Sondaggi politici: bene Renzi ma il PD regge e il governo è più forte

Alessandro Cipolla

24 Settembre 2019 - 08:33

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Sondaggio politico del 24 settembre di SWG: buono l’esordio di Italia Viva di Renzi, in calo Lega, Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico ma l’area di governo adesso è più forte dopo la scissione.

Sondaggi politici: bene Renzi ma il PD regge e il governo è più forte

Alla fine il sondaggio politico del 23 settembre realizzato da SWG per conto del Tg La7 sembrerebbe dare ragione a Matteo Renzi. Non solo per il buon esordio di Italia Viva nelle intenzioni di voto, ma anche perché l’area di governo è ora complessivamente più forte dopo la scissione proprio come profetizzato dall’ex premier.

Il Partito Democratico infatti parrebbe reggere l’urto iniziale della fuoriuscita dei renziani, che oltre ai dem andrebbero a togliere voti soprattutto a +Europa e ad altre forze moderate come Forza Italia, tutte date in forte calo.

Segno negativo anche per Lega e Movimento 5 Stelle, con il centrosinistra allargato ai pentastellati che stando al sondaggio sarebbe davanti al centrodestra unito per una sorta di anticipazione di quello che sarà lo scontro alle regionali in Umbria del prossimo 27 ottobre.

Sondaggi politici: l’esordio di Italia Viva

Con l’irruzione di Italia Viva nella scena politica nostrana l’unico a sorridere nel sondaggio politico del 23 settembre è proprio Matteo Renzi. Italia Viva infatti esordisce con un buon 5,4%, risultando essere subito il quinto partito del Paese dopo solo una settimana dalla sua nascita.

A pagare maggiormente dazio da questa scissione è - ca va sans dire - il Partito Democratico che comunque sembrerebbe reggere l’urto anche se al momento sarebbe dietro a un Movimento 5 Stelle dato anch’esso in calo.

In generale però i partiti che sostengono il governo Conte bis vedrebbero crescere nel complesso il proprio gradimento: dal 42% di una settimana fa al 44,8% di questa ultima rilevazione, senza tenere conto comunque di Liberi e Uguali.

Segno negativo che impera anche nel centrodestra, dove oltre alle flessioni di Lega e Fratelli d’Italia sarebbe di nuovo ai minimi storici Forza Italia che andrebbe a soffrire molto la nascita di Italia Viva, stabile invece Cambiamo! del governatore ligure Giovanni Toti.

Discorso simile a quello degli azzurri che potrebbe valere anche per +Europa, attestata in forte calo allontanandosi così dall’asticella del 3% che alle elezioni politiche rappresenta la soglia di sbarramento per poter eleggere propri rappresentanti in Parlamento con la parte proporzionale del sistema di voto.

Situazione non molto differente anche per La Sinistra (comunque data in leggera crescita) e per i Verdi che, senza un progetto unitario che comprenda anche le altre forze politiche della frammentata sinistra nostrana, difficilmente potrebbero superare la soglia di sbarramento.

Nel complesso il centrodestra unito, quindi compreso anche Cambiamo!, sarebbe al 47,4% con il centrosinistra che invece non andrebbe oltre il 30,8%: se però dovesse aggiungersi anche il Movimento 5 Stelle, a quel punto questa maxi coalizione sarebbe maggioranza assoluta nel paese con il 50,8%.

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