Approvato in via preliminare il nuovo Testo Unico sulle imposte di registro, imposta di bollo, criptovalute, Ivafe e tutte le imposte indirette diverse dall’IVA. Ecco cosa cambia.
Cambia il Testo Unico Registro (TUR): a breve includerà anche la disciplina di imposta di bollo, Ivafe, imposta di bollo su criptovlute e tutte le altre imposte indirette diverse dall’Iva. Ecco cosa cambia per i contribuenti.
Con un comunicato stampa del 26 maggio il Consiglio dei Ministri ha annunciato l’adozione in via preliminare del nuovo Testo Unico Registro.
Dopo il Decreto Legislativo 139 del 2024, entrato in vigore il primo gennaio 2025 e che ha semplificato l’imposta di registro regolata dal TUR (DPR 131 del 1986), in particolare ha introdotto l’autoliquidazione dell’imposta, il Testo Unico Registro affronta nuove modifiche: il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura, esame preliminare, il testo di riforma del TUR che ora è pronto a ricomprendere anche Ivafe, bollo sulle criptovalute, credito di imposta, agevolazioni prima casa.
Ecco come cambia il Testo Unico sull’imposta di Registro grazie alle nuove semplificazioni fiscali.
Perché cambia il Testo Unico Registro?
Il nostro sistema fiscale è abbastanza complesso e stratificato con norme, e tributi, entrati in vigore in periodi storici differenti, ad esempio l’Ivafe, imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero, è entrata in vigore soltanto nel 2012 ed è disciplinata dal Decreto Legge 201 del 2011. L’insieme di queste norme stratificate rende il sistema anche di difficile comprensione, ecco perché arriva la decisione di riordinare la materia.
Dal punto di vista punto di vista legislativo con l’approvazione del nuovo Testo Unico non ci sono modifiche, cioè non cambia la disciplina di queste imposte. Semplicemente la stessa viene trasfusa all’interno del TUR. L’obiettivo è semplificare il sistema e avere un unico testo per tutte le imposte indirette diverse dall’IVA. Ricordiamo che le imposte indirette si distinguono dalle imposte dirette perché colpiscono la ricchezza al momento del “consumo” ad esempio quando c’è una successione, quando si acquista un bene, quindi non momento in cui la ricchezza si forma, come nel caso delle imposte sul reddito.
La riforma del TUR si pone all’interno del più grande progetto di riforma fiscale della Legge di Delega fiscale 111 del 2023. Per il viceministro dell’Economia Maurizio Leo si tratta di un
provvedimento che si inserisce nel percorso di razionalizzazione e semplificazione del nostro sistema fiscale, avviato da questo governo a inizio legislatura
Come cambia il Testo Unico sulle imposte di Registro?
Si ricorda che siamo a un esame preliminare della disciplina, quindi, ad oggi la riforma ancora non è in vigore in quanto l’iter ancora non è terminato. Non essendovi delle vere modifiche sostanziali delle singole discipline dei tributi, non dovrebbero esserci ostacoli, si tratta solo di una semplificazione fiscale che va ad abolire una serie di provvedimenti al fine di riordinare la materia.
Il nuovo Testo Unico, diviso in 6 parti, regola una serie di tributi indiretti quali:
- imposta di registro;
- imposta ipotecaria e catastale con le relative agevolazioni prima casa;
- imposta sulle successioni e donazioni;
- imposta di bollo;
- imposta di bollo per attività finanziarie oggetto di emersione;
- imposta sul valore delle attività finanziarie estere Ivafe;
- imposte sostitutive e agevolazioni attinenti all’imposta di registro e agli altri tributi indiretti diversi dall’IVA.
La parte finale del nuovo testo contiene le norme di interpretazione autentica, l’elenco delle norme abrogate e la data di entrata in vigore per ora fissata al 1° gennaio 2026.
Non sono previste sanzioni specifiche in quanto le singole discipline dei tributi già le prevedono.
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