Guadagni 3.000 euro - lordi - al mese e vuoi sapere quanto prendi di netto? Ecco una guida utile per capirlo con tanto di spiegazione sulle novità attese nel 2026.
La legge di Bilancio 2026 interviene modificando gli importi netti degli stipendi, almeno per chi guadagna tra 28.000 e 200.000 euro l’anno, attraverso una revisione dell’aliquota Irpef di riferimento per il secondo scaglione, quello che comprende i redditi tra 28.000 e 50.000 euro.
Rientrano esattamente nella platea di coloro che beneficiano del nuovo calcolo dell’imposta, quindi, i lavoratori con stipendio di 3.000 euro lordi mensili, a fronte di una Ral vicina ai 40.000 euro (39.000 euro per l’esattezza).
A tal proposito, approfondire questo aspetto è fondamentale perché permette di farsi un’idea di quanto effettivamente si prende di stipendio tenendo conto di vecchie e nuove regole fiscali. Vediamo quindi come cambia il netto di uno stipendio lordo mensile di 3.000 euro tra il 2025 e il 2026 considerando le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2026.
Quanto si prende oggi di netto con uno stipendio di 3.000 euro
Per capire quanto spetta di netto oggi con uno stipendio lordo di 3.000 euro mensili, bisogna partire dalle regole in vigore nel 2025, anno in cui la legge di Bilancio ha riscritto in modo sostanziale le regole per il calcolo dell’imposta dovuta all’erario. È infatti cambiato il modo in cui il governo ha deciso di ridurre il cosiddetto “cuneo fiscale”: non più attraverso uno sgravio contributivo - cioè la riduzione dei contributi previdenziali a carico del lavoratore - ma con un vero e proprio sconto fiscale, agendo direttamente sull’Irpef.
Per un lavoratore con una Ral di circa 39.000 euro (3.000 euro lordi mensili), il primo passaggio del calcolo consiste nella trattenuta dei contributi previdenziali, che per i dipendenti privati ammonta al 9,19% della retribuzione lorda. Ciò significa che, su 39.000 euro, il lavoratore versa 3.584 euro circa di contributi Inps, ottenendo un reddito imponibile ai fini Irpef di circa 35.416 euro.
Su questa base imponibile si applicano le imposte, partendo appunto dall’Irpef. Con le regole del 2025, il reddito fino a 28.000 euro è tassato al 23%, mentre la parte compresa tra 28.000 e 50.000 euro subisce l’aliquota del 35%. Nel caso in esame, si pagano 6.440 euro per la prima fascia e 2.596 euro per la parte eccedente, per un totale di 9.036 euro di Irpef lorda.
A questo importo vanno poi sottratte le detrazioni spettanti. La detrazione base per lavoro dipendente, calcolata con la formula prevista per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, è pari a circa 1.533 euro. Tuttavia, la legge di Bilancio 2025 ha introdotto una detrazione extra fino a 1.000 euro per i redditi fino a 40.000 euro, che nel caso specifico si riduce leggermente (perché progressiva) e vale circa 125 euro aggiuntivi. Il totale delle detrazioni sale quindi a circa 1.658 euro.
L’Irpef netta effettivamente dovuta si riduce di conseguenza a circa 7.378 euro. Sottraendo questa imposta dal reddito imponibile si ottiene un netto annuo pari a 28.038 euro, che, diviso per tredici mensilità, corrisponde a uno stipendio netto di circa 2.155 euro al mese, calcolo in cui tuttavia non abbiamo tenuto conto di addizionali regionali e comunali né tantomeno di eventuali detrazioni spettanti per familiari a carico.
Come cambia lo stipendio netto da gennaio 2026
Nel 2026 chi guadagna 3.000 euro lordi al mese vedrà un piccolo aumento del proprio stipendio netto grazie alla riduzione dell’aliquota Irpef sul secondo scaglione, che passa dal 35% al 33%. Per capire quanto effettivamente cambia la busta paga, è utile rifare i conti prendendo come riferimento proprio questo livello retributivo.
Partendo da un lordo annuo di 39.000 euro, il lavoratore del settore privato deve innanzitutto sottrarre i contributi previdenziali a suo carico, pari al 9,19%, cioè circa 3.584 euro. Il reddito imponibile ai fini Irpef diventa quindi 35.415 euro.
Su questo importo, nel 2025 l’imposta veniva calcolata applicando il 23% sui primi 28.000 euro (6.440 euro) e il 35% sui successivi 7.415 euro (2.595,57 euro), per un totale di 9.035,57 euro di Irpef lorda. Dal 2026, con l’aliquota ridotta al 33%, la seconda fascia viene tassata in misura minore: il prelievo scende a 8.887,25 euro.
Se consideriamo anche le detrazioni da lavoro dipendente (pari complessivamente a 1.080 euro, somma della detrazione base e della maggiorazione introdotta nel 2025), il confronto è chiaro: nel 2025 l’Irpef netta ammontava a circa 7.955 euro, mentre nel 2026 scende a 7.807 euro, con un risparmio annuo di 148,32 euro.
Tradotto in termini di busta paga, significa che a parità di condizioni contrattuali e familiari, il lavoratore con 3.000 euro lordi al mese passerà da un netto di 2.112 euro mensili nel 2025 a circa 2.124 euro nel 2026. L’aumento reale, quindi, sarà di circa 11,41 euro al mese, ovvero poco meno di 150 euro su base annua. Una cifra che, va detto, è piuttosto modesta.
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