Scuola: oggi il Consiglio dei Ministri approva i testi delle 8 deleghe della legge 107/2015. Dopo due anni la Buona Scuola è completa, ecco tutte le novità.
La Buona Scuola è completa: nella giornata di oggi infatti il Consiglio dei Ministri approverà in via definitiva i testi delle 8 deleghe della legge 107/2015.
Maturità, esami di terza media, reclutamento insegnanti, sostegno, sistema integrato 0-6 della scuola dell’infanzia; queste le materie per le quali la legge 107/2015 ha delegato il potere legislativo al Governo.
Come vuole la prassi, nei mesi scorsi il Consiglio dei Ministri ha approvato i testi dei decreti legislativi in via provvisoria, per poi inviarli in Parlamento e chiedere un parere alle commissioni competenti.
La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli alla vigilia della prima approvazione aveva garantito che il MIUR avrebbe ascoltato le proposte delle commissioni e così effettivamente è stato. Infatti, nonostante il parere delle commissioni non sia vincolante, il MIUR ha deciso comunque di accogliere buona parte delle proposte modificando diversi aspetti della bozza dei decreti.
Cosa cambia quindi con l’approvazione dei decreti? Quali sono le novità introdotte dalle commissioni e accolte dal MIUR? Nell’attesa che il Consiglio dei Ministri metta la firma definitiva sui testi degli 8 decreti, ecco quali sono le novità con le quali sarà riformata la scuola italiana.
Decreti legislativi Buona Scuola: così viene riformata l’istruzione
Il Consiglio dei Ministri nella giornata di oggi, venerdì 7 aprile, sottoscriverà i testi degli 8 decreti legislativi che completano la Buona Scuola. Nel dettaglio, i temi riformati sono:
Addio al TFA, d’ora in poi ci sarà il FIT. Chi vuole diventare insegnante, e ne possiede i titoli necessari, dovrà superare un concorso pubblico per l’accesso ad un tirocinio triennale. Solo chi supera il tirocinio diventerà di ruolo.
Per i precari iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento e per i docenti abilitati è prevista una fase transitoria per l’accesso agevolato al ruoto con l’obiettivo di assumerli tutti entro 4 anni.
Riforma della scuola dell’infanzia
Nascita del sistema integrato 0-6; gli asili nido e le scuole dell’infanzia entreranno a far parte dello stesso progetto scolastico con l’obiettivo di occuparsi dell’educazione del bambino nella fase più delicata della sua vita. Cambiano anche i titoli per diventare insegnanti nei nido: introdotto l’obbligo di laurea in Scienze dell’educazione (L19).
Per la realizzazione del sistema integrato 0-6 è stato esteso l’organico di potenziamento anche per la scuola dell’infanzia. Tuttavia non ci saranno nuove assunzioni visto che il MIUR ha confermato che non verrà creato un nuovo organico ma ci sarà una nuova distribuzione dei posti già assegnati. Una cattiva notizia per quegli insegnanti, esclusi dal piano straordinario assunzioni del 2015, che speravano nella disponibilità di nuovi posti vacanti.
anche qui sono state introdotte delle nuove regole per diventare docenti di sostegno, così da garantire una migliore qualità nell’insegnamento degli alunni disabili. “Meno burocrazia” e “docenti più preparati”, questi i criteri alla base della riforma del sostegno.
Riforma della valutazione degli studenti
Introdotte delle importanti novità per l’esame di Maturità e di Terza Media.
Per la Maturità, come richiesto dalla commissione parlamentare che ha esaminato il testo della bozza, confermato il 6 in tutte le materie per l’ammissione all’esame (nella bozza era prevista la media del 6).
Addio alla Terza Prova e alla tesina che saranno sostituite dalle Prove Invalsi (sostenute nel corso dell’anno) e dall’alternanza scuola-lavoro.
Per l’esame di Terza Media, invece, sarà sufficiente la media del 6 per l’ammissione, mentre le prove scritte saranno tre (italiano, matematica ed inglese). Nessun cambiamento per il sistema di valutazione degli studenti nelle elementari: niente lettere, i docenti dovranno continuare con i voti numerici.
Gli altri decreti legislativi e il “mancante”
Questi sono senza dubbio i decreti legislativi che introducono le novità più rilevanti per la scuola italiana ma ce ne sono altrettanti che vanno a disciplinare su altri importanti ambiti:
- disciplina della scuola italiana all’estero;
- effettività del diritto allo studio;
- promozione della cultura umanistica;
- revisione dei percorsi dell’istruzione professionale.
Peccato però che il MIUR non sia riuscito ad approvare la nona delega della Buona Scuola, quella concernente la riforma del Testo Unico.
Un decreto che molti consideravano come il più importante dal momento che la scuola italiana ha bisogno di modifiche normative necessarie per adattarla alle esigenze moderne.
Per il Testo Unico quindi non c’è stato nulla da fare ma non è escluso che il discorso si riapra una volta che saranno approvati definitivamente gli 8 decreti legislativi.
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