Riforma pensioni, al riesame le criticità presentate dai sindacati all’Inps in merito ai requisiti per accedere ad Ape sociale e pensione anticipata precoci. Di cosa si tratta?
Riforma pensioni: dopo l’incontro di giovedì scorso tra Inps, Ministero del Lavoro e sindacati, l’istituto di previdenza ha deciso di rivedere la sua posizione riguardo alcune istante presentate dai sindacati a nome dei contribuenti.
L’Inps aveva infatti bocciato le richieste fatte ma dopo l’incontro con Cgil, Cisl e Uil e il Ministro del Lavoro, si provvederà a trovare una soluzione efficiente alle criticità emerse.
La riforma sulle pensioni continua così il suo iter per garantire la massima copertura a tutti i futuri pensionati divisi tra uscite anticipate e pensioni di vecchiaia, sulla cui età si sta ancora discutendo.
Dati alla mano riguardo le domande accolte su quelle inviate, sia Boeri che Poletti hanno ritenuto necessario fornire in breve tempo delle correzioni effettive per limitare le esclusioni dalle uscite anticipate.
La settimana scorsa infatti l’Inps dichiarava 20.957 domande accolte su un totale di 65.972. In cosa si tramuta dunque questo intervento delle istituzioni per applicare in toto gli strumenti della riforma sulle pensioni?
Riforma pensioni: riviste Ape sociale e Precoci
Al fine di limitare ulteriori scremature e di abbreviare i tempi per avviare gli iter delle uscite anticipate, sono stati stabiliti due correttivi dal Ministro del Lavoro e dall’Inps.
La riforma delle pensioni ha così un ampliamento delle griglie di accesso per alcune criticità finora riscontrate.
L’intento è quello di fare il più possibile tramite le vie amministrative senza dover passare per una norma di legge. Al riesame dunque:
- valorizzazione della contribuzione estera per maturare i requisiti contributivi per l’Ape sociale. Per i precoci la contribuzione estera era già stata ritenuta valida sin dall’inizio.
- compatibilità per i lavoratori disoccupati di un lavoro subordinato di durata non superiore a sei mesi o occasionale dopo la scadenza dell’ammortizzatore sociale. Qualora l’ammortizzatore sociale sia stato sospeso per una rioccupazione, l’Inps aveva già stabilito che il diritto all’Ape sociale o al beneficio precoci non si perde, purché la fruizione dell’ammortizzatore sociale si concluda.
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Riforma pensioni: in arrivo altre modifiche
Sebbene i due correttivi per semplificare l’accettazione delle domande, è probabile l’arrivo di ulteriori modifiche nella riforma pensioni.
Riguarderanno i lavori gravosi e la possibilità di compilare la domanda in modo più semplificato, ma anche le lavoratrici madri e le disoccupazioni conseguenti alla scadenza di un contratto a tempo determinato.
Resta ancora aperta la questione sull’età pensionabile. Dopo la conferma dell’Istat sono state diverse le forze politiche che hanno chiesto di bloccare tale adeguamento, o almeno un altro correttivo che permetta modifiche più ampie.
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