Tasse, Di Maio punge Salvini: “Bisogna tagliarle veramente, non sui giornali”

Alessandro Cipolla

21/06/2019

21/06/2019 - 17:25

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Dopo che Matteo Salvini ha ribadito come senza un taglio delle tasse è pronto ad abbandonare il governo, è arrivata la replica di Luigi Di Maio: “La Lega ha vinto le Europee, non si può sempre dire che è colpa degli altri”.

Tasse, Di Maio punge Salvini: “Bisogna tagliarle veramente, non sui giornali”

La situazione all’interno del governo sta iniziando a diventare paradossale, con Luigi Di Maio che però sceglie l’ironia invece che i toni duri per richiamare all’ordine un Matteo Salvini che sembrerebbe non capire, o meglio far finta di non capire, la complessità dell’attuale momento.

Succede quindi che in una giornata dove il premier Giuseppe Conte si è visto rispondere in Europa che, per evitare la procedura d’infrazione, l’Italia dovrà fare una manovra correttiva e non soltanto portare in dote qualche miliardo trovato nel cassetto, il leader della Lega continua a ripetere il suo mantra del o si tagliano le tasse oppure saluto il governo.

Tagliare le tasse è come la pace nel mondo, tutti la vogliono - è stata la replica di Luigi Di Maio come riporta l’agenzia Agi - Il tema è che bisogna tagliarle non sui giornali ma veramente”.

Più in generale il capo politico dei 5 Stelle vuole cercare di stanare Salvini che, in una situazione complicata per l’esecutivo, si comporta come se stesse “all’opposizione e non al governo”.

Tasse, Di Maio replica a Salvini

Fin dalla nascita del governo del cambiamento i 5 Stelle hanno avuto uno spiacevole sentore: un doppio gioco della Lega che punta a far ricadere tutte le problematiche sulle spalle del Movimento e, contemporaneamente, cercare di portare a casa quanti più provvedimenti possibile.

Questo perché i pentastellati, forti della maggiore rappresentanza parlamentare, hanno espresso (anche se tecnico) il Presidente del Consiglio oltre ad aver ottenuto quasi tutti i ministeri più importanti, eccezion fatta per l’Interno finito a Matteo Salvini.

In sostanza nel primo anno è stato un governo più giallo che verde ma, dopo le elezioni europee, la Lega ha chiesto più spazio iniziando a imporre la propria agenda programmatica agli alleati grillini.

La Lega ha vinto le europee, sembra che stia all’opposizione e non al governo, non si può sempre dire che è colpa degli altri - è stata la tirata d’orecchie da parte di Di Maio - Salvini non può dire o mi trovate i 10 miliardi o me ne vado”.

In sostanza la Lega nella partita del governo con l’Europa sembrerebbe volersi tirare fuori, lasciando in prima linea il premier Conte e il ministro Tria per far cadere su di loro ogni responsabilità in caso di fallimento.

Salvini quindi come non curante di quanto sta accadendo a Bruxelles parla solo di riforma fiscale. “Io voglio abbassare le tasse - ha continuato Di Maio - ma dobbiamo lavorare seriamente perché dobbiamo fare una legge di Bilancio che deve soddisfare le richieste dei cittadini”.

L’invito del leader 5 Stelle quindi appare essere molto chiaro: Matteo Salvini deve prendersi le sue responsabilità e lavorare in sinergia con il governo, senza fare infantili aut aut visto il momento più che delicato per il paese.

Proposte concrete invece di continue dichiarazioni, questo è quello che Di Maio chiede all’alleato, ma Salvini finché riesce a far passare i propri provvedimenti senza esporre la Lega alle critiche di governo difficilmente cambierà strategia.

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