Tassi Bce, quando ci saranno i primi tagli? La risposta di Lagarde

Violetta Silvestri

11/11/2023

13/11/2023 - 15:19

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Quando saranno tagliati i tassi di interesse della Bce? Lagarde ha provato a rispondere a questa delicata domanda, molto importante per investitori e politici in Eurozona.

Tassi Bce, quando ci saranno i primi tagli? La risposta di Lagarde

I tassi di interesse della Bce sono davvero arrivati al loro massimo livello e quando ci saranno i primi tagli al costo de denaro?

La domanda è la più importante in questo momento, sia per gli investitori che per i politici dei Paesi dell’Eurozona, ormai alle prese con una debolezza economica che rischia di trasformarsi in recessione.

I mercati sono alla ricerca di indizi preziosi per capire non solo cosa accadrà al prossimo incontro Bce del 14 dicembre - dopo che la banca centrale ha lasciato invariati i tassi di interesse al 4,50% - ma anche quando l’Eurotower ha intenzione di iniziare a tagliare il costo di finanziamento.

La prudenza nell’anticipare potenziali mosse future domina negli ambienti di Francoforte. Tuttavia, Lagarde ha rilasciato una dichiarazione indicativa su una possibile data per la diminuzione dei tassi di interesse. Il 2024 sarà cruciale al riguardo, ecco perché.

Quando ci saranno i primi tagli dei tassi Bce, secondo Lagarde

La Banca Centrale Europea non inizierà a tagliare i tassi almeno “per i prossimi due trimestri”, ha detto la presidente Bce.

Lagarde ha dichiarato venerdì alla conferenza del Financial Times Global Boardroom che l’inflazione dell’Eurozona può scendere all’obiettivo del 2% se i tassi di interesse saranno mantenuti ai livelli attuali “abbastanza a lungo”. Ma ha aggiunto: “Questo non significa che nei prossimi due trimestri vedremo un cambiamento. ’Abbastanza lungo’ deve essere abbastanza lungo.”

In sintesi, fino alla prima metà del 2024 è assai improbabile che la Bce decida di intervenire sul costo del denaro per diminuirlo. I mercati stanno ora scontando una probabilità del 75% di un taglio dei tassi entro aprile, rispetto al 30% di inizio ottobre. 

Lagarde, però, ha avvertito che l’inflazione dell’Eurozona potrebbe ancora riprendersi dal suo recente minimo di due anni, soprattutto se si verificasse un altro shock di offerta da parte del settore energetico.

L’inflazione nei 20 paesi del blocco monetario unico è rallentata al 2,9% in ottobre, in calo rispetto al picco del 10,6% di un anno prima. Tuttavia, l’indice core, che esclude la volatilità dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, è rimasto al 4,2% – più del doppio dell’obiettivo della Bce.

Inoltre, la prospettiva di un conflitto più ampio in Medio Oriente potrebbe alimentare i costi del petrolio è questa ipotesi è una minaccia osservata da molto vicino a Francoforte.

Un motivi in più per essere molto cauti sull’inizio di un allentamento della politica monetaria. La presidente Christine Lagarde ha spiegato che mantenere il tasso di deposito al 4% e il tasso di interesse al 4,50% dovrebbe essere sufficiente per domare l’inflazione, ma i funzionari prenderanno in considerazione di aumentare nuovamente i costi di finanziamento se necessario.

La Bce è ora più fiduciosa che le attuali impostazioni monetarie possano davvero risolvere il problema dell’alta inflazione. Il rischio, al momento, è che i tassi possano essere aumentati ancora nel breve periodo e non il contrario. Lagarde ha precisato al riguardo: “Se si verificassero shock importanti, a seconda della natura degli shock, dovremo rivisitare la questione”. Tradotto: alzare di nuovo il costo del denaro.

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