Bond oggi – Austria 2120, facciamo il punto della situazione
Lorenzo Raffo
5 dicembre 2025
L’extralungo in euro per eccellenza scende di nuovo verso quota 30 Eur. Cosa sta succedendo e le possibili evoluzioni future.
Ci si aspettava per fine anno sul fronte dell’obbligazionario un riscatto delle duration iper elevate. In altre parole si prevedeva che soprattutto i titoli di Stato con scadenze oltre i trent’anni avrebbero reagito all’insù, come già successo nel 2023 e 2024, seppur in entrambi i casi solo per alcune settimane.
Tutto questo non sta invece accedendo. Avviene addirittura l’opposto, ovvero si evidenzia una debolezza che va oltre ogni previsione.
Il caso Austria
L’esempio più significativo interessa inevitabilmente il governativo in euro più lungo in assoluto come scadenza, ovvero l’Austria 0,85% 2120.
- ISIN: AT0000A2HLC4
- Data emissione: 30/6/2020
- Data scadenza: 30/6/2120
- Ammontare emesso: 2 miliardi Eur
- Quotazione: Mot
- Taglio: 1.000 Eur
Essendo il titolo con la più elevata duration in assoluto nel contesto europeo è inevitabilmente quello più esposto alle dinamiche di andamento di prezzo sul secondario.
Un pessimo 2025
Dai massimi a quasi 140 Eur del 2020, quando i tassi in area Bce erano ai minimi, la sua quotazione è stata poi ininterrottamente ribassista, pur con alcuni veloci recuperi, ben presto però svaniti. Il 2025 è risultato in particolare molto negativo, azzerando le attese di chi puntava a un rialzo dopo l’atterraggio su quota 40 nella prima parte dell’anno. Ora è il livello dei 30 Eur a rappresentare un supporto determinante, sotto il quale si aprirebbe un nuovo abisso.
Una seduta decisiva
Da questo punto di vista la giornata di giovedì 4 dicembre si è dimostrata di nuovo molto negativa, con una caduta appunto a ridosso dei 30 Eur (chiusura a 30,15 Eur), mentre i decennali europei in generale hanno sì evidenziato debolezza ma non altrettanto accentuata. I timori di ulteriori risvegli inflazionistici, nonché le incertezze sui debiti pubblici, incidono sull’incapacità dei governativi extralunghi di mostrare un po’ di forza, proprio mentre i mercati sentenziano un maggiore interesse per le scadenze corte e medie.
Ciò malgrado - secondo le stime preliminari dell’Istat - nel mese di novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo in Italia abbia registrato una variazione negativa dello 0,2% su base mensile e positiva dell’1,2% su base annua.
E ora?
Negli ultimi giorni si sono rivisti volumi in salita per l’Austria 2120 sul secondario e qualcuno ha sperato in un rialzo delle quotazioni, che invece non si è manifestato. Inutile in questa fase allettarsi con i desideri. Meglio valutare i numeri dell’analisi tecnica, che impietosamente forniscono questo quadro:
- supporto (sotto cui la debolezza si accentuerebbe) calcolato in base ai punti di pivot – non essendoci un riferimento grafico: 28,6 Eur
- resistenza (sopra cui potrebbe ripartire una fase rialzista): 32,6 Eur.
- duration: 37. In teoria se i tassi d’interesse aumentassero dell’1%, il prezzo dell’Austria 2120 diminuirebbe di circa il 37%. Se invece i tassi d’interesse diminuissero dell’1%, il prezzo dell’obbligazione aumenterebbe di circa il 37%. In realtà l’ipotesi di movimenti così rilevanti dei tassi appaiono al momento irrealistici ma eventuali tensioni sui mercati potrebbero portare a movimenti rilevanti, seppur più contenuti.
All’insù o all’ingiù? La domanda al momento resta senza risposta.
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