Stellantis torna a fare promesse. Il CEO Filosa annuncia 400 assunzioni a Mirafiori

P. F.

21 Ottobre 2025 - 13:05

Antonio Filosa, CEO di Stellantis, ha annunciato l’assunzione di 400 nuovi dipendenti presso lo stabilimento di Mirafiori in vista del secondo turno di produzione della nuova Fiat 500 ibrida.

Stellantis torna a fare promesse. Il CEO Filosa annuncia 400 assunzioni a Mirafiori

Dopo anni di cassa integrazione, contratti di solidarietà e calo produttivo, arriva un segnale positivo per l’industria automobilistica italiana. Il nuovo amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, ha annunciato 400 nuove assunzioni nello stabilimento di Mirafiori a Torino, in vista del secondo turno di produzione della nuova Fiat 500 ibrida che partirà nel 2026.

Una notizia accolta con cauto ottimismo dai sindacati, che da tempo chiedevano risposte concrete dopo mesi di incertezza e tagli. L’annuncio, arrivato durante il primo incontro ufficiale tra Filosa e le organizzazioni dei lavoratori, riaccende le speranze di rilancio del comparto nazionale ma segna anche l’inizio di un percorso complesso, in un momento in cui la produzione in Italia resta ai minimi storici e molti stabilimenti attendono ancora chiarezza sul proprio futuro.

L’iniziativa si inserisce nel quadro del “Piano Italia”, che Filosa ha definito “solido e confermato”, sottolineando il ruolo strategico del Paese all’interno del gruppo. Dopo anni di tagli al personale e di produzione frammentata, Stellantis punta a restituire centralità al polo torinese, simbolo storico dell’automotive nazionale.

Le dichiarazioni di Filosa sul “Piano Italia” e la reazione dei sindacati

Nel corso dell’incontro con le rappresentanze sindacali a Mirafiori, Filosa si è dichiarato ottimista sulla riuscita del Piano Italia:

Oggi con voi voglio ribadire con fermezza il nostro impegno nei confronti dell’Italia, un Paese al centro della nostra visione strategica. Il Piano Italia è solido e confermato. Sta rispettando le tempistiche annunciate: lo dimostrano i prossimi lanci della Fiat 500 ibrida, la cui produzione inizierà a novembre a Mirafiori, e della nuova Jeep Compass che inizieremo a produrre nelle prossime settimane a Melfi.

Le principali sigle sindacali hanno accolto la notizia con cauto ottimismo. Le assunzioni rappresentano un’inversione di tendenza rispetto al passato recente, ma restano sul tavolo diverse criticità. La FIM-CISL ha sottolineato che “le nuove posizioni sono un buon segnale”, ma ha ribadito la necessità di consolidare la produzione e garantire stabilità occupazionale.

Più prudente è stata la FIOM-CGIL, che ha parlato della necessità di un vero “testa-coda” rispetto agli ultimi anni, per assicurare una ripresa strutturale e duratura. I sindacati chiedono anche chiarezza sulle prospettive degli altri stabilimenti italiani, molti dei quali si trovano ancora in una fase di incertezza.

Negli ultimi mesi le organizzazioni dei lavoratori avevano infatti moltiplicato gli appelli per ottenere risposte chiare. Solo nel corso del 2024 oltre duemila lavoratori erano stati coinvolti in contratti di solidarietà a causa del calo della domanda e della riduzione dei volumi produttivi in diversi impianti. Dopo anni di ammortizzatori sociali, sospensioni e cassa integrazione a rotazione, i sindacati avevano chiesto una “svolta vera e strutturale” per salvaguardare l’occupazione e la filiera.

Mirafiori tra crisi e rilancio: le nuove prospettive

Lo stabilimento torinese, cuore storico della manifattura italiana, ha vissuto negli ultimi anni una progressiva riduzione della forza lavoro e un forte rallentamento produttivo. Dal 2021, con la nascita di Stellantis e la fusione tra FCA e PSA, Mirafiori è stato riconvertito come centro per la produzione della Fiat 500e full electric. Tuttavia, il rallentamento della domanda di auto elettriche ha costretto l’azienda a ridurre i turni e a ricorrere alla cassa integrazione per lunghi periodi.

Oggi, l’introduzione della 500 ibrida segna un cambio di rotta. La scelta di tornare a una motorizzazione più flessibile e accessibile è vista come una mossa tattica per rilanciare la produzione e dare respiro a un impianto che, per Torino, resta un simbolo identitario e sociale oltre che industriale.

Termoli e gli altri stabilimenti in bilico fino a fine anno

Tra le questioni ancora aperte rimane quella di Termoli, in Molise, dove si attende la decisione finale sulla Gigafactory di batterie. Filosa ha confermato che la valutazione è in corso e che la decisione arriverà entro la fine dell’anno:

ACC sta ancora valutando i suoi piani di investimento per l’Italia con l’obiettivo di prendere una decisione entro la fine di quest’anno. Abbiamo un progetto in corso per le trasmissioni, l’obiettivo è sempre quello di proteggere i nostri dipendenti.

Anche gli stabilimenti di Cassino e Melfi restano in attesa di conferme sui nuovi modelli e sugli investimenti futuri. Le sigle sindacali insistono affinché il gruppo adotti una visione industriale complessiva, capace di garantire occupazione e sviluppo in tutto il territorio nazionale, e non solo interventi mirati su singole sedi.

L’appello di Filosa all’Unione Europea

Nel suo intervento, Filosa ha lanciato anche un appello all’Unione Europea, criticando la rigidità delle politiche sul divieto dei motori a combustione previsto per il 2035. Secondo il CEO, scadenze troppo ravvicinate rischiano di penalizzare l’intera filiera produttiva europea, con effetti pesanti sulla domanda e sull’occupazione:

Occorre rivedere le regole e consentire ai clienti di scegliere tra l’intera gamma di modelli che desiderano e possono permettersi.

Pur ribadendo la solidità del piano industriale, Filosa ha riconosciuto che la produzione nazionale è diminuita del 32% nei primi nove mesi del 2025 e potrebbe chiudere l’anno sotto le 200.000 unità, toccando il livello più basso degli ultimi settant’anni.

L’annuncio delle nuove assunzioni a Mirafiori è dunque un passaggio simbolico ma cruciale nel tentativo di rilanciare la presenza industriale di Stellantis in Italia. La sfida, ora, sarà trasformare questo segnale in un percorso stabile di investimenti, innovazione e ripresa occupazionale.

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