Valeria Fedeli e l’intervista che farà discutere: aumento di stipendio solo per chi lo merita, addio al vincolo triennale nella mobilità.
Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, fa chiarezza sul futuro della scuola: ecco le sue parole rilasciate per il Sole 24 Ore.
Importanti dichiarazioni rilasciate da Valeria Fedeli per il noto quotidiano finanziario; la Ministra dell’Istruzione ha parlato del futuro di insegnanti e studenti, dando diversi spunti di discussione.
Ad esempio la rappresentante del MIUR ha parlato del rinnovo del contratto - per il quale le trattative riprenderanno alla fine dell’estate - mettendo per la prima volta in discussione l’utilità del Bonus merito riconosciuto agli insegnanti.
Dichiarazioni importanti anche per quel che riguarda gli stipendi dei Dirigenti Scolastici, che la Fedeli vorrebbe equiparare a quelli degli altri dirigenti pubblici.
Ma non è tutto, perché la Ministra dell’Istruzione ha confermato la sua intenzione di modificare il sistema scolastico: dopo la fase di sperimentazione dei Licei brevi, ecco che l’Erasmus potrebbe sbarcare anche nella scuola secondaria di secondo grado.
Quale futuro per la scuola italiana? Cosa devono aspettarsi insegnanti e presidi? Analizziamo le parole della Fedeli per scoprirlo.
Rinnovo contratto statali: l’aumento di stipendio per gli insegnanti
Nel confermare la propria intenzione di riconoscere un notevole aumento stipendiale per gli insegnanti una volta che il rinnovo del contratto sarà terminato, la Fedeli per la prima volta ha criticato il bonus merito introdotto con la Buona Scuola.
Secondo la rappresentante del MIUR nonostante i 200 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato per la messa in atto di questo progetto, il bonus merito nel primo anno ha mostrato “più ombre che luci” ecco perché va assolutamente rivisto.
A tal proposito non è escluso che la Fedeli decida di abolire questo bonus, così da utilizzare le risorse risparmiate come fondi aggiuntivi per il rinnovo del contratto e chiudere la contrattazione entro la fine dell’anno.
La Fedeli ne ha criticato le modalità di erogazione, ma non il principio alla base: la Ministra si è detta favorevole al voler “premiare i docenti migliori”, ma i principi di valutazione devono essere condivisi “dagli insegnanti” ed è per questo che vanno negoziati insieme a tutti i sindacati. Confermato quindi che l’aumento di stipendio non sarà per tutti gli insegnanti, ma solo per quelli che dimostreranno di meritarselo.
Con i sindacati il Miur discuterà anche degli “scatti d’anzianità”, perché come dichiarato dalla Ministra questi vanno assolutamente rivisti.
Stipendi Dirigenti Scolastici: le parole della Fedeli
“Gli stipendi dei Dirigenti Scolastici dovranno essere uguali a quelli degli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione”; con queste parole Valeria Fedeli ha annunciato l’aumento di stipendio per i presidi italiani.
Una novità che non verrà realizzata prima del 2018: le risorse necessarie per il progetto, infatti, dovranno essere stanziate con la Legge di Bilancio per il prossimo anno.
Non è detto però che nonostante l’impegno promesso dalla Fedeli questa novità vada in porto; le risorse a disposizione per la prossima finanziaria infatti non saranno molte e il Governo darà la precedenza alle misure - onerose - per l’incremento dell’occupazione giovanile.
Meno supplenze nell’a.s. 2017-2018
Secondo la Fedeli con l’inizio dell’anno scolastico si vedranno gli effetti di quanto di buono fatto dal MIUR in questi ultimi mesi. Grazie alla stabilizzazione delle 15.100 cattedre dell’organico di fatto le supplenze lunghe verranno ridotte considerevolmente, con la concreta possibilità di scendere sotto la soglia delle 100mila.
Infine un annuncio che non farà piacere ai docenti titolari di una cattedra in una provincia diversa da quella di residenza: dal prossimo anno il vincolo triennale sarà reintrodotto, sia per la mobilità che per le assegnazioni provvisorie.
Erasmus anche per le scuole superiori
Nel corso dell’intervista per il Sole 24 Ore, la Ministra Valeria Fedeli ha annunciato un’importante novità per gli studenti delle scuole superiori:
“Sto lavorando per estendere l’Erasmus agli ultimi due anni delle superiori, in modo tale da far diventare curriculare questa formidabile esperienza formativa”.
Per una scuola orientata sempre più verso l’Europa non può mancare una maggiore rilevanza della lingua inglese. Ecco perché a partire da settembre 2017 le Prove Invalsi alla primaria e alla secondaria di I grado si arricchiranno di un’altra importante materia: la lingua inglese.
Una prova che sarà standard, con l’obiettivo di certificare le le abilità di comprensione e uso della lingua inglese in linea con il Quadro Comune di Riferimento Europeo.
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