Sondaggi politici, nuovo record. “Ecco com’è stato possibile”

Simone Micocci

5 Novembre 2025 - 11:11

Sondaggi politici, un dato storico per Fratelli d’Italia che raggiunge il suo massimo traguardo.

Sondaggi politici, nuovo record. “Ecco com’è stato possibile”

I sondaggi politici di questa settimana, diffusi lunedì sera al Tg di La7 e realizzati da Swg, assumono un’importanza particolare, poiché segnano un record storico per uno dei partiti di Governo: Fratelli d’Italia, che sembra vivere una sorta di seconda “luna di miele” con l’elettorato.

Analizzando lo storico dei sondaggi Swg, infatti, emerge come il dato rilevato lunedì 3 novembre sia il più alto di sempre per Fratelli d’Italia, a conferma del fatto che il partito guidato da Giorgia Meloni non sembra ancora aver espresso appieno il proprio potenziale. Un risultato che arriva, peraltro, a scapito degli altri partiti, anche perché non è Fratelli d’Italia la “forza politica” che guadagna più consensi in settimana, bensì il fronte degli astenuti.

Alla crescita della leader di governo, infatti, non corrisponde un analogo rafforzamento delle altre forze politiche, che continuano a non riuscire a conquistare l’elettorato. Una dinamica che conferma come il problema dell’astensionismo abbia ormai radici profonde e difficilmente potrà essere superato senza nuovi progetti politici capaci di riconnettersi con chi si è disaffezionato alla politica.

Sondaggi politici, i dati aggiornati

Nella settimana dell’approvazione definitiva della riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere dei magistrati, i nuovi sondaggi Swg per il Tg La7 confermano la leadership di Fratelli d’Italia, unico partito di maggioranza a crescere nei consensi. Il partito di Giorgia Meloni guadagna infatti lo 0,2%, attestandosi al 31,4%, il valore più alto mai registrato dal partito in una rilevazione Swg.

Sul fronte del centrodestra, la Lega mantiene stabile il proprio consenso all’8,2%, riuscendo così a sorpassare nuovamente Forza Italia, che cala di uno 0,1% e si ferma all’8%. Un equilibrio che sembra confermare le gerarchie interne alla coalizione, con Meloni nettamente in testa e Salvini che riesce, almeno per ora e non senza alti e bassi, a contenere la concorrenza azzurra.

Nel campo dell’opposizione, il Partito Democratico perde un decimo di punto e scende al 21,9%, restando comunque la seconda forza del Paese. Prosegue invece il trend negativo del Movimento 5 Stelle, che con un calo dello 0,2% tocca quota 12,6%, confermando le difficoltà del partito nel ritrovare una linea politica capace di attrarre nuovi elettori. In calo anche Verdi e Sinistra, che si attestano al 6,6% (–0,2%).

Tra i partiti minori si registrano solo movimenti marginali: +Europa guadagna un decimo di punto e sale all’1,7%, mentre Azione (3,1%), Italia Viva (2,5%) e Noi Moderati (1,0%) restano stabili. Crescono invece le altre liste (+0,3%) e, soprattutto, aumenta di un punto percentuale la quota di chi non si esprime, ora al 31%, segnale di una disaffezione politica che continua a estendersi anche dopo le ultime mosse del Governo.

Sondaggi politici del 3 novembre 2025 Sondaggi politici del 3 novembre 2025 Fonte: SWG

Ecco perché Meloni ha successo

Il successo di Giorgia Meloni rappresenta un fenomeno politico molto interessante da analizzare, che va oltre la semplice approvazione dell’operato governativo. Si tratta, infatti, di un consenso costruito nel tempo, radicato in un’identità chiara e riconoscibile, capace di resistere anche nei momenti più complessi della legislatura.

Va detto che il “caso Meloni” rappresenta un unicum nel panorama politico italiano: da quando i sondaggi hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico, nessun altro leader o partito è riuscito a mantenere livelli di consenso così alti e stabili per un periodo tanto prolungato. Certamente, parte del merito è attribuibile ai risultati raggiunti dall’Esecutivo - dai dati macroeconomici positivi alla gestione della politica estera - ma la chiave del successo è soprattutto comunicativa.

Il governo Meloni ha saputo costruire una narrazione coerente e rassicurante, presentandosi come garante di stabilità in un contesto internazionale incerto, ma anche come difensore dei valori nazionali e della sovranità decisionale. Questa strategia di “leadership identitaria”, basata su una comunicazione diretta e un linguaggio semplice ma emotivamente coinvolgente, ha consentito alla premier di mantenere un legame costante con l’elettorato, anche in presenza di promesse non ancora mantenute o di riforme divisive.

Meloni, quindi, raccoglie consenso politico ma soprattutto fiducia personale, un elemento che - nel contesto di crescente disaffezione verso i partiti - diventa un vantaggio competitivo fondamentale. È una fiducia che trascende le singole misure di governo e si fonda sulla percezione di determinazione e continuità, qualità che al momento nessun altro leader sembra in grado di incarnare con altrettanta forza.

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