Riforma fiscale, Lega rilancia la flat tax: ecco la fase 2 della tassa piatta

Anna Maria D’Andrea

29/05/2020

25/10/2022 - 11:57

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Riforma fiscale, la Lega presenta il disegno di legge per la fase 2 della flat tax: tassa piatta per le famiglie con redditi fino a 70.000 euro, e accorpamento degli ultimi tre scaglioni Irpef. Ecco le novità.

Riforma fiscale, Lega rilancia la flat tax: ecco la fase 2 della tassa piatta

Riforma fiscale, la Lega rilancia il progetto della flat tax: il disegno di legge per la fase 2 della tassa piatta è stato presentato il 29 maggio 2020 dall’On. Salvini ed Armando Siri.

La flat tax guarda ora alle famiglie, con un sistema di tassazione agevolato sostitutivo Irpef ed opzionale fino a 70.000 euro di reddito, con aliquota del 15%, incrementata da uno a tre punti percentuali in ragione del reddito dichiarato e della composizione del nucleo familiare.

Mentre il Governo inizia a pianificare il lavoro per la riforma fiscale del 2021, la Lega presenta un piano di flat tax molto più articolato rispetto al progetto originario della tassa piatta.

Il disegno di legge illustrato il 29 maggio 2020 e depositato in Senato propone il concetto di famiglia fiscale, base di partenza per considerare la possibilità o meno di applicare la tassa piatta del 15%.

Riforma fiscale, Lega rilancia la flat tax: ecco la fase 2 della tassa piatta

La fase 2 della flat tax si rivolge alle famiglie, dopo il primo intervento per le partite IVA introdotto dalla Legge di Bilancio 2019.

Il disegno di legge presentato dalla Lega ed illustrato il 29 maggio 2020 da Salvini ed Armando Siri si inserisce nel dibattito sulla riforma fiscale, prossimo grande passo annunciato dal Governo Conte II.

Nei piani dell’Esecutivo a guida Conte e formato da M5S e PD non c’è la flat tax; si parla piuttosto di un accorpamento delle aliquote Irpef vigenti, accanto ad una semplificazione complessiva del sistema tributario.

La Lega però coglie l’occasione per riportare in auge la tassa piatta del 15%, con un piano articolato per la riduzione della pressione fiscale, prima per le famiglie e poi per le imprese.

Il progetto di legge prevede una tassazione non su base individuale ma sul reddito familiare. Sono individuati tre limiti di reddito per la flat tax della fase 2, applicata alle famiglie fiscali:

  • con redditi fino a 30.000 euro, se composte da un unico contribuente single;
  • fino a 55.000 euro, nel caso di famiglie monoreddito composte da un contribuente, coniuge o altro familiare a carico;
  • fino a 70.000 euro, nel caso di famiglia bireddito, con o senza familiari a carico.

Una flat tax che, nel piano della Lega, porterebbe all’abolizione di tutte le deduzioni, crediti d’imposta e detrazioni fiscali, sostituite da un nuovo bonus calcolato in base a composizione del nucleo familiare e reddito dichiarato.

Per evitare che la flat tax produca effetti distorsivi, ovvero che avvantaggi i contribuenti con redditi elevati, viene inoltre previsto un sistema di aumento progressivo dell’aliquota del 15%:

  • fino a 30.000 euro, di 1 punto percentuale in caso di famiglia monocomponente, arrivando, così, a un’aliquota massima pari al 19%;
  • fino a 55.000 euro, di 3 punti percentuali in caso di famiglia monoreddito, arrivando, così, a un’aliquota massima pari al 30%;
  • fino a 70.000 euro, di 1,5 punti percentuali in caso di famiglia bireddito, arrivando, così, a un’aliquota massima pari al 22,5%.

Non solo flat tax: nella riforma fiscale a firma Lega anche la riduzione Irpef

L’articolato progetto presentato dalla Lega e racchiuso nel sito dedicato alla tassa unica non prevede solo l’introduzione graduale della flat tax del 15% per tutti ma, in una prima fase, anche una riforma fiscale dell’Irpef.

Per i soggetti non rientranti nella flat tax viene proposto l’accorpamento delle ultime tre aliquote Irpef, con l’abrogazione di quella del 41% e del 43%, attualmente previste per i due scaglioni tra 55.000 euro e 75.000 euro e oltre i 75.000.

Tre scaglioni Irpef, in luogo degli attuali cinque, con tre aliquote:

  • 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 27% per i redditi oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro; e
  • 38% (quest’ultima come aliquota massima) per i redditi oltre 28.000 euro.

Un intervento che complessivamente smuoverebbe 13 miliardi di euro, e che promette di far tornare competitivo il Bel Paese. La proposta di legge è stata depositata in Senato e come affermato da Armando Siri pare vi sia stato interesse da parte del Governo.

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