Regime forfettario 2019, più facile richiedere le detrazioni fiscali

Anna Maria D’Andrea

6 Febbraio 2019 - 17:24

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Addio detrazioni col regime forfettario? Non sempre. Ecco quando spettano e perché nel 2019 è più facile non perdere i bonus fiscali previsti per lavori in casa e non solo.

Regime forfettario 2019, più facile richiedere le detrazioni fiscali

Regime forfettario e detrazioni fiscali, un connubio difficile ma non impossibile, con regole più elastiche nel 2019.

Quando ci si chiede se conviene il regime forfettario, una delle prime considerazioni da fare consiste nel valutare quali sono le detrazioni Irpef che si perdono.

Proprio per via della particolarità del regime a tassazione agevolata, i titolari di partita IVA in regime forfettario (che determinano il proprio reddito imponibile in misura percentuale secondo specifici coefficienti) possono dedurre esclusivamente i contributi previdenziali e la normativa non contempla la possibilità di portare in detrazione altre voci di spesa.

La flat tax del 15%, aperta dal 2019 ad imprese e professionisti con ricavi fino a 65.000 euro, fa venir meno la possibilità di beneficiare di sconti fiscali e deduzioni dal reddito. Ristrutturazioni, risparmio energetico, mobili ed elettrodomestici sono soltanto i più noti tra i bonus Irpef inaccessibili in tal caso, che potrebbero rendere meno conveniente il passaggio al regime forfettario.

Tuttavia non è sempre così: è possibile beneficiare delle detrazioni fiscali quando, oltre al reddito assoggettato a flat tax, si percepiscono ad esempio redditi da lavoro dipendente o redditi da locazione sui quali si versa l’Irpef.

Una possibilità resa ancora più semplice dal 2019, per via dell’abolizione del precedente limite di 30.000 euro relativo ai redditi da lavoro dipendente.

Approfondiamo di seguito.

Regime forfettario 2019, detrazioni Irpef per chi percepisce anche redditi da dipendente

I titolari di partita IVA in regime forfettario che, oltre ai redditi da lavoro autonomo, percepiscono anche redditi da lavoro dipendente, potranno far valere il diritto alle detrazioni fiscali sull’importo assoggettato ad Irpef.

Ricordiamo a tal proposito che la Legge di Bilancio 2019 ha abolito il precedente limite di 30.000 euro relativo ai redditi da dipendente percepiti dai contribuenti in regime forfettario.

La convenienza è di fatto doppia per i titolari di partita IVA che, accanto ai redditi tassati con la flat tax del 15%, percepiscono anche redditi assoggettati ad Irpef: non bisognerà più fare i conti con alcuna tipologia di limite, e sarà possibile continuare a beneficiare delle detrazioni fiscali.

Si tratta di un’opportunità tutt’altro che secondaria. L’Irpef, imposta progressiva per eccellenza, consente di abbattere le tasse dovute proprio grazie alle detrazioni fiscali e alle deduzioni dal reddito previste.

La possibilità di non perdere le detrazioni Irpef non riguarda soltanto i contribuenti che percepiscono redditi da lavoro dipendente ma anche chi ha, ad esempio, una casa in affitto e non ha optato per il regime di tassazione sostitutiva Irpef della cedolare secca sui redditi percepiti.

In tal caso bisognerà tuttavia valutare se l’importo dei canoni percepiti nell’anno supera la no tax area; in caso contrario, essendo il reddito percepito esente Irpef, sarà comunque impossibile beneficiare delle detrazioni fiscali.

Regime forfettario 2019 senza vincoli sui redditi da dipendente

A questo punto è bene fornire una panoramica generale sulle nuove regole del regime forfettario in vigore dal 1° gennaio 2019.

La Legge di Bilancio 2019, con l’obiettivo di introdurre un primo accenno di flat tax, ha innalzato a 65.000 euro il limite di ricavi per l’accesso al regime di tassazione sostitutiva Irpef per i titolari di partita IVA.

Parallelamente, sono stati aboliti i limiti precedentemente previsti relativi all’assunzione di collaboratori, ai redditi da lavoro dipendente percepiti e al costo dei beni strumentali.

Le novità riguardano tuttavia anche i nuovi vincoli, ovvero:

  • divieto di svolgimento in prevalenza dell’attività nei confronti del proprio datore di lavoro o di un soggetto che lo è stato nei due anni precedenti o, comunque, di un soggetto ad esso riconducibile;
  • divieto di partecipazione a società di persone, associazioni, imprese familiari;
  • divieto di controllo, direttamente o indirettamente, di Srl o associazioni in partecipazione che esercitano attività direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dal soggetto in forfait.

Per approfondire è possibile consultare l’approfondimento dedicato ai nuovi limiti per l’accesso al regime forfettario 2019.

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