Riforma delle pensioni: ci sarà la nona salvaguardia esodati?

Simone Micocci

14 Maggio 2018 - 09:23

Si avvicina una nuova riforma delle pensioni: Quota 100 e Quota 41 dovrebbero sostituire la Fornero. Intanto gli esodati sperano nella nona e ultima salvaguardia.

Riforma delle pensioni: ci sarà la nona salvaguardia esodati?

Nel programma di Governo ideato da Movimento 5 Stelle e Lega c’è spazio - come confermato da entrambe le parti - per una riforma delle pensioni che rivedrà la Legge Fornero introducendo una Quota 100 ed estendendo a tutti la possibilità di beneficiare della Quota 41.

Una riforma che secondo le stime iniziali costerà circa 10 miliardi di euro l’anno e per questo c’è chi ritiene che a farne le spese saranno gli interventi attuati dal Governo Renzi per rendere maggiormente flessibile l’uscita dal lavoro, Ape Sociale e Volontario su tutti.

Al momento l’unica incognita resta quella della nona salvaguardia esodati, un piano per permettere ai circa 6mila persone penalizzate dalla Legge Fornero di andare in pensione.

D’altronde lo stesso Cesare Damiano - ex presidente della Commissione Lavoro alla Camera - ha dichiarato che la nona salvaguardia dovrebbe essere una priorità del prossimo Governo. Secondo Damiano, infatti, ci sono circa 2 miliardi di euro non spesi nelle prime otto salvaguardie - nonché per l’Opzione Donna - che potrebbero essere utilizzate per realizzare la nona - e si spera ultima - salvaguardia rivolta a tutti coloro che, ad un passo dalla pensione, sono stati penalizzati dall’approvazione della Legge Fornero.

Persone che si sperava potessero essere incluse nell’ottava salvaguardia, la quale però si è rivelata un parziale flop dal momento che in circa 6mila ne sono rimaste escluse. Persone che rischiano di restare fuori anche da una potenziale estensione della Quota 41 e della Quota 100 per le quali è necessaria una soluzione ad hoc .

Nona salvaguardia esodati: ci sarà?

Lega e Movimento 5 Stelle in campagna elettorale hanno messo la riforma delle pensioni al centro del loro programma, in particolar modo Matteo Salvini che ha fatto dell’abolizione della Legge Fornero il suo cavallo di battaglia.

Né Salvini né Di Maio però hanno mai parlato esplicitamente della nona salvaguardia per i circa 6mila esodati che attendono di poter andare in pensione. Questo silenzio non fa ben sperare per il futuro, tuttavia riteniamo che non ci sia da preoccuparsi: l’ambizioso progetto giallo-verde, infatti, ha l’obiettivo di mettere fine a tutte le “ingiustizie” introdotte dalla riforma del 2011, quindi anche per quegli esodati esclusi dalle precedenti manovre.

Ma in che modo la loro posizione verrà regolarizzata? A tal proposito Luigi Metassi - amministratore del “Comitato esodati licenziati e cessati”, nonché il creatore del blog “Il volo della Fenice” - ritiene sia necessario un provvedimento mirato e rapido, quale appunto potrebbe essere un decreto ministeriale, così da risolvere il prima possibile la loro posizione.

Secondo Metassi, infatti, per la revisione della Legge Fornero i tempi potrebbero essere troppo lunghi a svantaggio di coloro che da anni stanno affrontando una posizione critica trovandosi senza reddito e senza pensione.

Senza dimenticare che Quota 100 e Quota 41, come ritiene Metassi, non sono soluzioni utili per gli esodati dal momento che “essendo oggettivamente ritagliate a misura di precoce, non possono trovare applicazione nei confronti di chi abbia lasciato il lavoro traguardando quote inferiori che oggi è nella materiale impossibilità di incrementare”.

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