Cosa fare quando in caso di difficoltà economiche non si riesce a pagare il mutuo di casa? In questi casi il Fondo Gasparrini per la sospensione del mutuo è la soluzione. Istruzioni e modulistica.
In quali casi si può chiedere la sospensione del mutuo stipulato per l’acquisto della casa, come fare la richiesta e quando?
Le famiglie che si trovano in difficoltà economiche (dimostrabili) possono chiedere la sospensione dei mutui 2025 stipulati per l’acquisto della prima casa. Ciò è possibile con accesso al Fondo Gasparrini. Quali sono i requisiti per ottenere il congelamento del mutuo e il modulo per la domanda?
Il Fondo Gasparrini, anche conosciuto come Fondo di solidarietà mutui prima casa, è gestito da Consap ed è rivolto ai titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa. Consente di sospendere il pagamento del mutuo per un periodo massimo di 18 mesi al verificarsi di difficoltà oggettive che incidono negativamente sul reddito familiare.
Ovviamente il piano di ammortamento si allungherà di un periodo pari a quello della durata di sospensione.
La messa in stand-by del mutuo non comporta l’applicazione di alcuna commissione o spesa di istruttoria.
Ecco in quali casi si può richiedere la sospensione del mutuo prima casa e come fare.
Si può sospendere un mutuo? Quali tipologie di mutuo possono beneficiare del congelamento?
In caso di difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo è bene sapere che esiste un Fondo statale per far fronte agli eventi improvvisi attivando la sospensione del mutuo. In particolare, è possibile ottenere una sospensione fino a un massimo di 18 rate sul mutuo per l’acquisto della casa principale acceso da almeno 1 anno.
La sospensione può essere richiesta al proprio istituto di credito utilizzando il modulo messo a disposizione dal Consap.
Cosa prevede il Fondo Gasparrini
Il Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (il cosiddetto Fondo Gasparrini) è stato istituito dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Questo fondo prevede la possibilità per i titolari di un mutuo fino a 250.000 euro contratto per l’acquisto della prima casa, di beneficiare della sospensione per 18 mesi del pagamento delle rate.
La sospensione può essere chiesta dai nuclei con un reddito Isee inferiore a 30.000 euro, devono inoltre verificarsi ulteriori condizioni.
Per ottenere il beneficio, devono verificarsi delle situazioni di temporanea difficoltà economica. Il Fondo prevede anche il rimborso degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.
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Fondo di sospensione mutui per l’acquisto della prima casa
Il fondo è rivolto ai titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa e prevede la possibilità di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà destinate a incidere negativamente sul reddito del nucleo familiare.
Consap si occupa della gestione del Fondo e della valutazione del rispetto dei requisiti per l’accesso al Fondo, relativamente alle domande pervenute dagli istituti di credito.
Per quali motivi si può sospendere un mutuo e per quanto tempo?
I cittadini che possono fare richiesta di sospensione delle rate del mutuo prima casa sono soggetti che hanno difficoltà in seguito a:
- sospensione dal lavoro per almeno 30 giorni, anche in attesa dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione dei trattamenti di sostegno del reddito;
- riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni, corrispondente a una riduzione dell’orario, anche in attesa dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione dei trattamenti di sostegno del reddito.
In questi due casi si può ottenere una sospensione commisurata al periodo di difficoltà economica, quindi:
- 6 mesi se la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro ha una durata compresa tra 30 giorni e 150 giorni lavorativi consecutivi;
- 12 mesi se la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro ha una durata compresa tra 151 giorni e 302 giorni lavorativi consecutivi;
- 18 mesi se la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro ha una durata superiore a 303 giorni lavorativi consecutivi.
Inoltre, il fondo è strutturale e può essere richiesto anche nei casi di:
- cessazione del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
- la cessazione del rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato;
- cessazione dei rapporti di lavoro parasubordinato, o di rappresentanza commerciale o di agenzia (articolo 409 n. 3 del Codice di Procedura Civile);
- morte o riconoscimento di grave handicap ovvero d’invalidità civile non inferiore all’80%.
La sospensione, specifica il decreto attuativo, può essere reiterata, sempre nel limite dei 18 mesi di durata massima complessiva, anche per periodi non continuativi entro le risorse in dotazione del Fondo.
La richiesta della sospensione delle rate
La sospensione delle rate di un mutuo sulla prima casa può essere richiesta dagli aventi diritto anche se il mutuo copre unitamente le spese di ristrutturazione o per liquidità. Non sono però ammesse le sospensioni richieste per i mutui contratti esclusivamente per ristrutturazione e/o liquidità. I beneficiari avranno anche diritto al pagamento del 50% degli interessi maturato sul debito residuo.
Nella fase di sospensione del mutuo la banca non può chiedere il pagamento della metà mancante della quota d’interessi rimasto a carico del mutuatario. I mutui già ammessi alla garanzia del Fondo “Prima casa” potranno accedere alla sospensione del pagamento delle rate previste dal Fondo Gasparrini.
L’art. 2 comma 477 lett. a) della Legge 244/2007 prevede l’esclusione dalla richiesta di sospensione dei mutui che presentano al momento della domanda ritardi nei pagamenti superiori a 90 giorni consecutivi.
Deve essere sottolineato che non è ammessa la sospensione del mutuo nel caso in cui lo stesso sia stato richiesto per la costruzione di un immobile adibito ad abitazione (art.2, comma 476 della Legge 244/2007).
Come sospendere il mutuo: ecco come fare richiesta
Il nuovo modulo, aggiornato e semplificato rispetto al modello precedente, può essere compilato online direttamente sui siti di:
- Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- Consap;
- Abi.
Una volta compilato, il modulo va inviato secondo le modalità indicate da ciascuna banca.
Il cittadino in possesso dei requisiti che vuole ottenere in tempi rapidi la sospensione del mutuo deve contattare la banca che gli ha concesso il finanziamento e presentare la documentazione necessaria.
La domanda deve essere presentata alla banca presso la quale è in corso il pagamento delle rate del mutuo, completa di carta d’identità (per i soli cittadini italiani e dell’unione europea) o passaporto e permesso di soggiorno (per cittadini extra UE).
Tra i documenti da allegare c’è l’ISEE.
In caso di mutuo cointestato il modulo di domanda deve essere sottoscritto dagli altri cointestatari del mutuo. I cointestatari che non siano in possesso dei requisiti previsti alla sopraccitata normativa, dovranno compilare e sottoscrivere esclusivamente il riquadro 1 del modello di domanda.
Documentazione richiesta per la sospensione delle rate del mutuo 2025
Affinché si possa ottenere la sospensione delle rate dei mutui è necessario presentare idonea documentazione. La stessa cambia in base alla posizione lavorativa e all’evento che ha generato la difficoltà economica.
In particolare, per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, in caso di cessazione del rapporto di lavoro occorre allegare alla domanda la lettera di licenziamento, ovvero documentazione attestante le dimissioni da lavoro per giusta causa.
In caso di contratto a tempo determinato, si allega copia del contratto o della relativa proroga, nonché delle eventuali comunicazioni che attestino l’interruzione del rapporto.
In caso di dimissioni per giusta causa è necessario allegare la sentenza o atto transattivo bilaterale da cui si può rilevare la sussistenza della giusta causa che ha comportato le dimissioni del lavoratore o, in alternativa, lettera di dimissioni per giusta causa con il riconoscimento espresso da parte del datore di lavoro della giusta causa che ha comportato le dimissioni del lavoratore ovvero lettera di dimissioni unitamente all’atto introduttivo del giudizio per il riconoscimento della giusta causa.
In caso di difficoltà economiche legate all’insorgere di handicap, si allega il certificato rilasciato dall’apposita commissione istituita presso l’ASL competente per il territorio di residenza del richiedente che qualifichi il mutuatario quale portatore di handicap grave (art. 3, comma 3, legge 104/1992) ovvero invalido civile (da 80% a 100%).
Al verificarsi della sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario, devono essere allegati i provvedimenti adottati dal datore di lavoro.
Altri modi legali per non pagare il mutuo
Non pagare il mutuo usurario
Quando le condizioni di interesse del mutuo sono usurarie è possibile pagare soltanto la restituzione del capitale, senza farsi carico degli interessi. Secondo la giurisprudenza, non c’è in merito alcuna distinzione fra interessi corrispettivi e moratori, in quanto la legge sull’usura non specifica differenze a riguardo.
Capire se il tasso di interesse sia considerabile usurario è molto più semplice di quanto possa sembrare. Il Ministero dell’Economia, infatti, pubblica su base trimestrale sulla Gazzetta Ufficiale il tasso medio per ogni diversa operazione di credito. Si considera usura il tasso che supera quello medio del 50%. Ai fini dell’usura bisogna anche tener conto delle spese aggiuntive per il cliente (come costi di apertura e di gestione).
Quando il tasso è d’usura, il mutuatario è esonerato dal pagamento relativo e può agire in giudizio per l’illegittimità del mutuo, ottenendo per l’appunto di non pagare gli interessi.
Legge “Salvasuicidi”
Abbiamo già visto che in casi di particolare difficoltà viene concessa una sospensione del mutuo, ma oltre alle cause previste dal Fondo anche i debiti eccessivi possono compromettere il saldo di questo debito. In tal proposito è intervenuta la procedura di sovraindebitamento (la cosiddetta legge Salvasuicidi), che permette tramite apposita richiesta al giudice una riduzione del costo totale e un piano di pagamento più favorevole oppure il “saldo e stralcio” per liberarsi dal pignoramento.
In tal proposito, è necessario dimostrare l’impossibilità di fronteggiare il pagamento in base a redditi e patrimoni e di non avere colpa del sovraindebitamento.
Bloccare un mutuo per anatocismo
Quando gli interessi del mutuo vengono calcolati sul capitale sommato agli interessi scaduti si parla di anatocismo bancario, severamente regolamentato dalla legge in quanto provoca un aumento sconsiderato dei costi e comunque si tratta di un vero e proprio calcolo errato. Questo genere di calcolo è ammesso soltanto per gli interessi moratori, a patto che:
- Il calcolo avviene al massimo una volta l’anno;
- la stessa misura è applicata anche per gli interessi attivi dovuti dalla banca.
Al venir meno di queste condizioni, l’anatocismo bancario non è consentito dalla legge, che dunque esonera dal pagamento degli interessi.
Non pagare il mutuo per errori contrattuali
La sola ipotesi in cui è prevista la possibilità di non pagare l’intero ammontare del mutuo è relativa a lacune contrattuali importanti: la mancanza della firma di uno degli intestatari o l’assenza di forma scritta, per esempio. In situazioni simili, infatti, il contratto è nullo.
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