Stellantis produrrà robotaxi dal 2028, ecco cosa prevede la nuova alleanza con Nvidia e Uber

P. F.

29 Ottobre 2025 - 10:50

Stellantis sigla un’alleanza con Nvidia, Uber e Foxconn per sviluppare robotaxi di nuova generazione. I veicoli autonomi arriveranno sulle strade entro il 2028.

Stellantis produrrà robotaxi dal 2028, ecco cosa prevede la nuova alleanza con Nvidia e Uber

Stellantis accelera verso il futuro della mobilità autonoma. Il gruppo guidato da Antonio Filosa ha annunciato una collaborazione con tre giganti della tecnologia e della mobilità - Nvidia, Uber e Foxconn - per sviluppare una nuova generazione di veicoli a guida autonoma di livello 4, in grado di muoversi senza l’intervento del conducente in contesti controllati come zone urbane delimitate o autostrade.

L’accordo segna il debutto del colosso automobilistico nel settore dei robotaxi, un comparto che, dopo anni di sperimentazioni altalenanti, torna oggi a essere uno dei più promettenti per l’intera industria dell’auto. Ecco quali sono i dettagli dell’alleanza.

I ruoli di Stellantis, Nvidia, Foxconn e Uber nella nuova alleanza per i robotaxi

Ciascun partner apporterà la propria specializzazione al progetto. Stellantis metterà a disposizione i veicoli della nuova piattaforma STLA Small e i van di medie dimensioni K0, già predisposti per integrare sistemi di guida autonoma.

Nvidia fornirà l’infrastruttura tecnologica basata sulla piattaforma Drive AGX Hyperion 10, dotata di software e intelligenza artificiale capaci di gestire l’autonomia di livello 4, il parcheggio automatizzato e i sistemi di percezione avanzata.

Foxconn collaborerà invece sull’hardware, curando l’integrazione dei sensori e dei componenti elettronici. Sarà poi Uber a gestire il motore operativo dell’intero progetto: dirigerà la rete dei robotaxi, occupandosi della parte di servizio e manutenzione della flotta. Le prime auto autonome dovrebbero entrare in servizio in alcune città statunitensi con un dispiegamento iniziale di circa 5.000 unità.

Il lancio negli Stati Uniti entro il 2028

Il lancio commerciale è previsto entro il 2028. La fase di test e produzione inizierà negli Stati Uniti, ma Stellantis punta a una diffusione globale, con la possibilità di espandere successivamente il servizio in Europa e in Asia. Uber, da parte sua, punta a implementare una delle più grandi reti di veicoli autonomi al mondo. Secondo alcune proiezioni, la flotta potrebbe superare le 100.000 unità nel lungo periodo.

L’accordo si inserisce in un contesto in cui la corsa alla guida autonoma sembra tornare a ritmi sostenuti, dopo un periodo di rallentamento dovuto alle difficoltà tecniche e ai costi di sviluppo. La competizione è alta: anche Elon Musk ha promesso che Tesla introdurrà centinaia di migliaia di taxi a guida autonoma nelle città statunitensi entro la fine del 2026.

Opportunità e rischi dell’alleanza

Per Stellantis, l’intesa rappresenta un’occasione strategica per diversificare il proprio business e posizionarsi in un settore destinato a diventare cruciale nei prossimi dieci anni. I robotaxi potrebbero infatti trasformarsi in una fonte stabile di ricavi, riducendo così la dipendenza della società dalle vendite tradizionali.

Ci sono, tuttavia, delle incognite da considerare. In primis, la sicurezza dei sistemi di guida autonoma, un tema caldo da cui sono scaturite cause milionarie (Musk ne sa qualcosa). Inoltre, va considerata la complessità dell’integrazione tecnologica, i costi di produzione e le regolamentazioni che nei diversi Paesi dovranno adattarsi alla circolazione di veicoli senza conducente.

L’orizzonte europeo con Pony.ai e la prospettiva italiana

Sebbene il progetto parta dagli Stati Uniti, Stellantis ha intenzione di portare questa tecnologia anche in Europa. Solo pochi giorni fa, il gruppo ha annunciato di aver firmato un memorandum d’intesa non vincolante (MoU) con Pony.ai, un leader mondiale nella tecnologia a guida autonoma, per accelerare lo sviluppo e la diffusione di applicazioni robotaxi in Europa.

La collaborazione, attraverso la divisione europea di Pony.ai con sede in Lussemburgo, prevede l’integrazione del software avanzato di guida autonoma di Pony.ai con la piattaforma elettrica a batteria (BEV) AV-Ready di Stellantis, per furgoni di medie dimensioni (K0).

Per il mercato italiano, l’arrivo dei robotaxi dipenderà molto dalla capacità di sviluppare infrastrutture adeguate - dalle reti di ricarica alle aree di manutenzione - e da un quadro normativo che consenta test e servizi di trasporto autonomo in sicurezza. Un’evoluzione che potrebbe richiedere ancora qualche anno, ma che si prospetta ormai inevitabile.

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