L’ultimo sondaggio politico di Ixè vede in calo Meloni, Salvini e Forza Italia: campanello d’allarme per il centrodestra, mentre il M5s sale e il Pd arranca con Renzi addirittura sotto il 2%.
L’ultimo sondaggio politico realizzato da Ixè lo scorso 26 giugno potrebbe rappresentare una sorta di campanello d’allarme per Giorgia Meloni, visto che tutti e quattro i partiti che formano la sua coalizione di governo sarebbero in calo rispetto la precedente rilevazione effettuata ad aprile.

Nel momento in cui anche l’Italia ha deciso di seguire il diktat della Nato - ovvero degli Stati Uniti - e di aumentare la spesa militare fino al 5% del proprio Pil, ecco che il sondaggio evidenzierebbe un calo per Fratelli d’Italia.
Come detto il segno negativo però non riguarderebbe solo Giorgia Meloni, ma anche Matteo Salvini e tutti gli altri alleati di governo, da Forza Italia a Noi Moderati. In difficoltà in particolare la Lega, sempre dietro ai forzisti e ormai ampiamente ridimensionata rispetto ai fasti di un tempo.
Tra le forze di opposizione il sondaggio sembrerebbe premiare il Movimento 5 Stelle, ormai vicino ai livelli delle ultime elezioni politiche; flessione invece per il Partito Democratico che non riuscirebbe ad avvicinare dello scivolone di Meloni per avvicinare ulteriormente FdI.
Passo indietro anche per Alleanza Verdi-Sinistra che comunque si confermerebbe oltre il 6%, mentre ci sarebbero buone notizie invece per Carlo Calenda visto che la sua Azione sarebbe sempre oltre la soglia di sbarramento del 3%.
Male invece nel sondaggio Matteo Renzi, con Italia Viva inchiodata all’1,8% e ben sotto non solo alla soglia di sbarramento, ma anche dagli ex alleati di +Europa che invece starebbero lentamente risalendo la china.
Sondaggi, prime difficoltà per Meloni?
I sondaggi politici naturalmente vanno sempre presi con le proverbiali molle, ma le percentuali snocciolate da Ixè sembrerebbero raccontare di un centrodestra in calo, ma sempre coalizione ipoteticamente vincente in caso di elezioni.

La coalizione di governo - stimata complessivamente al 46,5% - sarebbe ancora avanti anche rispetto a un centrosinistra allargato al Movimento 5 Stelle (Pd, M5s e Avs), che si fermerebbe al 41,8%.
Giorgia Meloni però difficilmente avrà sorriso guardando il sondaggio e i motivi sono sostanzialmente due. Il primo è che per la prima volta tutti i partiti di governo sarebbero in calo, quindi non si tratterebbe di uno spostamento di voti interno alla coalizione ma di una fuga di elettori.
Senza considerare possibili allargamenti alle forze moderate, ai giallorossi così potrebbe bastare continuare a rosicchiare qualche altro voto al centrodestra per rendere probabile un pareggio alle elezioni: con questa legge elettorale in parte proporzionale e in parte maggioritaria, un centrosinistra allargato potrebbe strappare diversi collegi a Meloni e Salvini rendendo così impossibile la formazione di una maggioranza specie al Senato.
Non sarebbe un caso così che Meloni starebbe pensando di modificare la legge elettorale inserendo un premio di maggioranza - vedi riforma del Premierato -, con i sondaggi che potrebbero portare a una accelerazione sul tema.
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