Riunione Fed 1° febbraio: quali novità sul rialzo tassi nel 2023? Le previsioni

Violetta Silvestri

31 Gennaio 2023 - 11:37

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La riunione Fed del 1° febbraio inaugura la settimana delle banche centrali: cosa decideranno Powell e i membri del FOMC? La decisione è data per scontata, ma tanti sono i dubbi sui prossimi rialzi.

Riunione Fed 1° febbraio: quali novità sul rialzo tassi nel 2023? Le previsioni

Riunione Federal Reserve 1° febbraio: cosa sta per accadere nei mercati e quale messaggio su inflazione e prossimi rialzi dei tassi?

Se da una parte sembrano non esserci dubbi sulla decisione che verrà svelata domani dal FOMC, con un ulteriore aumento del costo del denaro di 0,25 punti percentuali, molti sono i dubbi sul proseguo della politica monetaria. Indicazioni più precise sono anche attese sul sentiment della banca centrale circa l’inflazione e la possibilità di una recessione.

La Fed ha alzato il tasso sui fondi federali con incrementi insolitamente ampi, inclusi quattro aumenti consecutivi di 0,75 punti percentuali lo scorso anno, nel tentativo di domare la spirale dei prezzi. Nella precedente riunione di dicembre ha optato per mezzo punto.

Tuttavia, il persistente scetticismo sulla rapidità con cui l’inflazione continuerà a scendere ha messo sotto pressione la banca centrale, affinché mantenga un atteggiamento da falco per scongiurare la speculazione che prevede di sospendere la sua campagna di inasprimento monetario.

In questo contesto di attese, la riunione Fed che si concluderà il 1° febbraio è di fondamentale importanza per i mercati non solo statunitensi.

Riunione Fed 1° febbraio: tassi in rialzo di 25 pb. E poi?

La Federal Reserve è pronta questa settimana a segnalare che proseguirà con la sua campagna di aumenti dei tassi di interesse, anche se rallenterà probabilmente il ritmo di rialzi, tra i segnali che l’inflazione ha raggiunto il picco.

I responsabili politici della banca centrale degli Stati Uniti dovrebbero implementare un aumento di un quarto di punto alla loro prima riunione dell’anno, portando il tasso sui fondi federali a un nuovo intervallo obiettivo dal 4,50% al 4,75%.

Powell dovrebbe bilanciare il probabile rialzo dello 0,25 di questa settimana, considerato un segnale accomodante, con un messaggio severo che il calo delle dimensioni rispetto agli ultimi sei aumenti non diminuisce il suo impegno a ridurre l’inflazione al 2%.

“Mi aspetto che il passaggio a un aumento dei tassi di 25 punti base avvenga con la dichiarazione abbiamo più lavoro da fare”, ha dichiarato Jonathan Pingle, ex economista della Fed ora alla UBS. “Questo sarà un incontro in cui cercheranno di non essere troppo accomodanti.”

La dichiarazione politica che accompagna la decisione sui tassi sarà attentamente esaminata per eventuali modifiche alle linee guida fornite dallo scorso marzo, secondo la quale il Federal Open Market Committee si aspetta che “gli aumenti in corso nell’intervallo target saranno appropriati.”

Bloomberg Economist, con i suoi esperti, ha suggerito che: “Per la Fed, con l’allentamento delle condizioni finanziarie, l’onere di controllare l’inflazione elevata ricade sempre più sulle speranze di shock di offerta favorevoli. Se ciò non accade, il nostro modello suggerisce che Powell & Co. hanno più lavoro da fare per convincere gli investitori che sono seriamente intenzionati a riportare l’inflazione al loro obiettivo del 2%.”

Simon Moore su Forbes ha evidenziato che:

“Le domande chiave si concentrano su come si svolgeranno le decisioni sui tassi in primavera. I mercati si aspettano piccoli aumenti a febbraio e marzo...Al contrario, la Fed ha segnalato che potrebbe essere necessario almeno un terzo rialzo, portando gli aumenti dei tassi alla riunione di maggio e forse oltre. Sarà interessante osservare se la Fed manterrà la linea sulla segnalazione di aumenti dei tassi in primavera”

“La Fed terrà una conferenza stampa da falco”, ha affermato Gargi Chaudhuri, responsabile della strategia di investimento di iShares per le Americhe presso BlackRock Inc. “Immagino che il presidente Powell respinga il numero di tagli prezzati dal mercato prima della fine di questo anno. Il mercato del lavoro ristretto sta dando loro l’opportunità di farlo.”

La maggior parte dei funzionari afferma che il tasso sui fondi federali dovrà superare il 5% e che tale livello venga mantenuto fino al 2024. Tuttavia, i trader di Wall Street non sono d’accordo, scontando un tasso massimo inferiore al 5%, con tagli entro dicembre.

Quali valutazioni Fed sull’inflazione?

La valutazione reale dell’iter inflazionistico da parte dei membri della banca centrale Usa sarà determinante per capire quale strategia sui tassi seguirà la Fed.

Il dilemma su prezzi in calo o ancora troppo elevati agita tutte le banche centrali, con analisti che cominciano anche a chiedersi se il target del 2% fissato dai principali banchieri del mondo sia ancora valido. Un’inflazione strutturalmente più elevata è possibile, considerando cambiamenti epocali in questi anni in termini di globalizzazione, catene di approvvigionamento, shock dell’offerta per motivi geopolitici.

I mercati vedono con ottimismo l’inflazione su una traiettoria discendente, ma i funzionari della Fed hanno recentemente temuto che l’indice core sia ostinatamente alto.

I timori di Powell e dei funzionari si basano sull’aumento dell’inflazione salariale, ma ci sono anche preoccupazioni sulla persistenza dell’inflazione nei servizi e sui ricarichi delle aziende che continuano a mantenere alti i prezzi. La Fed prevede inoltre di vedere i prezzi delle case scendere nei dati sull’inflazione nei prossimi mesi, portando l’inflazione al ribasso.

La misura dell’inflazione preferita dalla Fed, l’inflazione core PCE è stata riportata a un tasso annuo del 4,4% per dicembre 2022. Sebbene negli ultimi mesi abbia registrato una tendenza al ribasso, la Fed potrebbe sostenere che non è sostanzialmente cambiata rispetto al tasso annuo del 4,9% che abbiamo visto ad agosto 2022 e la variazione dello 0,3% dei prezzi core su base mensile di dicembre implicano ancora un’inflazione annua superiore al 4%, al di sopra dell’obiettivo.

Pertanto, i mercati staranno alla ricerca di indizi per capire se la Fed si stia sentendo a suo agio sul fatto che l’inflazione tornerà al livello target del 2% in breve tempo, o se dovrà attendere ulteriori prove.

BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo, ha scritto che ritiene che ci saranno tassi più alti, poiché le banche centrali globali inaspriscono eccessivamente la politica poiché preoccupate della persistenza dell’inflazione sottostante.

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