Spread BTP-Bund a 10 anni scivolato anche sotto la soglia di 80 punti base. La view degli esperti, con quel fattore che blinderà di per sé i Titoli di Stato.
Spread BTP-Bund sempre più motivo di vanto per il governo Meloni. Nelle ultime sessioni, il differenziale tra i rendimenti dei BTP e dei Bund è tornato a capitolare anche sotto la soglia psicologica di 80 punti base, ai minimi dal periodo precedente la crisi finanziaria globale del 2008. Per quanto si stia ampliando la platea di chi sottolinea che lo spread BTP-Bund a 10 anni non è più il parametro verità che monitora il rischio Italia, la continua discesa del differenziale placa indubbiamente le ansie di chi guarda al debito pubblico italiano.
D’altronde, a confermare quanto i BTP siano in questo momento promossi dal mercato, non è solo lo spread. È la stessa traiettoria dei rendimenti dei titoli di debito made in Italy a indicare come la carta italiana continui a essere ben comprata. I rendimenti dei BTP a 10 anni sono scesi di ben 25 punti base nel corso dell’ultimo anno, e oggi oscillano attorno alla soglia del 3,45%, a conferma dei buy che hanno continuato a fioccare su questi bond.
La domanda è tuttavia d’obbligo. Quanto potrà durare ancora questo momento d’oro per i Titoli di Stato italiani? Cosa dicono gli analisti? Lo spread BTP-Bund continuerà a rimanere sotto controllo, e a un livello ancora nei pressi di quota 80 punti base (nella sessione odierna è in lieve pressione attorno a quota 81)? [...]
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