lagarde, fa fronte anche a rischi al rialzo, oltre che al ribasso - e il fattore che più di tutte condizionerà l’economia del blocco, così come quella del mondo: l’impatto dei dazi reciproci annunciati dal presidente americano Donald Trump, che ha tra l’altro appena inferto, per poi metterlo in pausa, un grande schiaffo all’Unione europea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA