I titoli di Borsa Italiana più colpiti dai dazi di Trump su acciaio e alluminio
Alcuni titoli di Borsa Italiana hanno reagito negativamente alle novità sui nuovi dazi di Donald Trump.
Il tutto è accaduto in una giornata particolarmente negativa per i mercati, letteralmente affondati a causa dei rinnovati timori sul coronavirus.
L’epidemia è stata la protagonista indiscussa di questo inizio di settimana ed ha persino oscurato la decisione di Donald Trump di incrementare i dazi su acciaio e alluminio che potrebbe avere effetti e conseguenze su diversi titoli di Borsa Italiana.
In realtà, le aziende individuate dall’indagine di Mediobanca, pubblicata oggi da Milano Finanza, hanno già messo a segno perdite decise a Milano.
Borsa Italiana: i titoli più colpiti dai dazi di Trump
Come anticipato, l’analisi citata ha trovato ragion d’essere nella decisione di Donald Trump che a partire dal prossimo 8 febbraio alzerà di un altro 25% i dazi sui prodotti derivati dall’acciaio e di un altro 10% quelli sui derivati dall’alluminio.
Dalla nuova ondata di tariffe saranno esclusi diversi Paesi (tra cui l’Argentina, l’Australia, il Brasile, il Canada, il Messico e la Corea del Sud per l’acciaio e Australia, Canada, Messico e Argentina per l’alluminio). L’Europa e l’Italia dunque verranno colpite dagli aumenti.
Stando all’indagine citata saranno tre i titoli di Borsa Italiana più colpiti dalla decisione di Trump.
1. CNH
La multinazionale potrebbe soffrire le conseguenze dei dazi USA, secondo Mediobanca Securities, poiché questi impatteranno l’import “di semi lavorati destinati alle automobili e alle attrezzature da lavoro”.
L’automotive, l’agricoltura, le costruzioni (tutti i settori di principale operatività della multinazionale) potrebbero risentirne. Al momento in cui si scrive le azioni CNH stanno bruciando il 4,5% a Milano.
2. Tenaris
In questo caso, hanno continuato gli esperti, gli effetti dei dazi potrebbero risultare minori per due ordini di motivi:
- l’import aziendale è limitato;
- la società potrebbe spostare i volumi di qualche impianto in Paesi non colpiti dalle tariffe.
Nonostante le rassicurazioni le azioni Tenaris stanno comunque perdendo più del 3% sulla Borsa Italiana.
3. Danieli
Gli esperti hanno ricordato che, in occasione della prima ondata di dazi gli investimenti negli Stati Uniti sono inevitabilmente incrementati vista la necessità di dare supporto alla produzione. L’aumento dell’8 febbraio dal canto suo potrebbe contribuire con nuovi ordini ma potrebbe comunque determinare un aumento della volatilità locale. Al momento, le azioni Danieli stanno perdendo il 3,1% su Mid Cap.
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