Scuola, lo stipendio nel tirocinio triennale sarà “poca roba”: lo conferma Valeria Fedeli

Simone Micocci

18 Aprile 2017 - 11:27

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Nuove regole per diventare insegnanti: la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha svelato l’importo della retribuzione prevista per i tre anni del FIT, da lei stessa definito come “poca roba”.

Scuola, lo stipendio nel tirocinio triennale sarà “poca roba”: lo conferma Valeria Fedeli

Riforma reclutamento docenti: Valeria Fedeli, intervistata da La Stampa, ha confermato che lo stipendio percepito dagli insegnanti nel corso del FIT (formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di docente) sarà “poca roba”.

Come avevamo più volte anticipato, quindi, è vero che con le nuove regole per diventare insegnanti non bisognerà più pagare per conseguire l’abilitazione, ma è pur vero che per tre anni i docenti italiani percepiranno uno stipendio, se così si può chiamare, con un importo decisamente troppo basso pari a 600 euro lordi mensili.

Tant’è che la stessa Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, durante il confronto con l’insegnante e scrittore Alessandro D’Avenia per La Stampa, l’ha definito “poca roba” salvo poi tornare indietro sui suoi passi aggiungendo che “dal secondo anno si possono fare supplenze e integri, mentre dal terzo si fa proprio la supplenza annuale”.

Ecco le parole della Fedeli in merito al nuovo sistema per il reclutamento insegnanti, che introduce il FIT al posto del TFA, introdotto con la delega della Buona Scuola approvata venerdì 7 aprile 2017.

Valeria Fedeli: “conto molto sul nuovo percorso per il reclutamento insegnanti”

La Ministra dell’Istruzione ha definito la delega sul reclutamento come un punto di cambiamento molto importante poiché questa permetterà di avere docenti più motivati, formati e in grado di stare in classe.

Nuovo percorso che ricordiamo sarà così strutturato:

  • titolo per diventare insegnanti: laurea per l’accesso ad una delle classi di concorso indicate dal MIUR con la quale sono stati conseguiti almeno 24 Crediti Formativi Universitari nelle discipline dell’ambito “antropo-psico-pedagogico”, indipendentemente dalla materia d’insegnamento per la quale si vuole diventare docenti;
  • concorso pubblico: tre prove, due scritti e un orale al quale possono partecipare coloro che hanno conseguito la laurea appena indicata;
  • FIT: coloro che vinceranno il concorso pubblico cominceranno un tirocinio triennale con il quale saranno abilitati all’insegnamento;
  • assunzione di ruolo: i docenti che alla fine del FIT saranno considerati idonei all’insegnamento diventeranno di ruolo.

Tuttavia, nonostante il MIUR punti così tanto sul nuovo percorso lo stipendio percepito nei primi anni di formazione non sarà sufficiente per permettere a chi vuole diventare insegnante di mantenersi autonomamente.

Nuovo reclutamento docenti e FIT: nel tirocinio stipendio di 600 euro lordi

Già da tempo si parlava di una cifra molto bassa relativa all’importo della retribuzione per gli insegnanti che sosterranno il FIT e adesso sono arrivate le parole della Fedeli a confermarlo.

Questa, rispondendo alle domande del professor D’Avenia ha dichiarato che lo stipendio sarà di 600 euro lordi (“poca roba”) al quale poi si aggiungerà la possibilità, a partire dal secondo anno, di fare supplenze e integri. Nel terzo anno poi si potrà fare proprio una supplenza annuale.

Una cifra che difficilmente permetterà a chi vuole diventare insegnante di mantenersi nei tre anni di corso, tant’è che il professor D’Avenia ha chiesto alla Fedeli se non era meglio garantire uno stipendio pari almeno a quello di un dottorato.

La Fedeli però ha risposto dicendo di non capire le motivazioni di questa richiesta poiché nei tre anni di FIT gli aspiranti docenti sono ancora “in formazione”.

Una formazione che dura 8 anni, perché ai 5 anni della laurea bisognerà aggiungere i 3 del tirocinio. Per diventare insegnanti quindi non serviranno gli anni di studio previsti per diventare chirurghi, ma poco ci manca.

La Ministra dell’Istruzione però continua a vedere del positivo in questa situazione, perché con il nuovo meccanismo i vincitori del concorso, seppur con tre anni di ritardo, sono sicuri di diventare insegnanti di ruolo.

Certo ma, aggiungiamo noi, per tre anni dovranno “tirare la cinghia”.

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