Rinnovo del contratto per insegnanti e personale ATA: l’aumento di stipendio sarà maggiore per chi non presenta domanda di trasferimento. La conferma di Valeria Fedeli.
Scuola, mentre vanno avanti le operazioni per la mobilità 2017 per insegnanti ed educatori, la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha fatto chiarezza su alcuni aspetti legati al rinnovo del contratto per il pubblico impiego.
Come ben sappiamo lo scorso 30 novembre è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto degli statali, tra i quali rientra anche il personale della scuola come insegnanti e ATA.
Il rinnovo del contratto porterà ad un aumento di stipendio medio pari ad 85 euro lordi mensili per dipendente pubblico.
L’aumento però non sarà uguale per tutti poiché, come confermato nei mesi scorsi dalla Ministra Madia, verrà dato di più a chi ha di meno e a coloro che hanno prodotto di più. Quindi, con il rinnovo del contratto verrà data importanza non solo al reddito ISEE, ma anche ad alcuni aspetti relativi alle modalità con le quali si conduce il proprio lavoro.
Ad esempio, saranno premiati gli insegnanti e i dipendenti pubblici con meno assenze sul lavoro, ma questo è solamente uno dei tanti aspetti che determineranno l’aumento di stipendio.
Un altro è quello svelato dalla Ministra Valeria Fedeli nel corso della video intervista rilasciata per Repubblica.it, nella quale ha confermato che la “continuità didattica” sarà uno dei fattori ai quali verrà data più importanza in sede di rinnovo del contratto.
Quindi, dopo le parole riguardanti lo stipendio previsto nel periodo del FIT, Valeria Fedeli ha rilasciato un’altra intervista che farà molto discutere tra il personale della scuola il quale attende il rinnovo del contratto da circa 8 anni.
Valeria Fedeli e il rinnovo del contratto: più soldi a chi non fa domanda di mobilità
Dichiarazioni quantomeno discutibili quelle rilasciate da Valeria Fedeli nel corso della video intervista rilasciata per Repubblica.it. La Ministra dell’Istruzione, infatti, nel pieno della mobilità 2017 ha confermato che con il rinnovo del contratto verrà premiata la “continuità didattica”.
Più soldi quindi ai docenti che decidono di non presentare domanda di trasferimento insegnando per diversi anni nella stessa scuola. La Fedeli non è scesa nel dettaglio, ma le sue dichiarazioni lasciano comunque presupporre una premialità per i docenti che garantiranno una continuità nelle scuole.
A tal proposito ci viene subito da pensare a quei docenti che si trovano ad insegnare a diversi chilometri dalla propria residenza, molti dei quali vittime degli errori dell’algoritmo del MIUR utilizzato per la mobilità dello scorso anno.
A quanto pare per loro, dopo la beffa di dover insegnare lontano dalla loro famiglia, si aggiungerà anche quella per cui l’aumento di stipendio potrebbe essere più basso rispetto a quello percepito dai docenti che insegnano da molti anni nella stessa scuola.
MIUR: quanti posti dalla trasformazione dell’organico di fatto?
Un altro aspetto affrontato dalla Ministra nella video intervista è quello riguardante la trasformazione di alcuni posti dell’organico di fatto in organico di diritto.
Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato del contrasto che ancora oggi permane tra il MIUR e il MEF, con il primo che è convinto che le risorse stanziate con la Legge di Bilancio sono sufficienti per garantire la trasformazione di 25mila cattedre, mentre il Ministero dell’Economia ne vuole concedere solo 10mila.
Alla domanda relativa all’aumento di posti disponibili per la mobilità e le assunzioni la Fedeli ha dichiarato che il primo passo è stato fatto perché il MEF ha confermato la disponibilità di 400 milioni di euro previsti dalla manovra finanziaria. Il problema adesso è quello di raggiungere un accordo perché, come dichiarato dalla Fedeli, il MEF e il MIUR stanno facendo un “confronto dei conti”.
La Ministra ha però rassicurato gli insegnanti precari che sperano nella trasformazione di più cattedre possibili, dicendo che un “punto d’intesa verrà trovato”.
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