Riforma pensioni: la legge di Bilancio 2018 prosegue il suo iter parlamentare, vediamo quali saranno i prossimi passaggi e cosa può cambiare in tema previdenziale.
Riforma pensioni: dopo il via libera ottenuto al Senato la legge di Bilancio 2018 è approdata ora alla Camera, dove possono ancora essere apportate delle modifiche last minute come ribadito anche da Cesare Damiano in tema di Ape Social.
Come noto la riforma delle pensioni sarà inglobata nella manovra Finanziaria, vediamo quindi quale sarà la road map a Montecitorio del testo e fino a quando possono essere apportate delle modifiche tramite la presentazione di emendamenti.
Riforma pensioni: l’iter alla Camera
Per l’approvazione definitiva della legge di Bilancio 2018 c’è una scadenza perentoria: 31 dicembre 2017. Entro la fine dell’anno infatti il testo dovrà aver ottenuto il via libera definitivo per evitare anche l’attivazione delle clausole di salvaguardia.
Con l’ausilio del voto di fiducia, la Finanziaria ha già incassato il disco verde da parte del Senato, con la palla che passa ora per il percorso di seconda lettura alla Camera dove la legge è approdata martedì 5 dicembre.
Per la precisione ora la manovra Finanziaria è ferma alla commissione Bilancio di Montecitorio, dove mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre il testo verrà esaminato nella sua interezza.
Lunedì 12 dicembre poi sarà un’altra data molto importante, visto che si tratta del termine ultimo da parte dei gruppi parlamentari per presentare eventuali emendamenti alla legge di Bilancio.
Le votazioni quindi, sempre in commissione Bilancio della Camera, inizieranno martedì 13 e dureranno tutta la settimana fino alla stesura definitiva del testo che poi verrà affidato al relatore.
Alla Camera la legge di Bilancio 2018 arriverà lunedì 19 dicembre e, salvo colpi di scena, l’approvazione definitiva dovrebbe arrivare prima di Natale visto che è improbabile che i nostri deputati pensino di passare il periodo delle feste a Montecitorio.
Facendo parte della manovra Finanziaria, la riforma delle pensioni quindi vedrà la luce al massimo entro la fine dell’anno. Come abbiamo visto però, anche se i tempi sono stretti, lo spazio ancora per delle modifiche non sembrerebbe mancare.
Cosa può cambiare?
Sono questi quindi gli ultimi giorni che i deputati hanno per presentare degli emendamenti alla legge di Bilancio, che poi saranno votati in commissione e in caso di via libera verranno poi inseriti nel testo.
Naturalmente con gli emendamenti non si potranno apportare grosse modifiche strutturali, ma per degli accorgimenti ancora si è in tempo utile. Questo discorso naturalmente vale anche per la riforma delle pensioni.
Nonostante lo strappo con la Cgil che non ha firmato l’accordo, il governo ha inserito nella riforma anche alcuni provvedimenti in merito all’età pensionabile come la parziale revisione del meccanismo dell’innalzamento e l’esclusione di 15 categorie di lavori gravosi.
Quest’ultimo punto poi potrebbe tornare utile anche per l’Ape Social, visto che lo stesso parametro di accesso lo si vuole introdurre anche per l’anticipo pensionistico: alle attuali 11 categorie quindi verrebbero aggiunti anche i pescatori, i braccianti, i marittimi e i siderurgici.
Oltre all’allargamento della platea dei beneficiari, con un emendamento ad hoc si vuole anche prorogare l’Ape Social fino a tutto il 2019 visto che l’attuale scadenza è fissata al 31 dicembre 2018.
In più si cercherà di inserire pure degli sconti alle donne di sei mesi per ogni figlio, anche adottato, fino a un massimo di due anni. Tutti provvedimenti questi che al momento sono esclusi dalla riforma delle pensioni ma che si cercherà di inserire in extremis.
Vedremo poi infine se verrà presentato anche un emendamento per la proroga di Opzione Donna: se per l’Ape Social le speranze di un lieto fine sono buone, per quanto riguarda la forma di prepensionamento riservata al gentil sesso le speranze sono praticamente quasi nulle.
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