Rinnovo contratto scuola: aumenti di stipendio per i supplenti, ecco gli importi

Simone Micocci

23 Aprile 2018 - 15:03

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Il rinnovo del contratto Scuola vale anche per il personale con contratto a tempo determinato. Ecco quanto spetterà ai supplenti a partire dai prossimi mesi.

Rinnovo contratto scuola: aumenti di stipendio per i supplenti, ecco gli importi

Rinnovo contratto scuola: gli aumenti di stipendio spettano anche ai supplenti?

Il rinnovo del contratto del comparto Scuola è diventato definitivo con la firma che sindacati e Aran hanno posto la scorsa settimana sul testo dell’accordo.

La firma permette a MEF e NoiPA di dare il via alle operazioni per l’adeguamento dei sistemi con le nuove tabelle stipendiali introdotte dal rinnovo, così da riconoscere a docenti, personale ATA e ricercatori gli aumenti di stipendio previsti.

Nel dettaglio, ricordiamo che per il 2018 il rinnovo di contratto riconosce un aumento medio di 96€ lordi per chi insegna nelle scuole, di 105€ per i docenti dell’Afam e 84,50€ per gli ATA.

L’aumento di stipendio sarà correlato al ruolo e all’anzianità di servizio: ad esempio per gli insegnanti si parte da un minimo di 85,50€ fino a superare i 110€.

In questi giorni molti di voi ci hanno chiesto delucidazioni sul rinnovo del contratto: una delle domande più frequenti è quella riguardante le date in cui saranno riconosciuti gli aumenti spettanti, ma ci sono tanti docenti che ci hanno chiesto delucidazioni in merito alla posizione dei supplenti.

Gli aumenti stipendiali e l’assegno con gli arretrati saranno riconosciuti anche al personale supplente? Certo, poiché il CCNL Istruzione e Ricerca 2016/2018 si applica sia per il personale di ruolo che per coloro che hanno il contratto in scadenza al 30 giugno o al 31 agosto; di conseguenza anche quest’ultimi saranno soggetti al rispetto delle nuove norme introdotte dal rinnovo e beneficeranno dei vantaggi economici previsti.

Quale aumento per i supplenti?

Come appena anticipato gli aumenti di stipendio sono correlati all’anzianità e al ruolo. Nel dettaglio gli aumenti variano a seconda che il docente insegni nella scuola primaria, secondaria di I grado o secondaria di II grado, mentre per l’anzianità di servizio sono previste le seguenti fasce:

  • 0-8;
  • 9-14;
  • 15-20;
  • 21-27;
  • 28-34;
  • +35.

Per la prima fascia di anzianità è previsto un aumento mensile di 85,50€ per tutti, indipendentemente da dove si insegna.

Questa è la stessa cifra dell’incremento stipendiale che sarà riconosciuto agli insegnanti con contratto in scadenza al 30 giugno o al 31 agosto. Bisogna ricordare infatti che per i supplenti la retribuzione non varia a seconda dell’anzianità di servizio, poiché per questi si fa sempre riferimento al primo scaglione (0-8).

L’anzianità sarà riconosciuta solamente in seguito ad un’eventuale immissione in ruolo tramite la ricostruzione di carriera; allora sì che il docente percepirà uno stipendio correlato all’esperienza.

Per i supplenti quindi l’aumento di stipendio - che secondo le ultime indiscrezioni sarà riconosciuto solamente a giugno 2018 - sarà leggermente superiore a 85€.

Quanto appena detto vale anche per l’assegno con gli arretrati: i supplenti ne avranno diritto ma l’importo sarà pari al minimo tabellare indipendentemente dagli anni di servizio maturati.

Ciò significa che per chi insegna nella scuola secondaria l’assegno con gli arretrati per il biennio 2016-2017 avrà un importo lordo di 401,70€, che al lordo equivale a poco più di 270€.

Importo più basso per chi insegna nelle scuole dell’infanzia o primarie: 369,90€ lorde, che al netto sono all’incirca 248€.

Per quanto riguarda l’assegno con gli arretrati i tempi dovrebbero essere più celeri rispetto a quelli degli aumenti stipendiali: come annunciato da Il Sole 24 Ore, infatti, è molto probabile che questo venga pagato nel mese di maggio 2018 tramite un’emissione straordinaria di NoiPA.

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