Ryanair rischia una multa da €1 miliardo per abuso di posizione dominante. Ha sfavorito la concorrenza

P. F.

15 Dicembre 2025 - 18:02

Ryanair è nel mirino dell’Antitrust per presunto abuso di posizione dominante. Secondo l’AGCM, la low-cost avrebbe adottato pratiche di concorrenza sleale per penalizzare le agenzie di viaggio.

Ryanair rischia una multa da €1 miliardo per abuso di posizione dominante. Ha sfavorito la concorrenza

Ryanair rischia grosso. La compagnia aerea low-cost numero uno in Europa potrebbe infatti andare incontro a una maxi-multa compresa tra i 500 milioni e il miliardo di euro per abuso di posizione dominante.

Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), la società irlandese avrebbe ristretto lo spazio competitivo degli intermediari - agenzie di viaggio tradizionali e online - costringendo di fatto i consumatori ad acquistare i biglietti esclusivamente attraverso i canali ufficiali gestiti da Ryanair.

L’indagine, avviata nel 2023, si avvicina ora alla fase decisiva: il verdetto è atteso per il 22 dicembre. Se le contestazioni dovessero essere confermate, si tratterebbe di una sanzione senza precedenti per il settore del trasporto aereo in Italia.

Le pratiche contestate a Ryanair

Secondo l’AGCM, la compagnia avrebbe adottato strategie di concorrenza sleale finalizzate a penalizzare gli intermediari e a concentrare la vendita dei biglietti aerei sui propri canali diretti.

Tra le pratiche contestate figurava l’obbligo di verifica facciale per i passeggeri che acquistavano tramite agenzie online e un sistema di blocco automatico delle prenotazioni giudicate “anomale”, due meccanismi che avrebbero indirizzato i consumatori verso le piattaforme ufficiali della compagnia, svantaggiando di fatto gli altri canali di vendita disponibili.

Con la vendita diretta, Ryanair poteva infatti controllare in modo autonomo l’intera relazione con i clienti - dalla gestione dei bagagli alla scelta dei posti, fino al servizio priority - massimizzando così i ricavi complessivi. Un grande vantaggio, considerando che il mercato italiano è uno dei pilastri strategici per la low-cost di Dublino. Negli ultimi anni la compagnia si è affermata come primo vettore nel Paese, raggiungendo quote che su molte rotte nazionali ed europee oscillano tra il 38% e il 50%. I ricavi generati in Italia sono stimati in circa 2,7 miliardi di euro all’anno.

Qualora Ryanair venisse ritenuta responsabile, la sanzione - che in base alla normativa UE può arrivare fino al 10% del fatturato - avrebbe un impatto significativo sui conti del gruppo, incidendo sull’utile netto e comprimendo, nel breve periodo, la capacità di investimento della compagnia.

La posizione di Ryanair

Da parte sua, Ryanair ha respinto le accuse di abuso di posizione dominante, sostenendo che le misure contestate dall’Antitrust siano strumenti di sicurezza e prevenzione delle frodi e non barriere anticoncorrenziali. La compagnia ha ribadito all’AGCM che il diritto europeo non impone l’obbligo di accordi con le agenzie di viaggio e che la scelta di puntare sulla vendita diretta rappresenta una strategia economica legittima e coerente con l’offerta di tariffe più basse sul mercato.

Inoltre, la società ha contestato la definizione del mercato rilevante adottata dall’Antitrust, ritenuta troppo ristretta e tale da gonfiare artificialmente la propria quota sulle rotte domestiche ed europee. Se l’esito dell’istruttoria dovesse risultare sfavorevole per Ryanair, la compagnia ha già annunciato di essere pronta a impugnare il provvedimento davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) e, se necessario, al Consiglio di Stato.

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