Sondaggi politici, solo un leader può sorridere dopo le ultime intenzioni di voto.
Come abbiamo evidenziato nella nostra ultima analisi dei sondaggi politici, Fratelli d’Italia è l’unico partito che può dirsi realmente soddisfatto dell’andamento delle intenzioni di voto degli italiani.
La “luna di miele” di Giorgia Meloni non accenna a finire: gli italiani sembrano apprezzare il cambio di narrazione della leader di Fratelli d’Italia, passata da una posizione di rottura nei confronti delle istituzioni durante la sua lunga esperienza all’opposizione a un ruolo oggi più rassicurante, quello di garante della stabilità del Paese. Non è un caso, infatti, se il suo governo è già il terzo più longevo della storia della Repubblica, merito anche dei risultati economici raggiunti confermati dal giudizio positivo espresso dalle agenzie di rating, con lo spread in sensibile calo nell’ultimo anno.
E sebbene il consenso per Meloni sembri aver toccato una soglia di saturazione, incapace dunque di attrarre nuovi elettori, i sondaggi politici continuano a segnalare piccoli ma costanti guadagni per Fratelli d’Italia, che allunga così il divario con le principali forze di opposizione, ancora incapaci di recuperare terreno.
Una situazione che dovrebbe preoccupare, in vista delle prossime elezioni, chi sperava di insidiare il governo di centrodestra. Né Elly Schlein né Giuseppe Conte - appena riconfermato alla guida del Movimento 5 stelle - appaiono oggi in grado di invertire la rotta o di minacciare realmente la leadership della maggioranza. Non va meglio all’interno della coalizione di governo, dove la Lega di Matteo Salvini resta stabilmente sotto la soglia del 10%, alternandosi con Forza Italia come seconda forza del centrodestra.
Tra i leader che hanno più da temere dall’andamento dei sondaggi ci sono infine Matteo Renzi e Carlo Calenda: per entrambi la soglia del 4% si allontana sempre di più. Il fallimento del progetto di un grande polo centrista rappresenta al tempo stesso la causa e la conseguenza di una difficoltà crescente a ritagliarsi uno spazio nella scena politica che conta.
Cosa dicono gli ultimi sondaggi politici
Nel sondaggio Swg per il Tg La7 del 27 ottobre 2025, Fratelli d’Italia consolida la propria leadership salendo al 31,2%, con un incremento di due decimi rispetto alla settimana precedente e avvicinandosi al massimo storico rilevato dallo stesso istituto di statistica nel gennaio 2023. Il partito di Giorgia Meloni si conferma quindi la forza trainante della maggioranza, ampliando ulteriormente il vantaggio sul Partito democratico, che arretra lievemente al 22%.
Prosegue invece il momento difficile per il Movimento 5 stelle, che registra la flessione più marcata della settimana e scende al 12,8%, confermando una fase di calo costante. Anche la Lega perde terreno e si ferma all’8,2%, mentre Forza Italia cresce leggermente fino all’8,1%, mantenendo un sostanziale equilibrio tra i due alleati di governo. In lieve ripresa anche Alleanza Verdi e Sinistra, che guadagna due decimi e raggiunge il 6,8%.
Sondaggi politici 27 ottobre 2025
Fonte: SWG per il Tg La7
Nel fronte centrista, Azione e Italia Viva registrano entrambe un piccolo progresso, salendo rispettivamente al 3,1% e al 2,5%. Segno negativo invece per +Europa, che scende all’1,6%. Restano stabili Noi Moderati e le altre liste minori, mentre cala di un punto la quota degli indecisi e astenuti, ora al 30%.
Sondaggi politici del 27 ottobre 2025
Fonte: SWG per il Tg La7
Giorgia Meloni il leader capace di raggiungere il maggior numero di consensi
I numeri confermano che Giorgia Meloni rimane la leader più forte e riconosciuta del panorama politico italiano. Il suo consenso personale, legato alla percezione di stabilità e credibilità internazionale, continua a riflettersi direttamente sui risultati di Fratelli d’Italia. La premier appare oggi come l’unico punto di riferimento in grado di catalizzare fiducia, anche oltre i confini del suo elettorato tradizionale.
Diversa la situazione per Elly Schlein e Giuseppe Conte. La segretaria del Partito Democratico mantiene una base solida ma non riesce ad ampliare il proprio consenso, ancora limitato all’area progressista più convinta. Conte, invece, paga una crisi di identità politica del Movimento 5 stelle, che sembra non trovare più una linea unitaria tra protesta e responsabilità istituzionale.
All’interno del centrodestra, Matteo Salvini resta il leader più in difficoltà: il continuo calo della Lega riflette una perdita di centralità che non viene compensata da un chiaro rilancio politico. Silvio Berlusconi non c’è più, ma Forza Italia, guidata da Antonio Tajani, guadagna terreno e si posiziona come forza moderata e affidabile del governo.
Infine, nel centro liberale, Carlo Calenda e Matteo Renzi registrano piccoli progressi, ma restano lontani da quella soglia di consenso che consentirebbe loro di contare davvero nella sfida nazionale. Il rischio, per entrambi, è di restare confinati a un ruolo marginale, schiacciati tra il blocco meloniano e la debolezza delle opposizioni tradizionali.
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