Superbonus 110% nel 2022: cosa cambia, chi può usarlo e novità

Rosaria Imparato

12/11/2021

Superbonus 110% anche nel 2022: ma cosa cambia e chi può usarlo? Vediamo le novità finalmente ufficiali con la Legge di Bilancio.

Superbonus 110% nel 2022: cosa cambia, chi può usarlo e novità

Superbonus 110% nel 2022: cosa c’è di nuovo e chi può usarlo? La Legge di Bilancio 2022 è stata approvata e con la manovra cambiano alcuni parametri, anche se le novità sostanziali si vedranno a partire dai prossimi anni, quando le aliquote di detrazione inizieranno a scendere.

Il testo della manovra approvato infatti è molto differente rispetto alla prima versione, ricca di paletti e requisiti per poter richiedere il bonus, in particolare per poter effettuare i lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico sugli edifici unifamiliari.

Alla fine, invece, tutti questi ostacoli (dall’ISEE alla CILAS) sono stati rimossi: vediamo come funziona il superbonus 110% nel 2022 e chi può usarlo.

Superbonus 110% nel 2022: cosa cambia e chi può usarlo

Le novità sul superbonus 110% sono molteplici. Il testo definitivo della Legge di Bilancio scioglie i dubbi, ed è possibile fare il punto sull’impostazione prevista dalla manovra per il 110%. Che si tratta di un’agevolazione particolarmente dispendiosa per le finanze pubbliche era già stato sottolineato dal ministro dell’Economia Franco, e ora con la manovra 2022 si prova a fare un progetto a lungo termine con l’obiettivo di ridurne gli oneri collegati.

Il superbonus viene prorogato fino al 2025, ma con un’aliquota decrescente: la possibilità di effettuare lavori in casa di riqualificazione energetica e/o riduzione del rischio sismico usufruendo del 110% rimarrebbe solo fino al 2023. La maggior parte delle novità riguarda gli edifici unifamiliari e plurifamiliari (ovvero, le villette).

Cosa cambia, quindi, nel 2022? Il testo della manovra interviene non solo sulle aliquote, ma anche sulle scadenze.

Fino al 31 dicembre 2022 il superbonus potrà essere richiesto anche per gli edifici unifamiliari di persone fisiche, ma solo se si raggiunge il 30% dei lavori entro la scadenza del 30 giugno.

Le cooperative, infine, vengono equiparate alle case popolari: potranno chiedere il superbonus 110% fino al 2023, ma solo se avranno svolto il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2023.

Superbonus 110% nel 2022: novità per pannelli solari e per il fotovoltaico

Rimane la distinzione tra lavori trainati e trainanti. I lavori trainanti sono quelli che sbloccano lo sgravio fiscale al 110% e sono:

  • cappotto termico;
  • sostituzione dell’impianto di riscaldamento/raffrescamento;
  • lavori antisismici.

Rimane anche la necessità di provare un salto energetico di due classi o il raggiungimento della classe energetica più alta. Tra i lavori trainati ci sono il montaggio di pannelli solari, gli interventi previsti dall’ecobonus con aliquote ordinarie e la realizzazione delle colonnine per caricare le batterie delle auto elettriche.

Superbonus 110% nel 2022 con cessione del credito e sconto in fattura

Le alternative alla detrazione in dichiarazione dei redditi, cioè la cessione del credito anche a banche e lo sconto in fattura in accordo con l’impresa che ha svolto i lavori, rimangono anche nel 2022.

La Legge di Bilancio 2022 inoltre proroga la cessione del credito e sconto in fattura anche per gli altri bonus edilizi (si tratta del bonus ristrutturazione, eco e sismabonus, l’agevolazione per le facciate).

In merito alla cessione del credito e allo sconto in fattura ci sono anche importanti novità, introdotte dal decreto antifrode pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 novembre 2021. Il provvedimento amplia i controlli dell’Agenzia delle Entrate non solo per quanto riguarda i lavori edilizi, ma anche per i contributi a fondo perduto del decreto Rilancio.

Ma oltre a dare maggior potere di accertamento all’Amministrazione Finanziaria, il decreto cambia anche le regole del visto di conformità, il cui obbligo viene esteso anche agli altri bonus edilizi se usati tramite sconto in fattura e cessione del credito. Con un ulteriore aggiustamento in manovra i due certificati non sono sempre obbligatori: vengono previsti per i lavori che superano la soglia dei 10.000 euro.

Per quanto riguarda il superbonus 110%, il visto di conformità deve essere presentato (oltre ai casi di cessione del credito e sconto in fattura) anche per la per la detrazione.

Per ora è previsto per sconto in fattura e cessione del credito, ma col decreto anti-frode l’obbligo viene esteso anche quando il superbonus 110% viene usato in detrazione in dichiarazione dei redditi.

Solo due le eccezioni previste, cioè quando il contribuente presenta la dichiarazione in modo diretto o tramite sostituto d’imposta.

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